Casa del Nonno 13 a Mercato San Severino, stella Michelin: eravamo molto curiosi di tornare dopo l’addio di Raffaele Vitale. In questo antro di Polifemo ghiotto e protettivo abbiamo passato bellissimi momenti e, insieme all’Oasis di Vallesaccarda, lo abbiamo ritenuto sempre una delle migliori espressioni della cucina tradizionale delle zone interne presentata ai massimi livelli.
Dobbiamo dire che quasi nulla è cambiato, anche perché la sala è rimasta sostanzialmente la stessa, il servizio attento, e la tensione di fare bene si mantiene. Il brand del resto dopo tanti anni è consolidato e lo abbiamo beccato con i tavoli quasi tutti pieni.
Tutto sommato anche la cucina è la stessa: Mauro Corrado e il suo secondo Claudio Ruiz stavano già da un paio di anni qui e dunque i nuovi piatti si inseriscono in un filone consolidato, una linea rassicurante tradizionale ripulita e alleggerita oltre che ben presentata.
La batteria di aperitivi è divertente, fresca, non appesantisce mentre gli antipasti sono dei veri e propri piatti. Delizioso questo capretto che rivela tecnica e idee chiare. Da solo vale il viaggio.
In carta sono restati anche alcuni classici come questo fritto.
Tra i primi luci e ombre: senza senso lo gnocco di patate con il ragù di agnello: ciascuna delle componenti viaggia per proprio conto senza sposarsi nel piatto.
Fantastico invece il piatto con il carciofo: intenso, ghiotto, saporito, con un rimando infinito sul vegetale ben presenatto che resta protagonista, il piatto della serata.
Ben eseguito il risotto anche se con un punto di cottura in più rispetto a quelli del Nord. Comunque non scotto e papposo.
Buona anche la gestione dello spaghettone Vicidomini in questi altri due primi molto classici. In questo caso questa trafila ci sta, e tra l’altro quell odi questa picccola azienda di castel san Giorgio resta il nostro preferito.
Buoni, e anche in questo caso di buona tecnica, i secondi.
Buona la selezione di formaggi e tutti ben fatti i dolci, mai stucchevoli.
Ovviamente questo che è il migliore, aggiornato e moderno, è anche quello meno richiesto.
CONCLUSIONI
Abbiamo trovato un locale ben assestato e mano sicura e dotata in cucina. Anche nei piatti c’è anima, cosa che temevamo si potesse disperdere. Quello che non va, assolutamente non va, è rivolgersi a ditte come Selecta o Longino per materia prime che abbondano in questi territori benedetti dal Signore. Posso capirlo ma non giustificarlo in alberghi della Costiera o a Capri, ma il valore aggiunto di venire qui è quello di provare prodotti e cibi non omologati. Purtroppo è un errore clamoroso che sto verificando in molti giovani cuochi che non comprendono una verità elementare ( forse, peggio, pensano sia una scorciatoia per emergere): se devo fare cento chilomentri per mangiare un agnello che trovo da Singapore a Roma, resto in città. Fare la spesa è altrettanto importante di saper usare tutte le tecniche, perché un ristorante è spesa al mercato, tecnica, idee e sala. E siccome adesso tutti sono bravi con le tecniche perché le nuove generazioni sono molto più preparate, la differenza la fa proprio la spesa, la materia prima. Questa è la tendenza dei grandi ristoranti che fanno opinione.
Se si fa questo aggiusto, e se non si scivola in contorcimenti mentali inutili (leggi gnocchi), mantenendosi sul tradizionale rivisitato (spettacolare pasta e carciofi) e lo studio delle antiche pietanze, la navigazione di questo bellissimo locale proseguirà tranquilla attraversando tutti i marosi. E le soddisfazioni al giovane e talentuoso Marcello Corrado non mancheranno qui, a Casa del Nonno 13.
Casa del Nonno 13 a Mercato San Severino
Via Caraccioli, 13
Tel. 089.894399www.casadelnonno13.com
Sempre aperto, chiuso lunedì
Ferie in agosto
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