di Monica Caradonna
Merak a Taranto, il ristorante di cui avevamo bisogno. Un progetto imprenditoriale solido che ha scelto la cucina e la conoscenza di una coppia che, nella vita e nel lavoro, ha accumulato esperienza nella ristorazione stellata italiana e non.
Nico Gentile, a capo della cucina, origini andriesi, cresciuto nella terra dell’olio di qualità e una passione per la cucina vegetale. Mariangela Lops, anche lei andriese, formatasi come Nico all’Istituto Alberghiero di Molfetta, una passione per i cavalli e per il vino. È lei il direttore di sala del Merak ed è lei, con il suo sorriso, la sua professionalità e la perfetta conoscenza delle lingue, a gestire una cantina da ben 400 etichette.
Cucina e sala che hanno respirato la visione e il lavoro nelle cucine di Nils Henkel, il pioniere della cucina vegetale in Germania, all’epoca 2 Stelle Michelin a Berlino, dove Nico a soli diciotto anni è entrato come commis e ne è uscito dopo sei anni di viaggio in direzione crescente, come sous chef. E dove ha acquisito la disciplina, la puntualità, il saper lavorare in team e l’estro.
E Don Alfonso, il primo ristorante a ottenere le 3 Stelle Michelin nel Sud Italia (1997-2001), dove per primi si è pensato al bisogno di avere un orto a ridosso del proprio ristorante per garantire stagionalità, sostenibilità, gusto autentico nel piatto. Ne frattempo esperienze nel tristellato Da Vittorio e dal conterraneo Umami.
Insomma una formazione solida, contemporanea e con una inclinazione al vegetale e a una cultura green.
Taranto però è piazza difficile, dove non è consolidata la cultura del fine dining ma dove il palato cittadino preferisce una cucina territoriale dove la grande disponibilità di ottima materia prima rende semplice e immediata l’offerta a tavola.
Con Nico Gentile e con Mariangela Lops l’offerta gastronomica nella Città Due Mari ha una veste nuova per il territorio, una piacevole scoperta che alla grande selezione delle materie prima associa l’eleganza dell’impiattamento.
Una cucina golosa, raffinata, pronta a conquistare il pubblico tarantino e che può aspirare ad essere un importante riferimento per il viaggiatore enogastronomico.
Ma veniamo ai piatti. La ricerca nella presentazione dei piatti riporta alla tecnica maturata nelle cucine gastronomiche. E il risultato è un gol a porta aperta. Anche i fornitori locali sono sapientemente selezionati garantendo stagionalità – in questo periodo è molto interessante il menù dedicato ai funghi con un risotto cotto alla perfezione e dal gusto delicatissimo – e qualità.
Ottimo il tataki di scottona con lamponi e insalatina al gin con un prodotto di assoluta eccellenza che arriva da Grottaglie dove la Macelleria Camassa sta facendo un grande lavoro di selezione e frollatura.
Se lo stile dei Cappellacci di grano arso mi ha lasciata incerta sull’eleganza del formato, mi sono immediatamente ricreduta quando l’ho assaggiato nella sua complessità, ripieno di taleggio e accompagnato a una salsa al peperone crusco. Rude, strutturato, quasi violento al palato e divertente.
Non mancano i grandi classici di una buona cucina di mare, dalla tartare di pescato del giorno, con gazpacho, sedano caramellato e cetriolo, e – cotto a regola d’arte – il calamaro servito su un assoluto di spinaci, mandorla di Toritto, che arriva dalla tenuta Donna Francesca, e limone.
Ecco il limone appunto. Divertenti nel cambio piatto le giuggiole di limone caramellato che puliscono il palato e lo predispongono al nuovo assaggio.
La piccola pasticceria è golosa.
Osservando il locale, con pochi tavoli, con luci ben posizionate e con tovaglie stirate, si resta incantati dalla vista mare. Sembra di essere accomodati difronte a un quadro dalle nuance che variano dal verde al blu. Nei giorni di aria tersa si intravede la Calabria.
Al netto delle possibilità dello chef di andare ancora oltre all’attuale proposta per raccontare i suoi viaggi anche attraverso i suoi piatti, la considerazione che va fatta è che finalmente c’è un luogo in cui respirare aria da ristorazione fine dining dalla cucina al servizio impeccabile e altamente preparato, in cui l’esperienza soddisfa le aspettative del viaggiatore gourmand offrendogli una cucina confortevole in cui la protagonista vera è la materia prima ben selezionata e ben lavorata. Che non é cosa scontata di questi tempi.
Un plauso alla proprietà, la famiglia Fiorino, imprenditori solidi che hanno scelto Taranto per provare a seminare la cultura della tavola gastronomica partendo dalla materia prima regionale. Il viaggio è solo all’inizio. Lo chef Gentile ha grandi potenzialità. Il pubblico si prepari a questa bellissima scoperta.
Merak
Via Principe Amedeo, 1°
74123 Taranto
Telefono: 099 696 0513
Dai un'occhiata anche a:
- Tenuta Giave – Country House con Ristorante e Pizzeria a Montemarano (AV) in Irpinia
- Relais Blu a Termini di Massa Lubrense, c’è Fumiko Sakai !
- Giffoni Valle Piana, ristorante San Francesco di Giovanni Bilotti
- Domenico Marotta a Squille, il migliore interprete della nuova cucina mediterranea
- Vitantonio Lombardo a Matera: la gioia di cucinare
- Blu a Torregaveta: il mare nel piatto, ma anche tutt’intorno
- Bistrò Rei e la cucina di Gennaro Pagano a San Gennaro Vesuviano
- Don Vincè, il nonno di Capuano apre la trattoria alla Riviera di Chiaia