“Mamma, cosa mangiamo oggi?”, prorompe la vocina di mia figlia Arianna cercando di raggiungermi da una stanza all’altra. Di fronte al mio silenzio nascosto dietro un sorriso un po’ beffardo la vedo spuntare quasi in punta di piedi, con i suoi grandi occhioni spalancati sul mondo, e come una mitraglietta ripropormi la stessa domanda, mossa dalla fame e dalla curiosità… “ Stasera mangiamo pasta del mistero…”. “ Siiii, evviva!!! “, saltellando saltellando si sbriga a dare la notizia prontamente al fratello, che intanto se la ride volgendomi uno sguardo complice.
I bambini hanno un mondo dentro sé, infinite possibilità, modi alternativi di percepire situazioni, sensazioni, odori e sapori. Non si tratta di ingenuità, è solo una sfrenata voglia di vedere il mondo a immagine e somiglianza dei propri sogni, delle aspettative che ciascuno ha a due anni, a sei o a dieci, non importa. Ho imparato con i miei bambini ad usare questa antenna speciale che emana impulsi positivi, in grado di favorire un’energia incredibile e rompere gli schemi, anche in cucina, sfidando la difficoltà di proporre ogni giorno pietanze diverse e allenare i palati al gusto. Ma torniamo alla pasta del mistero, ovvero una minestra che da noi in Campania viene cucinata ordinariamente, perché fa bene, perché è saporita ma apprezzata in particolar modo dagli adulti: pasta e cavolo. Il cavolfiore, si sa, non ha un odore gradevole, cucinarlo vuol dire ipotecare per qualche ora l’aria buona di casa e la possibilità di ospitare chicchessia, soprattutto se sensibile alle “puzze”. E’ un ortaggio bello da guardare, ha quella caratteristica forma a mazzo di fiori, bianco con tutto attorno il verde brillante delle sue foglie.
Io uso il cavolfiore della Piana del sele quando è possibile perchè si distingue per la sua croccantezza che lo rende unico.
La natura viene fuori in tutta la sua bellezza in questo preparato a base di vitamina c e altre sostanze dalle mille proprietà utili alla salute. Trasformarlo in un primo piatto gustoso e salutare è stato un attimo nella regione che fa delle minestre il suo pane quotidiano. Alla mia bambina, però, pasta e cavolfiore proprio non piaceva… Ho deciso, quindi, un giorno, di provare a camuffarla un pochino; ho reso più cremoso l’odiato ortaggio, amalgamandolo a perfezione a quel formato di pasta così allegro e divertente che tanto piace a noi napoletani, la pasta “ mischiata “, con un bel po’ di parmigiano, battezzando il rinnovato piatto con un nome intrigante che ha immediatamente adescato la curiosa mente dei miei piccoli. E così, boccone dopo boccone, in un gioco che ha coinvolto tutta la famiglia, Arianna ha finito il piatto tentando di indovinare l’ingrediente segreto che ha definito “ squisito “. In fondo basta poco per stimolare l’immaginazione, in cucina come nella vita; il linguaggio dei bambini è foriero di buone notizie. Provare per credere.
La "pasta del mistero"
Ingredienti per 4 persone
- 300 gr. di pasta mista
- 1 cavolfiore della Piana del Sele
- 1 spicchio di aglio
- olio evo
- sale q.b.
- pepe o peperoncino se graditi
- un ciuffo di prezzemolo
- parmigiano grattugiato
- scorrette di crosta di parmigiano
Preparazione
In una pentola fate dorare l’aglio nell’olio, aggiungete il cavolfiore dopo averlo lavato e tagliato in pezzi piccoli per facilitare la cottura. Dopo averlo fatto insaporire per qualche minuto nell’olio, coprite quasi completamente di acqua, aggiungete il sale e le immancabili scorrette di parmigiano e lasciate cuocere. Dopo circa mezz’ora o comunque solo quando il cavolo avrà raggiunto il giusto livello di cottura cercate di schiacciare tutti i fiori in modo da creare un composto cremoso, versatevi la pasta e fate cuocere. Aggiustate di sale, aggiungete pepe o peperoncino se di vostro gradimento, il parmigiano ed il prezzemolo tritato.
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