Ristorante Garò a Napoli Paolo Gramaglia
Via Chiaia 260
Tel. 081 421660
Sempre aperto
Finalmente un ristorante nel cuore della città dove stare appartati anche la sera, per diletto o per affari, e provare buona cucina. La buona cucina di Paolo Gramaglia, cuoco stellato al servizio del cliente come gli ha insegnato il padre Salvatore.
Eravamo curiosi di vedere come funziona l’avventura che vede insieme la famiglia Rosati proprietaria del Gambrinus e il cuoco napoletano di origine ma ormai trapiantato a Pompei dove nel 2014 ha conquistato la stella Michelin al suo locale, il President. Quindi, saltando come di consueto le aperture che lasciano il tempo che trovano abbiamo lasciato scorrere un mesetto.
Non avevamo dubbi sulla cucina che avremmo trovato: la mano di Paolo Gramaglia punta alla semplicità, parte da materie prime di grande qualità, a cominciare soprattutto dal pescato e, in generale, dal mare. Un pescato sempre ben combinato all’orto che regala piatti immediati, leggibili, di gusto, che si agganciano alla tradizione talvolta giocandoci, talvolta migliorandola, oppure, semplicemente, rispettandola.
La clientela straniera che frequenta Pompei gli ha insegnato che bisogna far trovare sempre Napoli a tavola, dai vini ai pani, dal burro di bufala al servizio cordiale e professionale. Dunque, anche si lo spaghetto al pomodoro, sempre buone paste e piatti che si presentano sempre leggeri, poco salati e poco grassi. Gusto e salute, insomma.
Lo spazio è poliedrico, con due affacci su piazza Plebiscito e due sul San Carlo. Il locale infatti è al primo piano del palazzo che sta di fronte al Gambrinus, uno dei bar più conosciuti al mondo, gestito ormai dalla nuova generazione della famiglia Rosati (Garò è l’acronimo di Gambrinus e Rosati). C’è una sala anni ’70 che a Paolo ricorda un po’ l’adolescenza, con il flambè del padre in bella vista. Una sala grande, dove i tavoli sono ben distanziati e infine una terza sala con tavolo imperiale con affaccio al San Carlo. Insomma, ci si può divertire, fare piccoli eventi mirati, o mangiare alla carta dove la spesa si aggira sugli 80 euro e che ha due menu degustazione, da 90 e da 70. Ma ovviamente a pranzo nulla vieta un light lunch come ormai è uso nelle grandi città.
Infine anche un tavolo sociale, per chi va di fretta e non vuole troppi formalismi.
Abbiamo scelto il percorso di mare con piatti moderni (insalata di finocchi e astice), piacioni (spaghetti ai ricci con agrumi), di tradizione rivista (vongole e fagioli con fresella del quartiere Santa Lucia). Dolci non zuccherini e moderni.
Insomma davvero una batteria di belle proposte decisamente efficaci e soprattutto leggibili.
Buona e ampia carta dei vini con ricarichi pensati per far girare la cantina.
CONCLUSIONE
Il Garò è un luogo dove sostare in santa pace senza il sovraffolamento tipico dei locali napoletani a pranzo (ad eccezione del bistrot del Romeo , Crudo Re e di Palazzo Petrucci). Ma anche dove trascorrere una bella cena con la suggestione di guardare l’imponente Palazzo Reale o il San Carlo. Un locale di cui si sentiva bisogno in questo versante del centro città sempre caotico con decine di migliaia di persone che ogni giorno passano tra Chiaia, via Toledo e i Quartieri. Una umanità varia, un grande teatro a cielo aperto che in questi locali si ritrovano nel piatto senza colonna sonora.
Le premesse per la riuscita ci sono: la solidità della proprietà, mura comprese che fa tanto in questa città dove da sempre i fitti si mangiano il lavoro di ristoratori e pizzaioli. La cucina di Paolo che mette al centro il cliente con piatti di bella presentazione senza manierismi ed inutili esibizionismi tecnici: concreta e buona. La posizione favolosa, a due passi dalla metro, di fronte al San Carlo, la disponibilità tutta napoletana di accogliere le persone a tutte le ore del giorno e dunque parliamo anche di un dopoteatro da raggiungere a piedi attraversando la strada che altrimenti non ha alternative nelle vicinanze allo stesso modo.
Le stelle a Napoli sono quattro. Se questa avventura ingarra, a nostro modesto avviso, ci sono le premesse per una quinta sicura. Ancora poche in una città che ormai ha fame di nuovi alberghi mentre le proprietà degli hotel storici dormono sugli allori e sulla rendita di posizione senza investire in gastronomia come avviene in tutte le città del mondo, fatta eccezione per il Romeo e il Parkers.
Alè!
Ristorante Garò a Napoli Paolo Gramaglia
Via Chiaia 260
Tel. 081 421660
Sempre aperto
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