- Tradizione e ospite al centro. La tradizione, quella che la maggior parte dei giovani cuochi non prende proprio in considerazione, forse perchè a loro dire e “troppo semplice”, in questo ristorante è eseguita alla perfezione. Nel concetto filosofico, la tradizione è un qualcosa che si deve evolvere, altrimenti muore. In questo caso le preparazioni alleggerite dei grassi superflui, che nel passato per bisogno o non conoscenza, servivano ad insaporire, il risultato finale è veramente delizioso. L’ospite è sempre al cemtro, in tutti i passaggi, dal modificare leggermente un piatto, al senso di agio da cui sei pervaso come si mette piede nel ristorante.
- La stagionalità e le meravigliose zuppe. Da Nord a Sud è difficile trovare delle zuppe in menù. Gamberi e fiori di zucca anche a dicembre, a prescindere dalla stagione, invece all’Oasis hanno un menù tutto incentrato sulle zuppe. Tutte ben fatte, anche se la mia preferita è quella con le castagne del Prete, fagioli quarantini di Volturara, funghi e fave di cacao. Oasis, Vallesaccarda. Una zuppa, nel periodo invernale, è come un caldo abbraccio affettuoso. Tutto quello di cui hai bisogno quando il freddo morde gli zigomi. Trovo sempre meno zuppe come questa nella ristorazione d’autore, è un vero peccato, ma forse proprio per questo motivo ancor più desiderata. All’Oasis questa zuppa, segue il territorio e i suoi prodotti, come tutta la proposta che segue le stagioni e il loro lento scorrere. Intensa, profonda, vera, le fave di cacao, con una nota amaricante decisa, lo spunto del piatto, che smorza la dolcezza e ne allunga la persistenza gusto olfattiva. Proprio come Have You Ever Seen The Rain, canzone dei Creedence Clearwater Revival, però in questo caso nella versione di Rod Stewart, con la sua voce graffiante, che esalta una bella melodia pop/rock. Da mangiarne a secchi, la zuppa, da ascoltare a tutto volume la canzone.
- La cantina. L’Oasis di Vallesaccarda ha una delle migliori cantine d’Italia per profondità, appartenenza, varietà. Elemento non secondario il prezzo. In un mondo della ristorazione dove il vino si vende sempre di meno, per vari motivi, tra cui il costo, a Vallessacarda i ricarichi sono da enoteca, anche scendendo in profondità nelle annate. Quando c’è crisi, la migliore risposta che si può dare è con i fatti, invogliando l’ospite ad aprire la seconda bottiglia.
- La famiglia. La grande ristorazione mondiale poggia le basi sui manager, sul food cost, solo e soltanto sui profitti. Per carità non è sbagliato, perchè le attività ristorative devono produrre ricchezza, però la grande particolarità della ristorazione italiana è proprio questo di poggiare le sue basi più profonde sulla famiglia. Carmine, Puccio, la signora Michelina, tutti impegnati nell’attività, adesso è arrivata anche la nuova generazione, Generoso, che di giorno studia enologia ad Avellino e la sera aiuta in sala la famiglia. In una ristorazione sempre più ingegneristica, il valore umano, un valore che forse solo una famiglia può trasmettere, rende questo ristorante, non solo un esempio “umano” da seguire, ma anche sempre di più un modello economico sostenibile, dove i conti sono importanti, ma il “fattore umano” è più importante.
- Il costo. Per molti anni nella critica gastronomica italiana non si è parlato di quanto costava mangiare in un locale. Anche io ho seguito questa regola non scritta, forse era anche giusto, visto il periodo. Ma i tempi cambiano, le esigenze dei lettori cambiano e chi scrive di ristoranti, scrive per il lettore e non per se stesso. Nel mondo moderno la prima cosa che si chiede di un ristorante è il costo. Tre formule, da 40 , 50, 60 euro, poi la colazione di lavoro nei giorni feriali a 25 euro (un primo, un secondo, la piccola pasticceria), poi la carta ovviamente, dove si può scegliere la “mezza porzione”, soluzione che trovo di una civiltà estrema, il tutto suona come il miglior affare disponibile sul mercato.
Conclusioni
Tradizione alleggerita dai grassi, territorio, ospite al centro, famiglia, stagionalità, il tutto a partire da 40 euro. Ho trovato più modernità all’Oasis a Vallesaccarda che in tutti i giri che ho fatto negli ultimi mesi.
Oasis di Valessaccarda
Oasis, sapori antichi
Via Provinciale 5, Vallesaccarda (AV)
Tel. 0827.97444
www.oasis-saporiantichi.it
Aperto sempre
Chiuso giovedì, domenica sera
Oasis di Vallesaccarda
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