Ristorante il Gramsci a Torino, il bistrot moderno del gruppo Damilano

Ristorante Il Gramsci a Torino
Via Antonio Gramsci 12 A
Tel.011 540635
Sempre aperto, chiuso martedi

Ristorante il Gramsci a Torino, Gianni Corgiolu e Federico Boscolo

Ecco, a trecento metri da Porta Nuova, nell’omonima via, il Ristorante Il Gramsci rilevato di recente dal gruppo Da Milano che oltre al vino, è presente nel mondo delle acque (Valmora e Sparea) e nella ristorazione con lo storico chef Massimo Camia a La Morra. In genere gli imprenditori che piombano da altro settore puntano diretti sul grande nome ma i risultati spesso non sono all’altezza, per via sicuramente dei tempi che cambiano, ma anche perchè spesso e volentieri il grande chef mette solo la firma e si sa che noi italiani amiamo i luoghi che hanno un’anima. In questo caso Paolo e Guido Damilano si sono affidati ad una vecchia (mi scuserà ma abbiamo quasi la stessa età e posso usare questo aggettivo in positivo) volpe del settore: Gianni Corgiolu per anni braccio destro di Alfredo Beltrani con cui fu protagonista di una grande esperienza finita ormai nel dimenticatoio, ossia la catena di alta ristorazione, la prima in Europa e unica in Italia, Toulà. In questo pezzo di Livia Montagnoli potete approfondire

La nostra visita al locale diventa uno straordinario ripasso della ristorazione italiana grazie ad una lunga chiacchierata con Gianni, luci ed ombre, tanti rimpianti ma anche tanto ottimismo per il futuro, che in sala è rappresentato da Federico Boscolo, giovane ma con molta esperienza internazionale. In cucina Andrea dalla Mola. La presenza di Gianni è il segnale delle intenzioni di Damilano: rendere replicabile questo format. A Torino la presenza è importante, sono stati rilevati il Pastificio De Filippis (oltre 300 coperti al giorno) e il Caffè Zucca (quelli sopra gli anta ricorderanno la reclame degli anni ’70 con la cinesina che diventa una zeta)-

Ambiente da bistrot, senza tovagliato e mise en place minimale, come si usa oggi. Assaggiamo il padellino torinese, tra i lievitati del menu, proprio ben fatto, e una serie di piatti semplici ma molto ben eseguiti. A pranzo c’è una scelta più ristretta, la sera una buona carta in cui i piatti tipici piemontesi si intrecciano con quelli della cucina italiana, dai plin alla pasta al pomodoro con tanto prmigiano sul modello dei paccheri di Vittorio, carne cruda ma anche piatti di pesce. Buonissimo il gelato fatto in proprio che si serve e si completa a tavola, a seconda del proprio gusto.
Da bere, una buona scelta di vini. Sul menu sarebbe necessaria anche una spinta sui vegetali per renderlo contemporaneo oltre che moderno e crederci senza necessariamente coprirli con creme e formaggi.
Una sosta che consigliamo, vi trovate in un locale senza stress da stella, in cui il cliente è decisamente al centro dell’attenzione della cucina e della sala.


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