Via SS. Pietro e Paolo, 8
Tel. 081.0202708
www.sudristorante.it
Aperto la sera, domenica e festivi a pranzo
Chiuso il lunedì
Degustazioni da 35, 42 e 55 euro
di Tommaso Esposito
Ci ritorno volentieri a Sud, pure se Quarto mi sta a Nord.
Sarò con Luciano, Romualdo, Enrico Botte e Pi.Tao, così Pino Taormina ama siglare i suoi frames per Il Web-Mattino .
Marianna è molto allegra stamane.
E luminoso più che mai è il locale, dove frammenti di sculture si divertono a mimare variopinti bassorilievi alle pareti.
Tocco quei corni scaramantici che defilati e timidi proteggono gli avventori.
Nun se sà maje.
Ccà puoteno cchiù ll’uocchie ca ‘e scuppettate!
Puntuali ore tredici si inizia.
Alla carta la scelta, mentre Big Luc già ha pensato ai vini.
Eccoli.
Saranno brillanti compagni di viaggio.
Coppetta di benvenuto con fluente crema di patata, pomodorino del piennolo, cipollotto ed erbette amare.
Apprezzata è la stimolante ginger emotion.
In sequenza i pani diversi.
Con lievito criscito, al timo, napoletano doc.
Poi gli antipasti.
Legumare.
Cinque bicchierini e cinque cucchiaini per giocare con quattro legumi diversi e con il mare.
Si comincia dalla semplice acqua del Tirreno e si prosegue tra alghe e sali marini con fagioli, ceci, piselli, lenticchie.
Divertissement.
Parafrasando il dizionario: composizione culinaria di tono leggero che nasce come divertimento dell’ autrice.
Cous cous di soffritto su crema di cipolla, yogurt e paprika.
Tenace e sapido.
Non poteva non essere così con l’antenata Zuppa Forte ispiratrice.
Eppure è light per l’opera di Marianna.
Quel che resta del pomodoro…
Tocca a Enrico districarsi tra un tramezzino farcito di pommarolelle e fiordilatte, l’uovo di quaglia in purgatorio con il San Marzano e la polpettina, il Little Bloody Mary Vodka free.
Georgico, in senso virgiliano, è per me il Tortino di farinella (avrei preferito farenella), pecorino e cicoli su pomodorini del piennolo e lumachine di mare.
Vigorosa versione partenopea della sciapa polenta lumbard.
Che razza di Sud sarebbe questo se non fosse così?
Niente grana e niente allodole, ma pecorino, quel che resta della ‘nzogna e i maruzzielli.
E… ‘vvivooo!
Un passaggio per la Cheese-cake di baccalà profumata al finocchietto con ceci, pomodori confit e buccia di limone è d’obbligo.
I vecchi amori non si scordano.
Mai.
Ai primi, dunque.
Ditali con zucca, alici, pomodori infornati e salvia.
Resto prigioniero della Tavola di Pulcinella e sprofondo nel piacere terragno di questa minestra dai natali contadini.
Non sbaglio.
A tavola giunge per Luciano il Risotto con cipolla arrostita, taleggio di bufala, finocchietto e lemongrass.
Variegati sapori e contrasti.
Un tantino lasciato più all’onda e Maffi non avrebbe fiatato.
I Ravioli ripieni di ricotta di bufala e fegato di vitello su genovese di baccalà e ristretto di aceto di lamponi appaiono rutilanti nell’essenza.
Come i fuochi a mare.
Beato Romualdo che li ha scelti.
Enrico va per gli Spaghetti ai ricci di mare con pomodoro e bufala.
Addolciti dal latticello, ma vividi al palato si appalesano le interiora del riccio.
Complice anche l’umore del pomodoro.
Eccellente pietanza.
Si passa ai secondi.
Mustacciolo di baccalà con variazione di insalata di rinforzo.
Siamo in Quaresima e rispetto l’ordine del magro.
Che di scammaro rimane, seppure sostenuto dall’acre della papaccella.
Variazioni di pescato del giorno.
Lievissimo nelle sue forme è il trancio di merluzzo appena giunto dal golfo per adagiarsi scottato parmi les légumes.
Entusiasmante, e non si smentisce ancora, è il Vitello stonnato cioè la lingua di vitello con pesce azzurro marinato alla shiso, maionese al pomodoro e polvere di capperi.
Infine il dessert.
Crema inglese al caco amaro con crumble alla frutta secca e gelato allo zenzero.
Consistenze di agrumi e ananas.
Quanto basta per finire in dolcezza e rinsaldare viepiù le radici in questo Sud.
Il ritratto di Caffarri sulla Guida Espresso
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