di Marco Galetti
La Canonica, la sala col camino, di questo locale accogliente e per certi versi unico
La Canonica, l’accesso alla cantina di arenaria, antico sotterraneo della Canonica della Curia di Pesaro, sotterraneo che ha la sua bocca in una delle sale del ristorante, le bottiglie riposano in questa grotta a temperatura costante di diciassette gradi e con l’ottanta per cento di umidità, il vino come dice Andrea Rignoli, l’appassionato proprietario e anima di questo luogo, è come se tornasse alla terra che l’ha generato
La Canonica, la cantina, il buen retiro di Andrea Rignoli, quasi duecento le etichette in carta, circa la metà tra Marche e Romagna, così come per la carta delle vivande anche le scelte enologiche sono rivolte principalmente al territorio, è una “carta, scrive Andrea sul sito, che guarda con attenzione a quei viticoltori che seguono uno stile ispirato alla naturalità del vino o quantomeno ad un ridotto “assistenzialismo” e che non cercano scorciatoie nei correttivi enologici: ci riferiamo all’uso scriteriato di concimi chimici , diserbanti, pesticidi , aggiunta di attivanti, chips di rovere, estratti di tannino, concentratori, disacidificazioni, il rapporto terra-clima-uomo contiene in sé l’unicità del vino, modellarlo secondo ragioni di mercato significa non rispettare né il vino né l’ambiente né la nostra salute”
La Canonica, il pane (buono) è preparato con lievito madre, mentre il menù, quindicinale, per poter seguire al meglio la stagionalità dei prodotti e la freschezza degli stessi è limitato nelle proposte, bonus
La Canonica, ineccepibile polpo di scoglio arrostito con pancotto all’acqua di mare
La Canonica, cannoli di crostacei, la loro bisque e cremoso di pistacchi, questo gustoso piatto dal sapore convincente credo possa essere migliorato per quel che concerne la presentazione (meglio tre piccoli cannoli leggermente sovrapposti che due lunghi e paralleli) e per la consistenza del ripieno di crostacei e polpa di granchio che avrei preferito meno compatto e più morbido
La Canonica, gnocchi di patate al sugo di rombo nostrano con salvia e spinaci, chi ha provato un rombetto dell’adriatico alla griglia sa perfettamente qual è il valore di questo pescato locale arricchito da piccoli gnocchetti di giusta consistenza, il piatto arriva al tavolo alla corretta temperatura di servizio, bello caldo, appena spadellato, regola ferrea che molti ritengono secondaria, dovrò decidermi a rimandare indietro qualche piatto e/o tracciare con la tastiera rimostranze al veleno
La Canonica, fritto misto (calamari, ombrina, baccalà, polpo, mazzola) in due insoliti e graditi servizi, il primo bollente
… e l’altro pure, convincente anche la proporzione tra la polpa del pesce e la doratura a netto vantaggio della materia prima, non di sola panatura (o ancora peggio pastella) vive l’uomo
La Canonica, il piatto dei formaggi, produzione locale, autori 3 pastori marchigiani, lunga vita a chi ci consente assaggi insoliti ed introvabili
La Canonica, vino di visciole (imperdibile, a base di ciliegia acide) e ciambella, chiusura tipicamente marchigiana in questo posto di confine tra le provincia di Rimini e quella di Pesaro Urbino, i prezzi, correttamente esposti sul sito, sono praticamente gli stessi dei locali per vacanzieri in infradito, ma in quanto ad accoglienza e qualità della proposta la differenza è sostanziale, quindi non siate stanziali e imboccate l’Adriatica da Rimini e Riccione in direzione Pesaro, poco dopo Gabicce, seguite le indicazioni per il Parco di San Bartolo e godete con gli occhi e col palato
La Canonica, esterno notte, subito fuori dal piccolo borgo sospeso sull’Adriatico e nel tempo, un comodo parcheggio riservato, perché fino a qui, è possibile, ma quasi impensabile salire a piedi
Casteldimezzo è un minuscolo borgo millenario nelle immediate vicinanze dello storico porto della Vallugola.
Citato nei portolani fin dal ‘600, questo piccolo approdo naturale, primo porto protetto dai monti che si incontra da Trieste in direzione Sud, è molto pericoloso per il vento di Focara del quale parla anche Dante nel ventottesimo canto dell’Inferno, è un vento dotato di grande autostima che gli deriva dall’esperienza, vento che soffia forte senza sforzo alcuno ad occhi chiusi.
La pericolosità della navigazione a ridosso del colle impediva l’estrema via di fuga dello spiaggiamento, consentita sulla costa più bassa dritta e sabbiosa, che in prossimità del promontorio di Fiorenzuola di Focara si interrompe improvvisamente con quest’unico punto roccioso a falesia viva dove i venti di Levante e il Libeccio con i suoi rinforzi improvvisi colpiscono duro… ci sono leggende a riguardo, ascoltare in una sera d’inverno, davanti al camino, con un calice di Porto in mano, racconti di barche e di marinai alla ricerca di un porto e di un ormeggio sicuro mentre i venti ululano sarà cosa buona e giusta.
Nell’ex canonica della chiesa di Casteldimezzo, dove 14 abitanti vivono sospesi sull’Adriatico il ristorante La Canonica, oggi Bib Gourmand (tavole segnalate da Michelin che vantano un ottimo rapporto qualità prezzo) è da anni punto di riferimento di sicuro interesse per un turismo diverso, turismo che nel mirino non ha soltanto l’illuminato e agognato lungomare che senza soluzione di continuità collega Rimini e Cattolica offrendo, salvo rari casi, la stessa basica, se pur valida, proposta di ristorazione.
In questa insolita e armonica location hanno lavorato per noi Andrea Rignoli (proprietario) Simone Pesaresi e Sofia Balducci in sala, mentre in cucina si sono distinti alle padelle, Paolo Bissaro, Emanuele Tausani e Elena Bazzocchi.
Una considerazione, chi non è mai stato qui continuerà a pensare che l’Adriatico sia tutto uguale e che l’abbondanza di turisti consenta a tutti di riempire la rete di clientela desiderosa di un ristoro senza pretese che come un doposole rinfreschi di vino mediocre e non bruci nel portafoglio.
Andrea Rignoli e il suo locale sono un’altra cosa, sono cucina curata, vivace e gustosa con prodotti freschi di territorio e di confine, quindi regionale bis, sono ristoro, pace e relax, sono la quiete dopo la tempesta di sabbia, sono un fritto bollente e asciutto così lontano dall’unto delle creme solari, solari sono i volti di Andrea e dei suoi collaboratori che vi accoglieranno con un sorriso in un luogo magico che deve essere visitato, varcate la soglia e oltre la sogliola dell’Adriatico provate i formaggi, lo strepitoso polpo di scoglio, anche in versione fritta e tutti i vini a calici che vorrete, questo è un luogo concreto niente piccola pasticceria né benvenuto della cucina qui il benvenuto si percepisce intensamente dall’accoglienza in perfetto equilibrio tra la garbata educazione e il ruspante calore spontaneo marchigiano venato di contagiosa allegria romagnola.
In questo posto sperduto, mi ci sono perso con soddisfazione in tutte le stagioni, non necessariamente solo durante la collezione Primavera-Estate, basta lasciarsi andare e farsi guidare, qui non ci si approfitta del cliente, al contrario, si tende a fidelizzare, rendendo piacevole nei toni, nei suoni, nei silenzi e nei sapori la permanenza in questo luogo del cuore davvero magico.
Ristorante La Canonica
Via Borgata 20
61100 Casteldimezzo PU
http://www.ristorantelacanonica.it/
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