Sono stato da Condividere a Torino – chef Federico Zanasi – ed ho immediatamente capito che devo ritornarci quanto prima

Condividere Torino nuvola Lavazza chef Federico Zanasi

di Sabino Berardino

Sono stato a pranzo al ristorante Condividere a Torino a provar la cucina di “el capitán del barco” Federico Zanasi:  mi è piaciuto talmente tanto che, prima di andar via dal ristorante, ho riservato gli ultimi posti ancora disponibili per mia sorella che aveva in programma una gita sotto la Mole un paio di settimane dopo (anche a lei ed ai suoi commensali è piaciuto, veramente tanto).
Ma iniziamo dal principio: un amico mi dice che si deve andar a provare questo ristorante ed io m’attivo, organizzo il gruppo dei fedelissimi, concordiamo una data che vada bene a tutti noi ed in cui ci sia anche disponibilità al ristorante – Federico Zanasi, lo chef, ci ha poi detto che si va ad un mese, per le prenotazioni per la cena; riesco a far quadrar tutto ed attendiamo, trepidanti, la data fissata, a fine febbraio 2019.

Ho organizzato un anda-rianda in giornata, da Firenze (con il treno è, tutto sommato, agevole, prenotando per tempo si spende una cifra sostenibile): arriviamo puntualissimi nella Nuvola, il modernissimo quartier generale di Lavazza, ove è sito il ristorante Condividere, e c’accomodiamo nella – molto bella, a mio giudizio – sala:  luminosa, giocosa (l’allestimento del ristorante è stato ideato da Dante Ferretti, scenografo premio Oscar) con tavoli – nudi, senza tovaglia – a  giusta distanza (avrebbero potuto compattarli e ricavar un bel po’ di coperti in più) per cui si chiacchiera tranquillamente senza disturbare né esser disturbati dagli altri clienti.
Avevamo già ragionato tra di noi avendo studiato il menù – disponibile online, dettagliato e con i prezzi chiaramente indicati – ed optiamo per la degustazione, il più corposo dei quattro disponibili: FAME DA LUPO il menù del nostro pranzo:

Carta dei vini: giocosa e ben organizzata, ricarichi onesti, anch’essa pubblica sul sito con i prezzi di tutte le referenze.

Confesso che eravamo di buon umore e di mente aperta: le 19 portate (DICIANNOVE) salate e le 5 (CINQUE) dolci c’hanno dato, molto, da pensare e c’hanno fatto molto disfrutar.

Io, personalmente, c’ho riflettuto a lungo e sono convinto, a distanza di qualche settimana dal pranzo da Condividere, che ho goduto come mai nella mia vita di gourmet di lungo corso (amarcord il mio primo – correva l’anno 1988 o forse era il 1989, ero uno studentello universitario e mi auto-finanziai la rimarchevole esperienza gastronomica, al tempo in cui praticamente tutti i miei coetanei vivevano di pizza e/o panini al pub – pranzo al Don Alfonso!): rifocalizzandomi sull’esperienza posso dire che solo una, delle 24 (VENTIQUATTRO!) proposte di Federico Zanasi, m’ha (c’ha, eravamo unanimi nel ritenerlo il meno interessante dei piatti degustati) lasciato freddo, e si tratta dell’arroz secco “ANATRA E ANGUILLA”;

il resto, le altre 23 portate (confesso, al momento dei dolci eravamo abbastanza sfiniti ma dopo il cheese cake, quando Federico c’ha detto: ci sarebbe anche un altro dolce, ma forse non è il caso! Invece il caso lo è stato e ci siam divisi pure l’eclaire – favolosa!) ci hanno regalato una sorpresa – piacevole, gustosa, intelligente – dopo l’altra.

Ogni piatto rappresentava uno scalino più in alto nella scala del godimento, della gradevolezza, dell’equilibrio, della tecnica al servizio del piacere gastronomico.

La nostra fame da lupo è stata domata: se ci ripenso, considerate le molte pietanza che non abbiamo avuto modo di provare ed il fatto che Federico Zanasi a breve avrebbe aggiornato il menù con nuove proposte, la mia voglia di tornarci è, ora, più forte di prima.

Mia personale riflessione: il cheese cake di Condividere mi è piaciuto, veramente tanto; almeno quanto quello di Cakes & Bubbles, l’iconica pasticceria / ristorante di Albert Adrià a Londra, ove sono andato pochi giorni dopo l’escursione gastronomica Torinese, forse addirittura di più.

A me non è dispiaciuta affatto l’idea di dover condividere: i piatti erano tutti al centro del tavolo ed ognuno prendeva la sua porzione / dose.
Verso la fine ci siam resi conto di aver praticamente saltato, involontariamente chè il nostro percorso degustativo è stato ideato personalmente dallo chef (con qualche aggiunta da me specificamente richiesta: l’Ostrica in Piemonte “alla brace con olio di nocciole”, meravigliosa, da far pranzo mangiando solo quella, a sfinimento; l’eclair finale, colpo mio personale sussulto, da pastry-lover irredimibile, quando, oramai, eravamo tutti alla frutta), la sezione pasta: motivo ulteriore per programmare il ritorno quanto prima!

C’è anche il pensiero di Ferran Adrià in questo ristorante con cui Federico Zanasi si confronta al momento di rinnovare il menù: non ho avuto occasione di far tappa alla casa madre, il tanto decantato el Bulli ma sono stato a Disfrutar (divertente, intrigante, spiazzante) a Barcellona; da Condividere mi sono divertito, tantissimo, mi rimane memoria di un ristorante che ha radicata conoscenza della territorialità Italiana che viene trasformata in piatti entusiasmanti, di gran personalità e di ineccepibile realizzazione.
Dico che tutti – intendo quelli che si divertono ad andar per ristoranti per scoprire e farsi sorprendere, auspico che chiunque lo faccia perchè la proposta è economicamente sostenibile essendo il menù degustazione base prezzato 60 euro – dovrebbero metter il Condividere di Federico Zanasi nel mirino: io, a questo punto vi sarà chiaro, ci ritorno, di sicuro!

Ristorante Condividere – centro direzionale Nuvola Lavazza
Via Bologna 20A – Torino
www.condividere.com


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