Viaggiare e mangiare sono stranamente due concetti vicini. Non si può veramente dire di avere viaggiato, a mio avviso, se non si ha avuto modo di apprezzare la cucina tradizionale del posto in cui ci si reca. Lo si può fare realmente solo e soltanto se si ha la fortuna di sedere alla tavola di una famiglia di locali. Certo, esistono i ristoranti, ma vuoi mettere la schiettezza della cucina di casa, fatta di storie e segreti di famiglia, di mani operose di generazioni che si avvicendano tra i fornelli al solo scopo di conservare la tradizione in un piatto? La meravigliosa Provenza, regione a sud della Francia, magica meta per tranquillità e fascino senza tempo tra campi di lavanda, frinire di cicale, lingue di sabbia dorata e fine, distese di olivi e macchie di timo e rosmarino profumati, ci ha accolto per una parte delle nostre vacanze, rendendole meravigliose.
Lo ha fatto nella maniera più sincera, concedendoci la fortuna di sedere alla tavola di una famiglia del posto, ospitale e discreta oltre ogni più rosea aspettativa. La soupe de poissons è stata la protagonista della serata; in un meraviglioso giardino colorato e vivo come una tela di Cézanne, tra calici di champagne e bicchieri di ottimo vino, zii, nonni, cugini, nipoti, fratelli, sorelle e chi più ne ha più ne metta, come nella migliore tradizione del sud del mondo, ha aggiunto uno, due…quattro posti a tavola per festeggiare; per rendere omaggio alla vita, del resto, si sa, non si è mai abbastanza! Non fatico poi troppo a zittire la parte più razionale di me che mi impone una precisa idea della zuppa di pesce alla maniera napoletana e mi tuffo anima e corpo nella scodella di soupe che con orgoglio e cortesia mi viene servita. Il rituale da seguire per mangiare questa zuppa come richiede la tradizione è preciso; intanto non rinvengo sembianze di pesce nel mio piatto, né lische, né squame, è tutto rigorosamente ridotto in potage, una sorta di vellutata di pesci di scoglio e nel suo fumo c’è proprio la brezza mite del mare. Mi porgono fettine di baguette tostate su cui strofinare aglio, proprio come avviene per la nostra bruschetta, su cui poi spalmo salsa rouille (una salsa tipica di questa zona che viene preparata con un fumetto di pesce, peperoncino e aglio ma ne esistono numerose varianti che prevedono l’utilizzo di altri ingredienti).
Adagio i miei crostini nella soupe, mi accingo ad assaggiarli curiosa ma lascio fremere ancora un po’ le mie papille, intenta a compiere l’ultimo passaggio per terminare l’opera: aggiungere del formaggio grouvier grattugiato! Combatto per qualche secondo con la parte più ingombrante del mio bagaglio gastronomico che colloca pesce e formaggio agli antipodi e mi lancio nella mischia dei sapori autentici provenzali! Finalmente tuffo il cucchiaio e assaggio: è buonissima! Mi ricorda qualcosa ma non mi soffermo… mi lascio trasportare dall’emozione di scoprire nuovi sapori, viaggio con una valigia in una mano ed un cucchiaio nell’altra, certa che sia il miglior modo per ringraziare questa meravigliosa famiglia della sua ospitalità e per nutrire la mia curiosità.
Soupe de poissons
Di Fabiola Quaranta
Ingredienti per 4 persone
- 1,2 kg circa di piccoli pesci di scoglio:
- trigliette
- piccoli scorfani
- gallinelle
- tracine
- merluzzetti
- lucerne
- san Pietro
- 2 cipolle
- 3 spicchi d'aglio
- 400 g di pomodori ben maturi
- 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
- 3 cucchiai d'olio extravergine d’oliva
- 1 bustina di zafferano
- 1 cucchiaio di Pastis (liquore tipico)
- 1 mazzetto aromatico (timo, alloro, prezzemolo)
- sale e pepe q.b.
Preparazione
Tritate grossolanamente le verdure.
Soffriggetele in olio d’oliva e poi aggiungete il pesce che avrete lavato, squamato e privato delle lische, dopo qualche minuto unitevi gli odori e il concentrato di pomodoro.
Fate cuocere a fuoco vivace e senza coperchio, mescolando spesso in modo da rompere tutti i pesci.
Dopo circa 10 minuti coprite con un litro e mezzo di acqua bollente e aggiungete il Pastis, lo zafferano, il sale e il pepe.
Lasciate cuocere ancora per circa venti minuti a fuoco medio; dopo avere eliminato il mazzetto di odori, passate la zuppa aiutandovi con un passaverdura, regolate di sale e pepe.
La soupe va servita ben calda!