di Tiziano Terracciano
In una giornata quasi primaverile di inizio febbraio ci vien voglia di raggiungere la città di Benevento e fare lunghe passeggiate tra le sue bellezze. Prima tra lo scroscio dell’acqua del fiume Sabato e la natura che circonda l’antico Ponte Leproso, poi tra la villa comunale, il corso e i vicoli del centro cittadino.
Dopo aver attraversato tutto il corso principale ci addentriamo tra i vicoletti dell’antico rione Triggio, nei pressi del Teatro Romano e di Port’Arsa, e mentre scrutiamo i dettagli della storia e della vita quotidiana che anima questo posto ci ritroviamo davanti al portone di ingresso di questo ristorante ricavato in un antico stabile nel quale è stata allestita una bella sala con soffitto a volte che poggiano su preesistenti colonne con incisioni del 1697.
Il fatto che lo chef Matteo Pastore sia anche il proprietario e che la moglie si preoccupi che in sala vada tutto bene, è un’ulteriore garanzia che venga dato il meglio nella cucina a vista, dove vengono preparati piatti partendo da materie prime di eccellenza del territorio Sannita reperiti con contatti diretti con i fornitori.
Nel menù comunque non manca qualche originale proposta di pesce per accontentare gli avventori locali che vogliano variare oltre il tema Sannio.
Per primo assaggiamo i gustosi Fusilli con genovese di suino di razza Casertana e fonduta di Caciocavallo di Castelfranco in Miscano (9 euro); e un raro fuori-menù del giorno: le Mezze Maniche con ragù di Lingua di Vitello e ricotta secca di latte di Pezzata Rossa della Fattoria Savoia di Roccabascerana (10 euro).
Essendoci tra i fuori-menù del giorno i Tagliolini con il Tartufo nero, raccolto tra i territori di Pannarano e Cervinara, abbiamo chiesto se fosse stato possibile assaggiare quel tartufo in un secondo piatto.
Senza titubanze la nostra voglia viene soddisfatta alla grande con uno Scamone (di Vitellone bianco dell’Appennino centrale di razza Marchigiana igp allevato a San Giorgio la Molara) servito con il suo fondo di cottura aromatizzato al tartufo fresco e ricoperto da lamelle dello stesso (16 euro con contorno di friarielli).
L’altro secondo lo scegliamo tra le righe degli antipasti: Polpettine di salsiccia rossa della Fattoria Muccio di Castelpoto su vellutata di cime di rapa e crema all’aglio (8 euro).
I pani, così come i tarallini al vino rosso e i grissini al rosmarino, sono fatti in proprio con l’utilizzo di lievito madre.
La carta dei vini, già ricca di proposte Campane, è in fase di ampliamento. Per il pranzo prendiamo due calici (4 euro cad.) di Aglianico del Taburno dell’azienda vitivinicola Nifo Sarrapochiello di Ponte (BN).
I buoni propositi, confermati dalla maestria nelle realizzazioni, li si possono già percepire leggendo quella che vuole essere la filosofia del locale. Filosofia che ne ha ispirato anche il nome:
“SAPORI da ricercare, attraverso le valli, i fiumi
e i monti del nostro amato Sannio.
SAPORI da tramandare con la voce, tornita dal tempo,
dei nostri padri e delle nostre madri.
SAPORI da capire, da perderci la testa,
da starci a ragionare notti e notti.
SAPORI da far evolvere, perchè l’unico modo di portare avanti
una tradizione è farla evolvere nel tempo.
SAPORI da vivere, gustare, amare, in una cornice senza tempo,
il quartiere medievale di Benevento.”
Ristorante Sapori
Via San Cristiano 82
82100 Benevento
Tel. 371 4285 928
https://ristorantesapori.it/
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