Tenuta Macellaro
Uve: fiano e falanghina
Fascia di prezzo: 12,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista 5/5 – Naso 25/30 – Palato 25/30 – Non omologazione 30/35
Il territorio degli Alburni nella provincia di Salerno rappresenta una sorta di “Terra di Mezzo” perché funge da cerniera tra la Piana del Sele nel Cilento ed il Vallo di Diano tanto che spesso è stato confuso con l’uno o l’altro, ma è riuscito sempre a mantenere una propria e precisa identità. Sarà per questo che il suo pur vocato areale è stato visto come una sorta di perpetuo limbo vitivinicolo, fuori dai tradizionali schemi regionali con delle scelte a volte difficili da capire. Qui nel 1963 è sorta una delle prime e pochissime Cantine Sociali del Salernitano, la Val Calore di Castel San Lorenzo, che da qualche anno ha smesso la produzione. Di contro, però, c’è da stigmatizzare una connotazione vitivinicola che per troppo tempo ha risentito di una coltivazione di specie varietali come il sangiovese, la barbera ed il trebbiano, oltre che il moscato e la malvasia, che poco hanno da spartire col comprensorio! Dopo l’implosione della Cantina Sociale, invece, molti conferitori si sono messi ad allevare quasi esclusivamente vitigni regionali, come l’aglianico, il fiano e la falanghina e addirittura varietà prettamente locali e quasi dimenticate come l’aglianicone, facendo pace finalmente col territorio!
La Tenuta Macellaro di Postiglione è un’azienda biologica che in passato ha conferito le proprie uve alla Cantina Sociale Val Calore e che da pochi anni, sotto la nuova direzione dell’enologo Ciro Macellaro, si è messa in carreggiata producendo due rossi ed un bianco locali. Già detto pochi giorni fa del Panormo (che prende il nome dal monte più alto del Massiccio degli Alburni citato da Virgilio nelle Georgiche), questa volta ho preso in esame il bianco Ripaudo Bianco Colli di Salerno Igp 2014, confezionato con fiano al 70% e saldo di falanghina.
Solo acciaio e vetro per la maturazione e tredici i gradi alcolici.
Colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Il profilo aromatico è abbastanza intenso e mette in evidenza sentori di frutta bianca come la pesca e la pera; floreali vocazioni odorose di glicine e di ginestra; e pregnanti refoli vegetali. L’attacco in bocca è subito fresco e coinvolgente. Sorso sapido, morbido, slanciato, citrino, erbaceo ed elegante. A seguire sensazioni succose e minerali. Il retrogusto è godibile e persistente. Prezzo molto favorevole. Da preferire sui piatti dell’ottima cucina cilentana del mare di Paestum e di Agropoli che distano pochi chilometri da Postiglione. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Postiglione (Sa) – Contrada Vespariello
Tel 0828 0300956 – Cell. 334 7446692
info@tenutamacellaro.it – www.tenutamacellaro.com
Enologo: Ciro Macellaro
Ettari di proprietà: 11, di cui 5 vitati – Bottiglie prodotte: 10.000
Vitigni: aglianico, aglianicone, montepulciano, fiano e falanghina
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