Quando ti capita una scoperta inaspettata, la sorpresa è più bella. Voglio chiamarla proprio “rivelazione”, quella goduta al ristorante pizzeria Pineta 1903, locale storico del centro di Maiori, dove a fare da protagonista è proprio un’aria ospitale e familiare che sa di casa, dove si possono assaporare gusti
autentici che parlano di terra e mare.
L’attività, iniziata appunto nel 1903, è stata rilevata lo scorso anno da Carlo De Filippo il quale, assieme alla moglie Mariantonia, non ha fatto altro che rimodernare la struttura in stile old, un po’ vintage, un po’ moderno, con uno spazio esterno dedicato alle serate estive, per cene da gustare sotto il curato limoneto e su tavoli di ceramica vietrese mentre per il locale interno, sedie recuperate e lavagne scritte, si contrastano ai colori del forno a legna maiolicato, contornato da birre artigianali prodotte dai micro birrifici italiani, fino ad arrivare all’ampia selezione di quelle belghe e tedesche.
Un’aria easy, adatta ad ogni età, è la particolarità di un locale che denota come le piccole famiglie del sud, con la loro voglia di fare e valorizzare i sapori genuini, possano essere destinate ad avere lunga vita ed essere ricordo di gusto ai palati.
La storia della famiglia De Filippo e del titolare Carlo, albergatore da anni, parte da lontano. Precisamente da un forte legame per i prodotti tipici e a km 0, provenienti dai poderi di famiglia siti a Furore.
L’incontro poi con lo chef Giuliano Donatantonio, è stato decisivo.
Quel che ne è venuto fuori è stata una sintonia perfetta fra cuoco e titolare che non finisce mai di sorprendere.
Giuliano infatti, affezionato ai prodotti locali e a quelli regionali, quasi sempre certificati DOP, ha nelle sue vene la passione per la cucina antica, povera e portata avanti senza mai stravolgere le materie prime. Il suo lavoro è fatto di associazione di sapori delicati e di continue evoluzioni, come lo si può notare dal menù, il quale non è mai lo stesso ma cambia continuamente secondo la disponibilità degli ingredienti reperiti in giornata.
Un locale questo, che dopo anni, più di un secolo ormai, gode della sua luce, la quale la si può notare anche sui clienti che, felici ed appagati, riempiono i tavoli, contenti di qualcosa che riesce ad andare d’accordo con le esigenze di tutti, persino con prodotti senza lattosio o con pasti vegani o vegetariani, con tofu e seitan prodotti in casa.
Must della casa, ma eccezionale veramente, la pizza, condita e cotta a perfezione da Gianfranco Cavaliere, pizzaiolo e panificatore, il quale propone impasti lievitati ventiquattro ore con il solo utilizzo di lievito madre, a scelta fra farine 00, multicereale e di kamut.
Ma adesso meglio riportare qualche piatto.
BENVENUTO DELLO CHEF GIULIANO
Caponata di pane agerolese con tonno di Cetara su salsa di pomodoro e gocce di pesto, una rivisitazione della caponata classica con un forte rimando ai sapori mediterranei.
ANTIPASTI
- Seppie e sedani bianchi, con mandorle croccanti, un’esplosione di contrapposizioni fra il dolce, l’amaro e la tostatura delle mandorle pelate.
- Alletterato scottato su letto di scarole
- Bocconcino di bufala con alici sott’olio e pomodorini verdi
- Alice “incinta” con pecorino di Carmasciano, passata in farina di ceci
- Aragostina gratinata con pane saporito
- Polpetta di melanzane su crema di piselli e bottarga di cefalo
- Focaccina ai multicereali con genovese di tonno e finocchietto selvatico
Un tripudio di sapori e consistenze diverse, con un forte richiamo al mare e predominanza di prodotti caseari e profumi di terra.
PRIMO
Spaghettoni alla chitarra “alla conventuale”, con alici, noci e provolone del monaco; il piatto forte di Donatantonio, che va ad unirsi alla grande scelta di pasta secca e a quella fresca, preparata in casa.
SECONDO
Luvaro cotto su pietra con purea di patate e limone; saporito l’accompagnamento che si contrasta, con l’aggiunta del soffritto di aglio ed olio, alla delicatezza del pesce.
PIZZE
CALABRESE: pomodoro, nduja e stracciata di bufala di Andria.
La novità invece è stata la nuova pizza, creata appositamente per noi e battezzata “JANARA FURITANA” la quale richiama il mito delle streghe di Furore, scacciando via il malocchio con un disco di pasta farcito con mozzarella e genovese di tonno.
Divina . sensazionale… Permettetemi, goduriosa!
Per concludere, nel modo più dolce e fresco possibile,
una granita servita nello sfusato amalfitano e accompagnata da un liquore al finocchietto selvatico.
PINETA 1903 a Maiori
Corso Reginna, 53
328 8815393
info@ristorantepineta1903.it
www.ristorantepineta1903.it
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