Rossellinis di Palazzo Avino a Ravello
Via San Giovanni del Toro, 28, Ravello
www.palazzoavino.com
Aperto solo la sera
Ferie da novembre a marzo
Telefono: 089 818181
La batteria degli amuse-bouche, molto diverti e centrati nel sapore. Su tutti la crema spalmabile a base di mozzarella di bufala campana con caviale di pomodoro e le finte cozze.
La grande novità per l’anno 2017 del Rossellinis è lo “chef table”. Rinunciare alla vista più bella del mondo, quella di Ravello non sarà certo facile, però cenare a vista sulla cucina, ha sempre il suo fascino. Una grande vetrata divide il tavolo dalla cucina, un menu speciale in tutti i sensi, perchè vi troverete davanti una tombola, dove aggiungere o togliere i numerini e alla fine del gioco avrete composto la vostra cena. Adoro la componente del gioco, strappare un sorriso all’ospite , per me, è la vera mission di tutti i ristoranti, a tutte le longitudini e latitudini.
In cucina, Michele Deleo vive uno stato di grazia assoluto, si percepisce chiara la voglia di alzare l’asticella, senza per questo strafare o pasticciare, che spesso capita a cuochi in ansia da prestazione di risultato. La grande tecnica classica lo aiuta, le sue tante esperienze in cucine importanti, sono un canovaccio da declinare senza perdere mai di vista l’appartenenza territoriale. Divertenti e centrati tutti gli sfizi iniziali, mettono di buon umore, ma il meglio viene con i piatti principali.
I crostacei devono essere una passione del cuoco campano, perchè riesce sempre a stupire, nel gusto e nell’abbinamento. Sensazioni a tutto tondo, dalla note amare a quelle sapide, fino a quelle acide della citronella, tutto però in grande equilibrio. La cicala è il centro gustativo, la sua dolcezza e le altre sensazioni girano intorno, come in una piccola giostra palatale.
La triglia di scoglio, melenzana, cacioricotta è il piatto del viaggio. La cottura del pesce è millimetrica, la nota amarognola delle melanzane è garbata e mai invasiva, il fondo un capolavoro, il cacioricotta è usato come esaltatore di sapore e non come grasso, tecnica sopraffina, per un piatto emozionante.
Un primo goloso, come devono essere i primi, dove un pizzico di zenzero magari avrebbe allungato di più il gusto ed il piacere.
La pasta e fagioli con cozze, immancabile in tutti i menu campani, piatto di tradizione, rustico e godurioso. Michele, nella sua versione, tira fuori il coniglio dal cilindro, perchè trasforma un piatto dai sapori rustici, in un’esecuzione raffinata ed elegante, toni delicati, senza snaturare i sapori originali.
Il baccalà che gira per l’oriente però rimane saldamente ancorato ai sapori e ai profumi napoletani. Il latte in realtà è di cocco, però la sfoglia di verza e le altre verdure, hanno il sapore e l’odore delle tavole napoletane, anche qui con eleganza e grazia, senza mai rinnegare la matrice popolare di questa preparazione.
La scuola francese sulle carni non passerà mai di moda, questo agnello è la dimostrazione. La base è classica che più non si può, fondo compreso, delizioso.
I dolci sono complessi, con tante sfumature, mai stucchevoli, zucchero al minimo sindacale, proprio come piace a me.
CONCLUSIONI
Un cuoco in grande forma, una delle migliori sale della Campania, diretta dal bravissimo Stefano Amato, una vista mozzafiato, se decidete di cenare nel dehors, uno “chef Table” all’insegna del divertimento, prenotate il prima possibile, potreste non trovare posto :-DRossellinis di Palazzo Avino a Ravello
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