Ristorante San Pietro a Cetara. Sempre un piacere affacciarsi su questo piccolo borgo della Costa d’Amalfi, ancora di più in una bella giornata d’autunno inoltrato, quando a goderne sono gli abitanti e qualche turista viaggiatore. Si parcheggia facilmente al porticciolo, scortati dalla torre angioina e si arriva a piedi alla tavola di Franco Tammaro.
Con una sala rinnovata e alleggerita anche grazie ai colori del mare, la terrazza sempre aperta perché verandata e riscaldata nelle giornate più fredde, il San Pietro resta un solido approdo della cucina costiera.
Il menu è piuttosto vario, con una pagina dedicata a ciascuna portata, e tre percorsi degustazione (più uno per celiaci e un altro per vegetariani), il tutto reso più vivace a seconda del mercato e, soprattutto, del pescato del giorno, ben visibile all’ingresso del ristorante, con il suggerimento sempre pronto dalla cucina su qualche variazione in corso d’opera.
Gli antipasti, lo diciamo subito, valgono tutti un assaggio. Quindi, se siete intenzionati ad assaggiare qualche secondo piatto, chiedete di ridurre la quantità (più che abbondante) di pasta.
Si comincia con quello che è ormai un classico dello chef, la zuppetta di farro ispirata all’antica Pompei, con pesce azzurro e colatura di alici, davvero il piatto giusto per chi vuole godere dell’intensità di sapore dell’erede del garum romano.
Delicata l’insalatina tiepida di mare, tutto cotto a vapore, con il totanetto, magnifico, che si scioglie in bocca, mentre non si finirebbe mai di ‘pescare’ con le mani nel piatto i gamberetti al limone saltati in padella, serviti tutti interi, profumati e croccanti.
Più impegnativo il lacerto, pesce azzurro poverissimo, servito con una scapece di san marzano acerbo e fritturina di zucchini: piatto di carattere, dalla giusta spinta acida, versione moderna indovinata di una vecchia ricetta casalinga.
Ancora la suggestione della memoria nella ‘pizza’ di baccalà con le scarole olive e capperi: ingredienti in buon equilibrio, con la sapidità del pesce tenuta a bada dalla pasta del tortino e dalla freschezza della verdura leggermente saltata.
Colpo da maestro, infine, nella sua semplicità, il tonnetto appena scottato con scarola riccia cruda e olio di lentischio: c’è poco da fare, è davvero questa la carne per i cetaresi!
Imperdibii, soprattutto se siete a Cetara per la prima volta, gli spaghetti con la colatura di alici, oppure i vermicelli alle vongole, che qui fanno in versione ‘rosè’, cioè con l’aggiunta di due o tre pomodorini del piennolo.
Per gli amanti della pasta corta e delle ricette più robuste il consiglio è di assaggiare i tubettoni con seppioline e il loro nero, pomodori secchi e provola.
Tra i secondi piatti, ai classici come la zuppa di pesce, la frittura mista del Golfo o il pesce al vapore si accompagnano variazioni moderne più creative, come ad esempio la braciola di tonno con provola e rosmarino.
Si chiude con buoni dolci della casa, tra i quali un goloso profiterole al cioccolato profumato all’arancia.
In sala un servizio capace e sorridente si coordina bene con la brigata di cucina, piccola ma molto motivata: qui c’è ancora il piacere di raccontare i piatti così come la propria terra. Completa il tutto una lista dei vini molto attenta alla produzione regionale e un meritorio focus sulle etichette di olio più valide della provincia.
Conto sui 45 euro.
RISTORANTE SAN PIETRO
Piazza San Francesco, 2
Tel. 089.261091
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso il martedi (mai in luglio e agosto)
www.sanpietroristorante.it
Dai un'occhiata anche a:
- La nuova vita della Chioccia d’Oro a Vallo della Lucania
- White Chill Out a Pozzuoli: l’amore col mare
- Piro Piro, cucina di pesce e divertimento sul lungomare di Reggio Calabria
- Maccarò: a San Prisco il comfort food campano che ci piace
- Il ristorante Alain Ducasse Hotel Romeo a Napoli: recensione
- San Nicola Arcella: 10 motivi (gastronomici e non solo) per visitarla
- Daniele Landolfi, fornaio e chef, fautore della tradizione Leuciana
- La Minerva a Capri: l’autentica ospitalità isolana e la tecnica dello chef Antonio Balbi