Ristorante La Rosa Bianca, Aquara
Località Piano
Tel.366 3426062
Potrei dirvi molto semplicemente che la Rosa Bianca di Aquara è un ristorante dove si mangia bene, prodotti sani, cucina e ricette del territorio, in un ambiente incontaminato e a buon prezzo. Poi fare l’elenco dei piatti provati e chiuderla qui.
Ma c’è qualcosa di più profondo di cui voglio parlare, in sintesi si tratta di questo: quando punto il muso dell’auto verso Nord mi trasferisco, quando punto a Sud viaggio. Nel primo caso faccio movimento senza dinamismo, nel secondo prendo ossigeno perché, tra ingenuità e sapori antichi, sei di fronte alla vera cosa che fa impazzire i turisti quando visitano il nostro paese: l’autenticità.
Hai voglia a dire che la cucina italiana non esiste ignorando i ricettari di Vincenzo Corrado e Ippolito Cavalcanti rispettivamente del 1773 (Il Cuoco Galante) e 1837 (Cucina Teorico Pratica) dove c’è il nocciolo ancora attuale della maggior parte delle ricette italiane, create a Napoli perché per tre secoli è stata l’unica vera metropoli mondiale che ha avuto l’Italia.
Uno dei filoni che hanno alimentato la cultura gastronomica napoletana e dunque italiana è quello della cucina contadina che al Sud vuol dire cucina del desiderio di carne contrapposta alla cucina di carne dei gottosi ricchi del passato. Un cucina che ha vinto proprio in questi anni con il trionfo del vegetale gaudente e saporito.
In tante trattorie e agriturismi italiani e del nostro Sud si trovano queste verità, non la cucina della nonna degli storytelling di cuochi anoressici, ma quella buona delle donne. Le donne che nutrono cucinando. C’è dunque autenticità e un senso profondo nei gesti alimentari di queste zone che sembrano fuori dal mondo e che proprio per questo donano pace, cibano la mente e l’anima. Ecco perchè, al di là delle tecniche di cucina e della qualità dei prodotti, lasciando ricordi indelebili e spingono a tornare, a tornare e a ritornare.
Uno di questi questi è il ristorante -pizzeria la Rosa Bianca di Aquara. A dispetto del nome, è un paese che regge una fetta importante della sua economia nella coltivazione dell’uva e si trova sugli Alburni, la prima catena montuosa che si incontra percorrendo la Salerno-Reggio, uscita di Campgna.
Fresco d’estate, affascinante d’autunno, rassicurante d’inverno, gioioso in Primavera. Ogni mese è buono per visitare questo territorio purissimo, tra l’altro molto ben attrezzato con l’ospitalità diffusa. E per mangiare?
Il locale è gestito da Bianca Mucciolo e dalla madre Marisa che si sono rimboccate le maniche dopo la prematura morte del padre. Due donne determinate, riferimento assoluto nel territorio. Un paradiso per i vegetariani con la batteria di antipasti indimenticabili, come i fagiolini metro sbollentati e fritti, la frittata di patate, melanzane, peperoni, la zuppa di lenticchie e fagioli. Tutta roba del proprio orto o di produttori locali, e non è uno spot per allocchi. Persino il proprio grano per i cavatelli giganti e i ravioli di ricotta di capra. E ancora minestra spersa, zucchetta, chiaccarieddi, ciambotta”, puparuol’ mbuttunat, cicoria e fave…Non manca la carne, ovviamente, spesso alla brace, oppure nel caso di capretti, conigli e agnelli al forno.
In questi piatti c’è il sapore regalato dalla materia prima, la semplicità di esecuzione, la memoria generazionale delle ricette che non si tramandano scritte perché prima c’era la gelosia di mestiere ai fornelli. Starete bene perchè non è una attività improvvisata, ma collaudata da tempo.
Il locale ha un bel dehors ben arredato con cura dei particolari tipica dei locali gestiti dall’occhio femminile.
Qui potrete fare una cosa che solo la cucina italiana è in grado di offrire: fermare il tempo.
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