A Casa di Delia a Pioppi, la Dieta mediterranea è servita dalla cuoca di Ancel Keys

Delia Morinelli

di Valerio Calabrese*

Ci sono persone che nella storia ci entrano di diritto, altre invece un po’ per caso.

E’ la storia del “padre” della Dieta mediterranea Ancel Keys e della sua governante, Delia Morinelli.

Sul primo si sa tutto, dalle sue scoperte riguardo al colesterolo alla razione K ideata per la sussistenza delle truppe sul fronte durante la seconda guerra mondiale. E si sa tanto anche della sua permanenza in Italia, a Pioppi, nel Cilento, da cui formulò l’elisir di lunga vita, coniando la definizione “dieta mediterranea”. Ovvero di quell’insieme di pratiche, tradizioni gastronomiche, metodi di coltivazione e conservazione dei cibi, ricette e modi di vivere che consentono di tenersi a riparo da malattie metaboliche e dell’apparato cardiocircolatorio.

Oggi quella intuizione è stata avvalorata dai più importanti enti di ricerca e istituzioni internazionali, dalla FAO all’OMS, fino all’Unesco. Di Keys e delle delle sue scoperte si parla oggi in tutto il mondo, a lui è dedicato un museo proprio nel piccolo borgo marinaro di Pioppi e mille eventi e convegni si celebrano intorno ai suoi studi. Ma Keys, è certo, non avrebbe compreso fino in fondo quello straordinario portato di cultura e conoscenza che egli stesso definì Dieta mediterranea se fosse rimasto chiuso nel Gate 27 dell’Università del Minnesota; se non avesse associato al suo rigore scientifico la curiosità dell’antropologo che fa ricerca sul campo. Non avrebbe compreso fino in fondo l’essenza di un mondo così lontano da lui, quello contadino e cilentano, se con la moglie e collega brillante Margareth non avesse incontrato all’inizio degli anni ‘60 la giovane Delia, moglie di Giannino, manco a dirlo pescatore, e madre del piccolo Angelo.

Il best seller “How do Eat well and Stay well, The Mediterranean Way”, con cui i coniugi Keys raggiunsero la fama mondiale alla fine degli anni sessanta, è infatti per metà un trattato medico scientifico attorno all’alimentazione e alle sue ricadute sulla salute, e per metà un libro di ricette, molte delle quali appartenevano a Delia, che Margareth osservava con gli occhi dell’antropologa nella cucina della villa di Minnelea – piccolo borgo di abitazioni fondato da Keys e da suoi altri colleghi, ribattezzato così dalla crasi di Minneapolis, sua città di provenienza, ed Elea, patria elettiva – a Pioppi.

Da quel momento, da quando fu assunta come governante in casa Keys, Delia Morinelli, entrò senza saperlo anche nei libri di storia.

Negli ultimi anni, dopo la consacrazione della Dieta mediterranea nel mondo e l’aumento dell’attenzione mediatica verso il settore della gastronomia, non c’è stato giornalista di settore, italiano e straniero, che non abbia voluto intervistare Delia. Lei, divertita e sorridente, sempre disponibile, ha sempre lasciato fare, raccontando aneddoti e piccoli segreti di casa Keys, in particolare sui gusti alimentari dei coniugi e sulla loro attenzione alla cultura del cibo del Cilento e agli aspetti salutari di essa.

Lo scorso week end a Pollica i ricercatori americani dell’Università di San Diego hanno presentato i primi interessantissimi dati di una ricerca scientifica sulla longevità dei cilentani, che dimostrano come, grazie al cibo e allo stile di vita di questi luoghi, si riesca ad invecchiare e vivere a lungo in buona salute, prevenendo malattie degenerative anche in presenza di fattori di rischio comuni come il fumo di sigarette. Si fa presto quindi a capire quanto già allora fossero interessati al modo di cucinare e mangiare dei cilentani Ancel e Margareth Keys.

Oggi, però, quel pezzo di storia incastonato nella collina di Pioppi non è più rintracciabile solo nel web e sulle riviste specializzate. Perchè da circa un mese Angelo e Silvana, rispettivamente figlio e nuora di Delia, hanno deciso di rientrare da Roma e aprire un piccolo ristorantino, A casa di Delia, appunto.

Un luogo particolarissimo, un terrazzino davanti casa sotto un bel pergolato di uva fragola, affacciato sul mare cristallino di Pioppi, con Elea e Capo Palinuro di fronte. Trenta posti a sedere all’esterno, venti all’interno, per restare aperti anche con il freddo.

In cucina Silvana, in sala Angelo. E Delia, ovviamente, che si alterna tra i fornelli e i tavoli del ristorante, a dispensare ricordi, sorrisi e ricette. A tavola solo i piatti che cucinava “al professore Keys e alla signora”, come li chiama lei, con immutata deferenza. Niente carne nel menù, ma solo prodotti della terra coltivati nell’orto prospiciente e pesce azzurro locale, che qui si fa in mille modi – da non perdere le alici a maruzzella. “Abbiamo dovuto inserire la frittura di pesce perchè ce la chiedono – ci dice Angelo – altrimenti nemmeno quella, perchè il professore ci ha insegnato che fa male”.

La sala interna è ricavata da una stanza della casa: “E’ qui che sono venuto al mondo”, ci informa Angelo.

Delia e Giannino sono la quintessenza di Pioppi: sui loro visi, rigati dal tempo e cotti dal sale del mare, si vedono in trasparenza le storie dei miti, le invasioni saracene, la filosofia dei greci. E poi la fatica, di chi per mare o per terra viveva e lavorava questi luoghi.

Per queste ragioni, entrare A casa di Delia non è entrare in un ristorante qualsiasi, ma aprire un libro di storia e perdersi in un racconto.

 

A Casa di Delia
Via porto del fico 15
Pioppi
339 834 8142

 

*Direttore del Museo della Dieta Mediterranea a Pioppi


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version