Telefono: +39 0974 942003
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso: il mercoledì
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Piaggine è un piccolo comune dell’alto Cilento al quale si arriva attraverso una strada che si fa largo tra i boschi secolari, circondata da una vegetazione forte, quasi aggressiva, con un’atmosfera a tratti fiabesca. A renderla così rigogliosa le acque del fiume Calore, che nei secoli ne hanno caratterizzato la geografia ma anche l’economia. Mentre a vegliarla dall’alto ci pensa il monte Cervati che, con i suoi 1899 metri è il più alto della Campania.
Oggi il borgo abitato raccoglie poco meno di 1000 anime, che diventano molte di più durante la stagione estiva, per le famiglie che vi fanno ritorno per le vacanze e agli escursionisti che cominciano da qualche anno ad apprezzare un ambiente così ricco di acqua e di verde, grazie anche a piccole strutture ricettive, in paese o nei dintorni, come ad esempio le belle camere messe a disposizione nel borgo vicino da Alì, con la sua Locanda a Valle dell’Angelo.
Proprio per venire incontro ai villeggianti della zona, la famiglia Petrone nel 1976 apre un piccolo albergo con una sala ristorante e la chiama Alle Sorgenti del Calore, per sottolineare la vicinanza con il ponte che sovrasta il fiume tra i più importanti della regione.
Una grande sala dall’arredamento e dall’atmosfera anni Settanta, se non fosse per i titoli di Sky del televisore a led che per fortuna non guarda nessuno.
Le famiglie sedute ai tavoli sono infatti molto più interessati ai fusilli della signora Rosa, da sempre in cucina, anche ora che il marito non c’è più, mentre in sala ci sono i due figli, Carmelo e Antonio, a dare una mano.
Qui un piatto dei suoi fusilli vale davvero il viaggio: sono quelli lunghi, lunghissimi e sottili tipici del Vallo di Diano, quasi un bucatino, fatti a mano col ferretto proprio come si faceva secoli fa, e con un sugo di carne (braciola) che si fa andare piano piano e a lungo. «Ci vogliono 9 ore» dice Rosa, altrimenti non viene fatto bene! Da amarcord anche i ravioli con la ricotta, belli cicciotti e dalla pasta tenace tirata a mano, con dentro un’ombra di prezzemolo, a insaporire.
Il menu è recitato a voce, il pane (di un forno vicino) è buonissimo, il vino è quello della casa, e proprio come a casa nei giorni di festa il pranzo si chiude con una macedonia di frutta o una fetta di babà.
Atmosfera familiare, a partire dal servizio. Qui si usano ancora molto le pirofile ‘palla al centro’, ad indicare lunghi piatti di metallo dove si servono gli antipasti di salumi e formaggi o le ricche grigliate di carne da condividere.
Proprio l’aspetto della convivialità, della condivisione e della gioia a tavola da queste parti sono ancora la molla che spinge tutta la famiglia, dai bisnonni ai pronipoti a riunirsi in posti come questo.
Non troverete nulla di rivisto o stravolto, ribadisce Rosa: «io faccio le stesse cose dal primo giorno di apertura, e i clienti sono contenti così». E ancora di più la sera, quando si impastano le pizze che vengono cotte nel forno a legna. O quando, soprattutto nella stagione più fredda, si propone il brodo con le polpettine di carne, il piatto tipico di Piaggine offerto dagli sposi ad amici e parenti in occasione della promessa di matrimonio.
Insomma, una cucina semplice, casalinga e sostanziosa: quello che ci vuole prima di rimettersi in cammino per un’escursione tra i boschi.
Costo per un pasto medio sui 30 euro.
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