Le Tre Sorelle a Casal Velino e il mare cilentano di Franca Feola

RISTORANTE LE TRE SORELLE CASAL VELINO
Via Roma, 48
Tel. 0974.902024-3664802452
Aperto: solo la sera, da venerdi a domenica. Sempre in estate.
www.locandaletresorelle.it

E’ il mare cilentano che più amiamo, quello della pesca rigogliosa. Ma anche quello dei pesci poveri, da riscoprire ogni volta. Così come amiamo il mare dei racconti di famiglia, quando torniamo alla Locanda delle Tre Sorelle di Franca Feola.
Ristorante di elegante semplicità, tra gli ulivi di Casal Velino, ad accogliervi candele bianche e piante curate come a casa.
Pace e silenzio, il mare guardiano poco lontano.

Un menu con una bella batteria di antipasti, tra crudi e cotti, che si rinnovano a seconda del pescato, come nel caso della zuppetta di razza, delicata e gustosa, oppure che restano anni in carta per accontentare i clienti affezionati, come la patata schiacciata con i gamberi gobbetti, profumata al limone. Intramontabile. Oppure, ancora, strizzando l’occhio alla tradizione con i piccoli polpi in guazzetto accompagnati da un involtino di scarola.

Sempre carichi di sapore i primi piatti, dal pacchero di Gragnano con ragù di cernia ai freschi spaghettini al limone e crudo di gamberi, fino agli spaghetti con i ricci, potenziati da lamelle sottili di bottarga.
Salse, erbe, spezie sono usate con parsimonia: qui è il mare che deve venir fuori, trattato con mano delicata e rispettosa.

Una delle tre figlie (le sorelle del nome del locale) si occupa ormai stabilmente del laboratorio di pasticceria e a tavola arrivano – oltre che dolci spaziali – anche ottimi pane e panini, focacce, grissini.

Ci si sente accolti come a casa, il bere, il servizio, e la cura sono da ristorante, l’atmosfera da osteria, grazie alla presenza di Franca che racconta ai tavoli le storie del papà pescatore e i piatti da lui ispirati.
Studio, ricerca, memoria: forse sono proprio questi gli ingredienti della sua ricetta più riuscita.

 

La nostra scheda del 23 agosto 2023

Franca Feola non sbaglia un colpo e si propone in questo momento come una delle cucine più interessanti del Cilento in cui il mare e l’orto si fondono sapientemente in perfetto equilibrio, le paste ben eseguite, la materia prima assolutamente di assoluta qualità. Imperdibile.
Ecco la nostra ultima cena, per il resto vi rimandiamo alle schede precedenti. Certo, ci sono classici come il carpaccio di gamberi e il tagliolino all’estratto di gamberi che non riesce più a togliere. Ma in fondo, perchè toglierli?

 

Scheda del 25 luglio 2022

Ed eccoci dopo due anni di nuovo nel gradevole giardino circondato da ulivi di questa bella e solida realtà collinare ristorativa. La cucina di Franca mantiene decisa la rotta su alcuni capisaldi per noi importanti: territorialità e stagionalità tanto per cominciare. Secondo elemento costante l’assoluta qualità della materia prima, di mare e di orto, che è una garanzia per chi viene a mangiare.
La novità secondo noi è un ulteriore affinamento della tecnica, un deciso miglioramento dell’eleganza dei piatti senza rinunciare alla forza del sapore naturalmnte espresso dalla materia prima. Siamo rimasti davvero colpiti dalla qualità e dalla piacevolezza della cena: sapevamo che saremmo stati bene come sempre, ma il risultato è stato al di sopra delle nostre aspettative e ci piace dirvelo. Ai crudi presentati molto semplicemente si affiancano quattro antipasti freddi, abbiamo puntato sulla ceviche, freschissima, con la marinatura che esalta il valore di tonno, dentici e gamberi, utilizzati per il piatto. La frittura dei totani e delle alici perfetta, asciutta, compatta.

Standing ovation per il tagliolino fatto in proprio con una salsa di gambero estratta alla grande, di fortissimo impatto che oltre alle versione italiana, ossia con la pasta, potrebbe anche essere presentata con un crudo su caldo, alla francese, per esaltare ancora di più la perfezione di una riuscitissima esecuzione, degna di qualsiasi tristellato di nostra conoscenza. Buonissimo il merluzzo panato, molto ben eseguito il carpaccio di gamberi che esalta, ancora una volta, una materia che non ha prezzo. La pasta e patate con i gamberi gioca sulla golosità, con la morbidezza piaciona interrompe in qualche modo il ritmo ma ha il vantaggio di essere un piatto ecumenico, della serie non può non piacere a tutti.

No, non vi spaventate, il servizio resta caldo, familiare, niente affatto ingessato: il colloquio con i tavoli da parte di tutta la famiglia è costante e davvero si entra nell’atmosfera cilentana con il calare dlla luce. una assoluta e completa atarassia. E’ la cucina che sta facendo dei passi in avanti, come del resto testimonia questo post che parte dal 2015, continuamente aggiornato.

Franca Feola appartiene alla generazione delle donne di ferro del Cilento con Maria Rina e Giovanna Voria che ha tenuto in piedi la qualità quando tutto spingeva in senso opposto, lavorando sodo da moglie, da madri e da cuoche, tenendo la barra dritta nonostante gli ostacoli, le difficoltà e le amarezze che una terra difficile e sfiduciata regala in abbondanza a chi si prodiga per lei. Hanno resistito avendo la capacità di aprirsi al mondo invece di chiudersi, misurarsi e misurare altre realtà, uscendo con la loro intelligenza da un isolamento ancestrale in cui era piombato il territorio stremato dall’emigrazione. Mangiare da loro è respirare il Cilento, godere di valori antichi ancora oggi validi, anzi, più validi, godere di sapori inimitabili, fare una iniezione di fiducia. C’è una verità nel piatto che ormai sfugge facilmente, soprattutto alla ristorazione Instragram

Sui dolci dobbiamo parlare di una novità portata dal Covid, novità positiva: Franca con la figlia Carolina e il pasticciere Giuseppe Magliano hanno lanciato l’idea di un laboratorio di pasticceria, si chiama Edeia Patisserie (edeiapatisserie.it) e riparte dalla base assoluta evitando i prodotti già pronti con una vasta gamma di scelta dolce e salata. Un lavoro che è possibile trovare in rete.

Un assaggio lo potrete trovare nella piccola pasticceria finale.

Chiudiamo parlando di una servizio attento, di una buona carta dei vini che parte dal Cilento e dalla Campania, del buon pane e del buon olio oltre che dei fantastici grissini all’acciuga. Insomma una esperienza completa che consigliamo vivamente.
Il prezzo difficilmente supera i 50 euro, vini esclusi.

Cosa si mangia al ristorante Le Tre Sorelle di Casal Velino

 

20 luglio 2020

RISTORANTE LE TRE SORELLE  CASALVELINO
Via Roma, 48
Tel. 0974.902024-3664802452
Aperto: solo la sera, da venerdi a domenica. Sempre in estate.
Chiuso da novembre a Pasqua

www.locandaletresorelle.it

Mancavamo colpevolmente da un po’ qui alle Tre Sorelle di Casal Velino, la bella casa (è proprio il caso di dire) di Franca Feola. Una locanda con giardino tra gli olivi del Cilento, per una cucina di mare tra le più autentiche ed espressive della zona.
La mascherina da norme anti-Covid non riesce a nascondere il patto che sembra aver fatto col diavolo: sempre in forma scattante, sorriso giovane e aperto, nonostante il difficile periodo appena trascorso. «Alternavo momenti di grande malinconia e preoccupazione (due delle tre figlie, le tre sorelle del nome, vivono a Milano n.d.r.) a giornate durante le quali mi godevo panorama e campagna come mai ero riuscita a fare prima». Lunghe passeggiate, pranzi in famiglia e continui esercizi in cucina.
Poi finalmente la riapertura, e il successo di presenze in Cilento di queste settimane, che ovviamente è arrivato anche qui. «Certo abbiamo dovuto rinunciare al turismo dei paesi del Nord Europa, ma gli italiani che da sempre vengono a trovarci non ci hanno fatto mancare il loro affetto».
Un locale fuori dal caos turistico, in una struttura che dal giardino regala un panorama presepiale tipico delle zone interne del Parco Nazionale. Arredato con molto gusto e con grande rispetto per la vegetazione mediterranea, è diventato negli anni un punto di riferimento per i piatti che attingono al mare pescoso a due passi.

Ed è proprio sul pescato giornaliero che Franca, figlia di pescatore, ha costruito la sua piccola carta. Piccola ma nerboruta: tre o quattro piatti per ogni portata, descritti analiticamente ma senza riferimenti incomprensibili. Da autentica cilentana, divide i primi piatti in pasta secca e pasta fresca, quest’ultima lavorata in casa a mano con una ricercata selezione di farine autoctone che – come tanti altri prodotti – si procura da piccole aziende della zona, lavorando con ostinata convinzione alla costruzione di una rete, ben sapendo che solo così si piantano i piedi nel futuro.

Già dal benvenuto, un assaggio di palamita in zuppetta di frutta fresca, si legge la cifra della proposta. Pesce povero, prodotti locali, freschezza, stagionalità. Combinazioni semplici ma di grande sapore. Nessun indovinello o, peggio, rebus all’orizzonte nella comprensione dei piatti.
Ecco dunque, per cominciare, una ceviche “del nostro mare” dalla giusta acidità; un carpaccio di gamberi rossi accompagnati da una salsa in agrodolce e il crudo di pezzogna servito su pane tostato e profumato alle erbette selvatiche.

Diciamo subito che tra i primi piatti a colpirci particolarmente è stato un tagliolino al limone con uova di merluzzo (fuori carta), perfetto per consistenza e cottura. Naturale ma decisa sapidità, ricetta golosa ma per nulla scontata.
Opulento e piacevole il primo con pasta mischiata e patate, fonduta di provola e carpaccio di gambero rosso forse alla fine un po’ troppo nascosto dagli altri ingredienti.  Quasi ormai un classico la genovese di mare, qui con gli ziti spezzati a mano e una convincente versione con la ventresca di alalunga.
Sempre ben riuscita la robusta tagliatella di farro con pomodorini gialli, alici di menaica e cacioricotta cilentano.

Tra i secondi piatti, una zuppetta di pesce “composta” personalmente da Franca, con il pescato del giorno in grande equilibrio, anche visivo, e un sughetto marinaro da scarpetta incondizionata.
Cotture semplici, dunque, alle quali l’esperienza e la curiosità da un lato e la notevole pescosità dall’altro riescono a dare una marcia in più; il tutto in un ambiente curato dall’atmosfera familiare che non rinuncia all’eleganza. Attenzione viene riservata anche al cestino del pane e dei grissini (fatti in proprio) così come alla carta dei vini che guarda con orgoglio alle etichette cilentane.

Anche la chiusura, proprio come il benvenuto, è affidata con garbo alla tradizione e ai prodotti del territorio, come il dulce de leche in versione cilentana con latte di bufala, oppure il delizioso sorbetto al basilico servito come pre dessert. Imperdibile la versione mini del cannolo cilentano, preparato al momento.
Servizio professionale, molto cresciuto, dalle giuste attenzioni al cliente, per un conto medio che si aggira sui 45 euro.

La nostra scheda del 25 luglio 2015:

TRE SORELLE
Via Roma, 48
Tel. 0974.902024-3664802452
Aperto: solo la sera, da venerdi a domenica. Sempre in estate.
www.locandaletresorelle.it

Le tre sorelle, locanda con cucina cilentana, si trova a Casal Velino: pochi passi dal mare, nel mezzo del verde della macchia mediterranea, che anche quando ospita olivi e castagni, resta sempre meravigliosamente selvaggia.
Una costruzione in pietra, ben curata. Mani femminili, ma forti. Fuori e dentro.
Qui si ferma il viaggiatore che si aspetta un bel senso dell’ospitalità, una vacanza tranquilla, nella quale poter cercare il confort delle cose semplici, ma ben fatte. Il camino d’inverno, la piscina d’estate. In tutte le stagioni la giusta distanza da traffico e spiagge chiassose.

Franca Feola conduce con caparbietà e passione questa bella struttura nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, diventata ormai anche una meta gourmet per gli appassionati della dieta mediterranea riletta con fantasia e aggiornata con piglio moderno e curioso.
Il suo papà faceva il pescatore e infatti sulla tavola di Franca non mancano mai i pesci del suo mare: si rivolge ogni giorno a fornitori di fiducia, e tutti della zona.
I piatti poveri di una volta vengono riproposti con garbo e delicatezza, come nel caso delle (imperdibili) alici marinate con l’acqua sale. Pochi, pochissimi ingredienti, a ricordare la forza e la prepotenza dei sapori della terra e del mare qui nel Cilento.

Abbinamenti mai improvvisati, come nel caso del polpo con le patate o della seppia con piselli. Ma, nei suoi piatti, la tradizione non è mai monotona o – peggio – appiattita su se stessa. E’ soltanto la base sulla quale poggia una cucina di molto alleggerita, moderna, a tratti sfiziosa e divertita.

Con qualche tuffo nella memoria dei meno giovani, come nel caso delle polpette di alici, dove si ritrova il senso dei piatti più poveri dei borghi marinari di una volta, dove alici e baccalà erano la sola carne dei pescatori.

Senza mozzarella nè formaggio, poi, la versione cilentana della montanara: qui con pomodorini appena scottati, capperi odorosi, alici e origano di montagna. Davvero, se la dieta mediterranea avesse anche un profumo, sarebbe tutto racchiuso in un boccone semplice e goloso come questo.

 

Robusti e ricchi di sapore anche i primi, con le tagliatelle di farro con acciughe e pecorino e il risotto con puntarelle, cozze e bottarga.

 

Anche l’attenzione ai colori e alle forme del piatto sono il tratto distintivo di una cucina che se da un lato non rinuncia a schiettezza e veracità, dall’altro non vuole schiacciare prodotti del territorio e ricette autentiche su cifre lette e rilette.

Chiusura dolce con simpatiche e leggere meringhe al mandarino e una cassatina cilentana con ricotta di capra.
A completare – e non è poco – un servizio gentile ed informato ed una carta dei vini ben impostata (Franca è anche sommelier).

Piacevole esperienza, dunque, da non mancare se siete in Cilento.

 

Locanda Le Tre Sorelle Franca Feola Casalvelino

 


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version