Livello 1 a Roma
Via Duccio di Buoninsegna, 25
Dal martedì al sabato: pranzo 12.30 – 15.00, cena 19.30 – 22.30
Domenica solo a pranzo: Ore 12.30 – 15.00
Tel: 06 503 3999
di Antonella Amodio
Livello 1 è sicuramente tra gli indirizzi da non perdere. Il ristorante dal mood marinaro è nato nel cuore dell’Eur dagli imprenditori Emilia Branciani e Claudio Montingelli, che hanno messo in campo la propria esperienza di frequentazione come clienti di ristoranti ittici per ideare un locale proprio, dove raccontare il mare e la sua ricchezza attraverso materie prime freschissime e selezionate. Un locale dove – oltre alla cucina – ci fossero confort ed eleganza da respirare in una atmosfera informale e rilassata, per far vivere la sosta come un momento speciale. Ci sono riusciti, complice anche lo chef Mirko Di Mattia, che dal primo giorno dell’apertura (risalente al 2016) è al timone dei fornelli del contemporaneo Livello 1, dove il pesce che arriva dalle aste dei mercati di Terracina, Anzio, Ponza e Fiumicino è l’ingrediente fondamentale della proposta gastronomica, in quanto nulla è statico, visto che si basa su tutto ciò che di stagionale esprime il mare.
Certo, in questo Livello 1 è agevolato dall’attigua pescheria: La Pescatoria – Pescheria & Gastronomia, con un servizio di bistrot espresso, sempre di proprietà di Livello 1, che sul banco presenta solo il pescato giornaliero. C’è materia prima eccellente, tradizione ed estro culinario ad accogliere i clienti nella moderna e contemporanea sala del ristorante Livello 1, gestita da personale qualificato che non lascia nulla al caso.
Un encomio va sicuramente alla carta dei vini redatta dal sommelier Riccardo Agus, in collaborazione con il direttore Andrea Lombardo, perché è originale e ricercata, con produzioni nazionali ed internazionali che si abbinano perfettamente alla cucina di Mirko Di Mattia. Un motivo in più per ritornarci, almeno per quanto mai riguarda.
E veniamo alla proposta gastronomica, che come anticipato, ha materie prime dei mari prima laziali e poi italiani. Una cosa è certa: lasciatevi ispirare dal menù, perché la mano dello chef non è mai invasiva e non copre la freschezza e la qualità degli ingredienti. Inoltre i vegetali impiegati provengono in buona parte da agricoltura biologica dell’orto di proprietà, situato nel Parco dell’Appia Antica.
Dal menù, oltre alla carta lo chef propone percorsi di degustazione per conoscere la sua cucina: “La mia essenza in tre portate” a 60,00 €; “La mia storia in 4 portate”a 70,00 €; “Le mie origini in 6 portate” a 85,00 €
All’ombra dei pini di Via del Serafico, nel quartiere Eur dalla doppia anima (business e residenziale), Livello 1 è aperto dal martedì al sabato sia a pranzo che a cena e la domenica solo a pranzo, mentre La Pescatoria è aperta a pranzo dal martedì al venerdì, garantendo un’offerta versatile, che ben risponde alle esigenze di una clientela variamente assortita, dove è possibile fermarsi per l’aperitivo accompagnato da selezioni di crudi di mare e piatti caldi espressi.
Livello 1
Via Duccio di Buoninsegna, 25 – 00142 Roma
Dal martedì al sabato: pranzo 12.30 – 15.00, cena 19.30 – 22.30
Domenica solo a pranzo: Ore 12.30 – 15.00
Telefono: 06 503 3999
REPORT DEL 16 MARZO 2022
Ristorante e Pescheria Livello 1 a Roma
Via Duccio di Buoninsegna, 25 (EUR Serafico)
Tel. 06/5033999
www.ristorantelivello1.it
Un sano locale di pesce che privilegia la materia prima di qualità assoluta. Livello 1 è sicuramente un approdo certo per gli amanti del genere, ormai consolidato dopo l’apertura del 2016 e i due anni di Pandemia. Ci torniamo dopo la prima vista del 2017 che potete leggere sotto e troviamo una squadra forte e motivata, con lo chef Mirko Di Mattia ai fornelli e in sala Andrea Lombardo direttore e Riccardo Agus sommelier.
Si tratta di un locale poliedrico ed easy nell’approccio, l’ambiente, disegnato da Emilia Branciani che con Claudio Montingelli ha avviato questa impresa, è decisamente indivovinato perchè ricrea l’atmosfera marinara. Nel corso del lockdown si è andati avanti grazie alla pescheria adiacente al locale che funziona anche come cucina autonoma a pranzo con un servizio easy a poco prezzo che consente di mangiare nel piccolo dehor creato sul marciapiede.
I menu degustazione variano da 70 (4 portate) a 80 euro (sei portate), alla carta il conto si aggira dagli 80 ai 100 euro, ma è anche possibuile consumare semplicemente un aperitivo a 12 euro, oppure prendere solo dei crudi. Insomma, massima libertà per il cliente.
La tecnica di Mirko Di Mattia è di buon livello, nei classici rispetta la materia, sul piano creativo tende a creare un po’ l’effetto carne (sandwich di tartare di tonno e coda di rospo) oppure a giocare sull’illusionismo delle forme come la pizza di seppia e il dolce dedicato alla nonna argentina.
Insomma, un locale dove si sta bene, di grandissima materia prima ottenuta partecipando alle aste di Formia e di Anzio, dove i tradizionalisti del mare stannio a proprio agio e chi vuole provare qualcosa di nuovo e di diverso si può divertire senza l’appesantita ritualità che distingue alcuni stellati.
Soprattutto, è un locale dove si può tornare più di una volta proprio per la diversificazione della proposta.
CONCLUSIONI
Un luogo dove si sta bene, c’è un bel servizio di sala. Crudi di mare e un buon piatto di pasta sono sempre una formula vincente quando sono ben eseguiti. Secondo il nostro giudizio, c’è poco o nulla da toccare nella proposta, ben centrata come del resto dimostra il successo di pubblico, da rafforzare assolutamente la cantina con bianchi italiani e francesi, qualche naturale visto la tendenza, è un po’ di profondità di annate. Sarà questa scelta che potrà far fare a questo bekl locale dell’Eur il salto di qualità che merita perchè i migliori clienti dei ristoranti sono gli appassionati di vino.
Cosa si mangia al ristorante Livello 1 di Roma, il menu
Report del 31 luglio 2017
di Floriana Barone
La prima impressione, entrando a Livello 1, è di trovarsi a cena in fondo al mare, tra giochi di luce e sfumature di colore, con rami di corallo verde acqua disposti sulla grande vetrata che separa la sala dalla cucina a vista. Il ristorante e pescheria di Emilia Branciani e Claudio Montingelli ha aperto poco più di un anno fa nel quartiere Eur Serafico, conquistando, in pochissimo tempo, una crescente popolarità e una fedele clientela, grazie alla cucina creativa e gourmet dello chef Mirko Di Mattia, al pesce freschissimo, agli ingredienti tradizionali e di qualità e alla cura verso la stagionalità dei prodotti.
La “Pescatoria” è adiacente al locale, ma separata, con la vendita al dettaglio del pesce fresco: oggi è un punto di riferimento per tutta la zona. La materia prima arriva ogni giorno dalle aste del pesce di Anzio, Formia e Ponza, dal martedì al sabato. Lo staff prepara anche alcuni piatti express, come cous cous o insalata di pesce.
Una pescheria di fiducia per il quartiere e un banco di prova importante per tutto il personale della cucina, che deve saper lavorare il pesce a regola d’arte, suggerendo alla clientela ricette e preziosi consigli.
Emilia e Claudio sono sempre stati dei grandi viaggiatori e appassionati di cucina. Un amore verso il mare che Emilia ha ripreso da papà Franco, che vive ad Anzio. Un pescatore e un amante dell’orto, che trascorreva molte ore della giornata al porto. A lui ha dedicato un primo speciale: i paccheri alla Franco, con fragolino e pomodorino fresco. E pensando a lui coltiva il suo sogno: acquistare una barchetta per pescare il pesce del ristorante.
Lo chef Mirko Di Mattia, 34 anni, brilla di luce propria: chef da 6 anni, da 11 lavora in cucina, prima sull’Appia Antica presso il Ristorante l’Archeologia, poi al Poggio Antico di Montalcino e al Gavius di Roma. Attento alla cucina salutistica, Mattia ha un grande attaccamento alla tradizione che combina con la sua innata creatività e la cura per i particolari. Il suo impiattamento è un gioco di consistenze e colori, che tuttavia non confonde il cliente: il primo sapore in degustazione rimane quello del protagonista del piatto, il pesce. Mirko stimola lo staff, gestisce la cucina e mantiene la disciplina.
In un locale come questo, sono i dettagli a fare la differenza, a cominciare dal pane fatto in casa: una ritualità che trasmette al commensale l’amore dello chef per i sapori familiari e i prodotti fatti in casa. Si inizia a tavola con pane, focacce e grissini stesi a mano, con un impasto realizzato con lievito madre di 6 anni, lievitato per oltre 24 ore.
Mattia prepara anche la pasta fresca, la pasticceria secca e i dolci del ristorante, che raccontano la sua storia e quella della sua famiglia: “Argentina” è una dolce spianatoia che raffigura gli impasti della nonna. E poi c’è Alice: gelato di more, spugna di lamponi, mousse di mirtilli e terra di cioccolato, che ricorda nell’impiattamento proprio il “Paese delle Meraviglie” e trasmette la sua curiosità anche tra i fornelli, con i dolcetti che si intravedono a malapena, nascosti nel “sottobosco”. E Mattia conserva nel cuore anche la cucina della mamma, che a casa preparava sempre il pesce d’acqua dolce.
In cucina trionfano gli ingredienti semplici e digeribili: il menu segue la stagionalità e cambia ogni due mesi. Inoltre, la pescheria e il ristorante non utilizzano alcun tipo di conservante. I piatti sono ricercati e puliti, con una particolare attenzione alla cucina romana. La carta dei vini comprende ben 150 etichette, prodotte da piccole cantine di nicchia, con grande attenzione per la selezione dei vini bianchi, rosati, spumanti e champagne. E tutto il personale, il prossimo autunno, parteciperà a un corso sui vini dell’Ais.
Emilia è anche un interior designer: ha curato e seguito personalmente tutte le fasi di costruzione e arredamento del suo locale, come se fosse la sua seconda casa, imprimendo il suo tocco personale su disegni, mobili, tavolini, selezionando tutti i dettagli della mise en place, scegliendo piatti moderni e di design, proponendo anche modelli ad hoc per esaltare le ricette dello chef, come per il causushi.
L’ambiente è luminoso ed elegante, caratterizzato da colori naturali ed elementi di acqua e di terra. Il personale in sala è attento e preparato sul menu, gli abbinamenti con gli oli e i vini. Il pane viene servito con una degustazione di olio extravergine Dop di altissima qualità. Gli oli vengono selezionati con cura: per il menu estivo il locale ha scelto quello del Frantoio Cetrone. A Livello 1 c’è anche una carta delle acque.
Oltre alle proposte light, dedicate a una pausa pranzo leggera e più economica, il punto di forza del ristorante sono i menu degustazione: si parte da a una selezione di crudi e un percorso di degustazione di tre o quattro portate a scelta, fino ad arrivare a un percorso di sei o nove portate a mano libera dello chef. Il percorso degustativo è un viaggio nel gusto fatto di continue scoperte. Il consiglio? Quello di lasciarsi trasportare dalla creatività dello chef, senza pensarci un attimo.
Tra gli antipasti più interessanti spiccano il trancio di branzino scottato su crema di piselli e perlage di aceto balsamico, il carpaccio di gambero rosso con burrata pugliese e chips di corallo, la zeppola ripiena di burrata pugliese con alici del cantarbico e il tacos di pomodoro, battuta di baccalà Rafols, cetriolo e lime in osmosi, anguria marinata e misticanza alcolica.
Molto richiesto il causushi: patate con lime e peperoncino, carpacci e crostacei, una ricetta che racchiude i sapori della terra sudamericana e il gusto del Sol Levante. Molto interessante anche il polpo in Caesar Salad: polpo rosticciato, insalata misticanza e salsa Caesar con tuorlo di uovo fritto.
Lo chef stupisce anche per la sua carbonara dei ricc(h)i, servita all’interno di un uovo di ceramica bianca, con un interessante effetto sorpresa e per i tagliolini con aglio, olio e prezzemolo, fior di latte e crumble di alici del cantarbico su crema di peperoni.
Anche i secondi trasmettono la passione dello chef per la tradizione: piatti gustosi, ma delicati allo stesso tempo, come il dentice alla puttanesca e le capesante all’amatriciana.
Oltre al pranzo e alla cena, il ristorante propone per l’aperitivo sfiziosità di pesce, degustazione di ostriche, caviale e crudi, in abbinamento a una flûte di selezionate bollicine o a un cocktail. Una cucina che riesce ancora a stupire: una rarità nella Capitale.
Ristorante e Pescheria Livello 1 a Roma
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