di Ugo Marchionne
La Contrada ad Aversa. Aversa, il centro storico, cuore pulsante di una città che il weekend registra il tutto esaurito gastronomico un ristorante dopo l’altro, una pizzeria dopo l’altra. Aversa, esempio magnifico di come la Campania sia ancora così meravigliosamente viva nel suo essere vitale. Aversa, una città che sto scoprendo poco alla volta e che mi sorprende sempre più. Uno se non il luogo a me o più caro nella città di Aversa è il ristorante La Contrada della famiglia Esposito. La cucina è affidata al giovanotto di casa, il bravo e solerte Alessio, mentre il forno è diretto dalla sorella Roberta Esposito. Il suo impasto ha la forza dell’integrale e la fragranza del pane. L’eleganza del topping, la cura del particolare ed un impasto veramente innovativo. Mi trovo a parlare di questo fantastico ristorante per raccontare la storia della famiglia Esposito e per trasmettere la passione di questi due ragazzi che da cliente affezionato della famiglia Esposito mi affascinano enormemente. Parlare per me di un progetto che vede sposarsi un prodotto pizza di primo piano ed una cucina gastronomica raffinata, d’antan ma senza prendersi troppo sul serio.
Ho scoperto per puro caso La Contrada di Aversa. Curiosando sulle pagine delle riviste di settore. Cercavo argento ed ho trovato oro. Una splendida selezione enologica, un’atmosfera calda e classicheggiante, oltre ad una cifra gastronomica totalizzante e completa. Questo è il paradigma della famiglia Esposito che con Alessio e Roberta propone nelricco marasma culinario di Aversa, un progetto genuino, sincero e veramente lodevole. Un impasto altamente polivalente quello di Roberta Esposito, donna di polso e gran carattere, che ha messo a punto una quadratura veramente lodevole. Dalla pizza alle montanarine passando per la pizza nel ruoto, questo impasto in cui prevale la componente del crunch integrale è veramente sorprendente.
Una selezione di ingredienti davvero notevole che spazia da svariate tipologie di pomodori ad una scelta quasi maniacale della componente lattica. La bravissima Roberta, divenuta oramai nota per il suo famoso menù delle 7 Margherite, merita a mio avviso la menzione nelle principali classifiche di settore. Perchè donna, perchè spregiudicata e perchè portatrice di un messaggio di imprenditoria femminile veramente lodevole. A tutto ciò aggiungetegli un piglio quasi maschile nel gestire una fucina di Efesto capace di sfornare delle vere e proprie tipicità quali le sue montanarine fritte con la Genovesa e la pizza Aglio, Olio e Peperoncino, in cui le componenti croccanti e piccanti si sposano perfettamente. Nota è altresi la sua pizza ai 3 pomodori. Rosso, giallo e verde. Origano abbondante. Linea di confine immaginaria fra una Margherita opulenta ed una marinara.
Papà toscano di origini campane, mamma ovviamente partenopea, i fratelli Esposito sono cresciuti illuminati dalla bonarietà severa e dal carattere forte di un padre che ho avuto il piacere di conoscere e dal quale sono rimasto letteralmente affascinato. Un gusto per la ruralità e la bucolicità delle cose che ritroviamo anche nei piatti di Alessio Esposito. Sicuramente influenzato dalla nuova onda culinaria, i piatti di Alessio trasferiscono sì una formazione accademica, ma anche tanta voglia di imparare e di tradurre la sua semplicità in qualcosa di più. Una filosofia che va consolidandosi di giorno in giorno riscoprendo se stessa in ogni esperienza ed in ogni nuovo piatto preparato dal giovane. Ogni errore tecnico, ogni imprecisione è un occasione di crescita e tutto ciò si traduce in alcune combinazioni indovinatissime fra cui il pacchero in crema di friarielli e Tataki di ventresca di tonno. Spero di ritrovare la prossima volta questo ragazzo umile e simpatico ancora più maturo, consapevole di un’essenzialità finalmente costruttiva, con la voglia di scoprire, prima di tutto se stesso.
Ancora pizza…
“ Un po’ come San Paolo, sulla via di Damasco, riceve l’illuminazione, sicché lascia il vino per la pizza, la cantina per il forno. Comincia ad osservare. Segue tutti i procedimenti: acqua, lievito, farina sale. Insomma si mette dietro al bancone e stesa dopo stesa, ammaccata dopo ammaccata, infornata dopo infornata si impossessa del mestiere. Non è però soddisfatta dell’impasto tradizionale che ha imparato a fare e allora sceglie nuove vie e nuove sperimentazioni: alta idratazione, lunghe lievitazioni e maturazioni. Insomma lei ha optato per una scelta cosiddetta gourmet, quella che identifica la pizza che nasce da impasti con farine non di tipo doppio zero; guarnita, talvolta dopo la cottura, con ingredienti scelti tra le migliori materie prime, tra le Dop, i Presidi Slow Food; servita spesso a spicchi.”
Così si diceva di Roberta Esposito l’anno scorso su questo archivio, dopo essere stata nominata prima pizzaiola emergente per il Gambero Rosso. Nel 2019 c’è molto di più. Roberta Esposito è maturata, il ristorante è maturato, il giovane Alessio ha finalmente cominciato ad acquisire consapevolezza dei suoi mezzi. Roberta è oramai diventata The Man come dicono gli inglesi, forte di un piglio tenace pronto a rimettersi in discussione giorno dopo giorno senza criticare i colleghi nè tantomeno alimentando sterili polemiche. Roberta è una pizzaiola in primis, lontana dalle logiche commerciali e orgogliosa di portare il suo prodotto sulle tavole dei suoi commensali.
Perchè adoro la Contrada?
Semplice, perchè trasmette l’atmosfera familiare ed il calore che cerco.
Consigliatissimo.
La Contrada di Aversa
Piazza G.Marconi, 14, 81031 Aversa CE
Telefono: 081 811 1700
Sempre aperto, apranzo e a cena
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