Ristorante Scatto a Torino dei fratelli Costardi

Ristorante Scatto a Torino dei fratelli Costardi
Piazza San Carlo 159
tel. 011 026 7460
Sempre aperto
Chiuso domenica e lunedì

Ristorante Scatto a Torino, Christian Costardi con la squadra

I fratelli Manuel e Christian Costardi sono nei nostri cuori da sempre. Era ormai il lontano 2012 quando feci da loro il pranzo all’Hotel Cinzia di Vercelli che cambiò il mio paradigma sui risotti. Più volte ospiti delle Strade della Mozzarella dove li abbiamo conosciuti anche sul piano personale, hanno dalla loro l’arma segreta della provincia italiana, la famiglia. Certo con questo termine oggi si deve intendere qualcosa di più elastico del passato, più moderno, proprio come il loro modo di fare il risotto: grandissima estrazione di sapore, leggerezza di grassi e capacità di adattare questa tecnica di cottura alle più svariate materie prime. Indimenticabile il loro risotto al pomodoro.
In questa vacanzella torinese non poteva che essere una tappa obbligata andare a trovarli: la gestione del ristorante e del bar dell’Istituto San Paolo è comune, ma qui c’è Christian mentre a Vercelli il timone è in mano a Manuel.

Grande cucina a vista, sala essenziale che fa da contraltare al bar con cui è collegata, grande carta dei vini, personale di alta qualità e motivato oltre che perfettamente inquadrato e non stressato con due giorni di riposo. Tra le due strutture Christian occupa 51 dipendenti, tutti giovani ma di consolidata esperienza. Alla soglia dei 47 anni il mondo comincia a rivelare i veri valori di un locale: fidelizzazione di chi lavora con te, trasmissione del sapere, sala da riempire non solo con i turisti gastronomici che in Italia non reggono una impresa di queste proporzioni, ma anche di clienti del posto. E non è certo facile in una città di medie dimensioni europee anche se quarta per numero di residenti in Italia ma quella più piena, pienissima di piole, osterie e ristoranti di qualità.
La ricetta dei Costardi è il viaggio dal Piemonte al Piemonte passando per il mondo movimentando il pranzo con la rapida successione di tapas alla spagnola (in Italia le chiamiamo aperitivo) ma con la granitica certezza della gerarchia italiana che vede sempre nel primo in nadir del pranzo.
Sapori ben estratti, una visione moderna anche della pasta al burro, un risotto di mare memorabile presentato nella iconica scatola che ormai li rappresenta, saltiamo il Rossini perchè in due giorni abbiamo mangiato l’equivalente di carne che consumiamo in tre mesi ma l’alternativa è il pescato del giorno alla mugnaia.
Cucina moderna, contemporanea, divertente, saporita, suddivisa in tre percorsi e alla carta, altro elemento fondamentale per avvicinare la clientela non gourmet e che fa la differenza. Dalla sala di comando tutto scorre molto rapidamente, un video in cucina aggiorna anche la situazione al bar, Christian gira per i tavoli e si ferma a chiacchierare volentieri con tutti. Alla fine il costo del pranzo oscilla fra i 100 e i 140 al massimo, i ricarichi sul vino sono fatti per far girare la cantina.
Insomma, l’avete capito, ci è piaciuto molto. Anche il piatto di spaghetti è spaventosamente buono. Se vi va e andate più di fretta, il bar San Carlo offre una serie di piatti in maniera più informale oltre che naturalmente l’intero repertorio di dolci e dolcezze che fa di Torino una mecca obbligata per i golosi.
A nostra modesto ma inutile parere, la stella ci sta tutta anche se: “è una grandissima soddisfazione per il cuoco ma non può più essere l’obiettivo per una azienda”. Amen
Forza ragazzi, avanti così!

Cosa si mangia da Scatto dei Costardi a Torino


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