Ilario Vinciguerra Restaurant. Gallarate
Via Giovanni Tenconi, 3
www.ilariovinciguerra.it
Aperto , lA sera, dal venerdì alla domenica anche a pranzo
Chiuso lunedì
di Enrico Malgi
Tornare al ristorante di Ilario Vinciguerra a Gallarate dopo tanto tempo è stato come riannodare il filo di un vecchio discorso con un caro amico e che era stato bruscamente interrotto senza alcun motivo.
Ho conosciuto Ilario nel mese di ottobre 2010 quando ancora lavorava all’Antica Trattoria Monte Costone di Galliate Lombardo sul lago di Varese. A quel tempo era un enfant prodige della ristorazione italiana, un predestinato come si dice. E poi l’ho seguito nella sua splendida carriera per tanti anni dopo che si era trasferito nel pieno centro di Gallarate, dove risiede ancora attualmente, presso la villa in stile liberty che porta il suo nome. Nel frattempo Ilario aveva conquistato precocemente e meritatamente la stella Michelin ed era diventato molto famoso anche come personaggio mediatico.
Poi tutto è cambiato improvvisamente in modo negativo, tanto che nel 2019 ha perso la stella e subito dopo ha anche attraversato difficili momenti familiari. Come purtroppo succede spesso in questi casi, Ilario si è trovato da solo a lottare contro queste avversità e ce n’è voluto del tempo per risalire la china e ricominciare ad affrontare una nuova vita sia professionale e sia familiare. Per fortuna adesso le cose sembra stiano andando abbastanza bene su tutti i fronti. Si è finalmente risollevato ed ha trovato quella pace interiore per continuare la sua vita serenamente. Da uomo intelligente ha messo una pietra sopra al suo passato ed ha voltato pagina.
Alla stella non ci pensa più (almeno così dice lui), anche se la meriterebbe. Chissà che…
Intanto la villa di Gallarate con annesso un ampio parco, che nel mentre Ilario ha comprato con grossi sacrifici, è sempre là ad accogliere ospiti e gourmet, che fanno parte di un’affezionata clientela che lo segue costantemente, tributandogli così il giusto e meritato successo.
Dopo alcuni anni di assenza, come dicevo prima, in questi giorni sono tornato a Gallarate e,ricordandomi della sua ottima cucina, ho pensato bene di recarmi a cena da Ilario per assaggiare i suoi nuovi piatti insieme a qualche storica preparazione di vecchia data.
Si incomincia con vari aperitivi: tartelletta con pomodoro battuto e salsa verde. Crostatina con cipolla di Montoro e pecorino romano.
Pizza fritta con ricotta di bufala, pomodorino vesuviano e basilico.
Stuzzichino di benvenuto dalla cucina: bignè farcito con pomodorino e mozzarella grigliata, tonno siciliano con composta di mela, pasta kataifi, barbabietola con crema di formaggio e tuorlo d’uovo disidratato.
Omaggio alla carota. Cottura sul carbone argentino aromatizzato. Scampoli di carota gialla e viola in olio cottura con origano siciliano e spuma di acciughe di Cetara posizionati sotto la carota.
Mare e terra. Sotto limoni canditi, al centro spuma di cipolle, sopra aria di riccio di mare e polvere di lattuga di mare disidratata.
La cassoeula di mare. Verza cotta nella casseruola, gelatina ridotta, acqua di cottura caramellizzata, ricotta di bufala campana essiccata e scaglie di bottarga di muggine. Per me il migliore piatto della serata, veramente eccezionale.
Un viaggio tra Bologna, Parma e Napoli. Tortelli alla bolognese con prosciutto crudo, mortadella, lonza di maiale e parmigiano reggiano, con gelato al parmigiano reggiano ed estratto di ragù campano.
L’autunno. Funghi porcini cotti al forno con erbe aromatiche, crema di taleggio, essenza di funghi porcini, cipolla croccante ed affumicatura di faggio.
La triglia ed il finto carciofo. Triglia cotta con carciofi croccanti sopra e sotto barbabietola con sfoglia bagnata con l’acqua di cottura dei carciofi.
La pancia del maialino con composta di pesche. Maialino bollito e acqua di cottura sopra con vari ingredienti.
Omaggio a Lucio Fontana. Piatto che si ispira chiaramente alla tecnica dei “tagli” del pittore italo-argentino, avvolto proprio da una pellicola da tagliare.
Baccalà in olio cottura, con aglio, basilico e zeste di limone di Sorrento candite e poi bagnato con latte di provola. Per finire ghiaccio secco ed affumicatura.
Per terminare ecco qui il carrello del cioccolato seguito da una variegata proposta di tanti sfiziosi dolci, in cui troneggia al centro l’immancabile, l’inossidabile e sempre eterno bocconcino di pastiera napoletana avvolto in una sfoglia dorata e servito sul cucchiaio. Un vecchio ma sempre attuale cavallo di battaglia di Ilario.
Molto suggestiva e scenografica la presentazione finale:profumo di limone con ghiaccio secco in evaporazione.
Buoni i vini in accompagnamento.
Ho trovato Ilario Vinciguerra davvero in forma smagliante, sicuramente più maturo, più esperto, più accomodante, pacato nei modi e più consapevole delle sue infinite potenzialità, tanto da farlo assurgere a protagonista assoluto di una cucina che nel tempo è diventata molto più alleggerita, semplice e naturale econnotata poi da una cottura soft, senza grassi aggiunti, priva di inutili ridondanze e che predilige in buona parte verdure ed ortaggi. Una cucina che non annoia mai, sensitiva, innovativa, moderna e proiettata nel futuro, ma che contemporaneamente sa ispirarsi anche alla tradizione napoletana, di cui non ha mai rinnegato le origini. Da uomo navigato Ilario strizza l’occhio anche alle eccellenze del Nord Italia, che lo aiutano nelle sue preparazioni. Con queste premesse il suo menù, così intrigante, divertente e frutto di eccellenti materie prime, esprime compiutamente la capacità di sapere tradurre nei piatti tanta freschezza, raffinatezza, eleganza ed equilibrio e supportata poi da precisi canoni di tecnica, creatività, maestrìa, genialità e consistenza.
Ristorante Ilario Vinciguerra a Gallarate
Via Roma, 1 (Ingresso Via Tenconi, 3)
Tel. 0331 791597 – Cellulare 338 3998470
info@ilariovinciguerra.it – eventi@ilariovinciguerra.it
www.ilariovinciguerra.it
Orario di apertura: Martedì, Mercoledì e Giovedì aperto solo a cena.
Venerdì, Sabato e Domenica aperto a pranzo e cena.
Lunedì chiusura settimanale.
Menù degustazione: 4 portate “Ducati” 75,00 euro; 6 portate “Lamborghini” 95,00 euro; 8 portate “Ferrari” 115,00 euro. Vini a parte.
Menù alla carta.
REPORT 21 GENNAIO 2017
Ilario Vinciguerra Restaurant. Gallarate
Via Giovanni Tenconi, 3
www.ilariovinciguerra.it
Aperto , alsera, dal venerdì alla domenica anche a pranzo
Chiuso lunedì
Si, d’accordo, c’è la crisi del ristorante, cambiano le abitudini. C’è anche la stanchezza di dover mangiare tanti piatti. Ma è anche vero che è che quando c’è tempo e voglia, con il bisogno di avere una esperienza completa, magari con la giusta compagnia allora l’indirizzo giusto è quello di Ilario Vinciguerra a Gallarate.
Napoletano trapiantato da sempre in Lombardia, Ilario Vinciguerra è nel momento di massima maturità espressiva, quello in cui non deve più dimostrare nulla a nessuno. Sicché al centro dell’attenzione torna la soddisfazione del cliente.
La frittura perfetta che ti accoglie ti ricorda che per i napoletani il cibo è gioia, tanto che viene definitivo in dialetto con un verbo, non un sostantivo ‘0 magnà. Il mangiare.
Ma questa psicologia si coniuga ad una perfetta padronanza tecnica e alla capacità di pensare ad abbinamenti essenziali, che si pongono come obiettivo il sapore e il gusto.
Dietro la gioia istintiva si gode della presentazione in modo ossessivo, la ricerca pignola sui piatti. Nessun rito stanco, ma solo tanto divertimento.
La cucina di Vinciguerra non è ideologica. Oscilla tra amaro e dolce, morbidezza e acidità. Insomma un classico.
Per esempio le pattae con il cioccolato e caviale è fulimante mentre il calamaro con il friarielli, più tradizionale, è rassicurante e buono.
Quanto alla pasta, si sa che c’è mano istintiva, ma anche intelligenza nell’abbinamento con pochi e semplici ingredienti.
Anche l’abbinamento tra fichi e anatra, un po’ estemporaneo, qui è perfettamente centrato, goloso.
CONCLUSIONI
La villa nel cuore di Gallarate è un palazzo del gusto e dell’accoglienza. Nessun dettaglio sfugge, il cliente è al centro di una grande esperienza gastronomica di cucina itaiana. Ilario ha dimostrato di essere cuoco e manager. Passare da qui è consigliabile, la cucina è leggibile anche se no nsei un gourmet e questo noi lo riteniamo essere un bonus.
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