Ristorante Brezzamarina a Mongiove
via Messina
tel 0941 1834016
Sempre aperto dalle 8 a mezzanotte
prezzo medio 45/50 euro
di Marco Contursi
Giovedì grasso, va onorato il porco. Ma io sono in Sicilia per lavoro e mi adeguo. Patti, in provincia di Messina, in inverno si svuota. Figuriamoci Mongiovi, frazione marinara distante qualche chilometro dal centro. Ma qui c’è un posticino praticamente sulla spiaggia che avevo adocchiato, quanto mi piace mangiare il mare, sul mare.
Brezzamarina, d’estate è lido, fuori stagione un ristorantino di pesce che ha il vantaggio di farti mangiare con la risacca come musica di sottofondo.
Peccato che, la sera, con le luci, la vetrata diventi specchio e rifletta quello che hai alle spalle, nel mio caso, cassa e frigo delle bibite. Se solo si vedesse il mare…..
Il responsabile di sala, prende la comanda ma poi non si avvicina più al mio tavolo, forse pensando che un cliente che mangia da solo e con accento napoletano, sia uno di passaggio che non torna più. Ma io avevo prenotato, segno che volevo cenare proprio qui, e magari un “tutto bene?”, avrebbe fatto sentire coccolato un cliente che già mangia senza compagnia e senza vedere il mare. Ma coccolato lo sono stato comunque, perché un giovanissimo cameriere si rivela premuroso, empatico, elegante di modi e di eloquio. Bravo davvero.
La polpettina di benvenuto è sfiziosa, se fosse stata accompagnata da un calice di bollicina, anche commerciale, sarebbe stata perfetta.
Da un menù abbastanza stringato, ma non potrebbe essere altrimenti visto che siamo fuori stagione, scelgo un tagliolino alle vongole e una frittura di pesce, e ahimè mi accorgo troppo tardi di un banco del pescato, che seppur non di giornata, si presenta fresco e con qualche cosa di interessante, come una pezzogna passata a miglior vita nelle ultime 48 ore.
Capitolo vino, poche le bottiglie (ma siamo fuori stagione e ci sta), nessun bianco della zona (e qui non ci siamo, con le Eolie di fronte), però almeno c’è una mezza di bianco che è un porto sicuro per chi, come me, cena da solo.
Il tagliolino è buono, seppur le vongole, che veraci veraci non sono (sifoni uniti e non separati come nella verace del mediterraneo) si presentano, stranamente, un tantinello asciutte, forse cotte due volte. Ma lo mangio con piacere, la cottura della pasta è millimetrica e il sapore di mare c’è tutto e se lo chef avesse aggiunto un paio di fili di salicornia, che scorgo nel banco del pescato, la nota iodata al piatto sarebbe stata da “Wow”.
L’ Angimbè di Cusumano, sapido e agrumato, scende che è un piacere, mentre non posso fare a meno di immaginare il mare dietro al vetro, in attesa del secondo.
La frittura arriva ed è abbondante, ma io avevo chiesto espressamente se fosse mista e il maitre mi aveva risposto “Certo, ci sono calamari, gamberi, merluzzetti”. Ma due gamberi e un merluzzetto diviso in due per farlo sembrare doppio, più una cascata di calamari, non sono quello che si definisce una “frittura di pesce mista”, ma piuttosto un monologo di molluschi, con qualche “interruzione” ittica.
Per fortuna, è buona ed asciutta, e io l’accompagno con delle patate fritte, più una eccellente salsa tonnata (tonno rosso, capperi di Salina ecc..), fatta dallo chef, che leggo in un altro piatto del menù e che mi faccio portare al posto di maionese e ketchup. Salsa ottima, abbinamento riuscitissimo.
Troppo sazio per andare oltre, chiedo amaro e conto, e quest’ultimo mi arriva col numero 2 alla voce “coperto”. Essendo solo, mi domando se è una svista o se superato il quintale di peso (sono 103 kg), il coperto si paga doppio. Nel dubbio, lo faccio presente al gentilissimo ragazzo che si scusa (ma la colpa è del maitre che ha segnato due coperti e della titolare alla cassa, che non se ne è accorta, visto che il mio tavolo è proprio davanti a lei e in sala siamo solo 6 clienti su 3 tavoli).
Il cameriere, (a breve, studente universitario, a cui auguro una fulgida carriera), mi fa un’ultima carezza, portandomi un altro goccio di amaro, rendendomi dolci anche le imperfezioni, non per colpa sua, di una cena che è stata comunque piacevole. Per chi volesse, c’è anche l’ormai onnipresente sushi, che sarà pure ottimo e sicuramente apprezzato dai clienti, ma io mi concentrerei di più sui classici della cucina di mare siciliana, che su diversificazioni orientali. Lo chef comunque è di mestiere e si nota nell’esecuzione dei piatti, che con qualche piccolo accorgimento (vedi salicornia nelle vongole) possono raggiungere vette davvero alte. La location poi è da favola. Una bolla di vetro sulla spiaggia.
Saluto, esco, e finalmente, vedo il mare. Stava lì, a due passi, ma la vetrata e le luci me lo celavano. La prossima volta vengo di giorno.
Come cantava Loredana Bertè (testo di Ruggeri-Schiavone):
“Il mare d’inverno
È un concetto che il pensiero non considera
È poco moderno
È qualcosa che nessuno mai desidera”.
A me, però, piace.
Tanto.
Da sempre.
Ristorante Brezzamarina a Patti
via Messina, lungomare Mongiove
tel 0941 1834016
Sempre aperto dalle 8 a mezzanotte
prezzo medio 45/50 euro
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