di Monica Bianciardi
Per quanto un albero possa diventare alto, le sue foglie, cadendo, ritorneranno sempre alle radici.
– Proverbio cinese –
Era nel lontano 1696 quando già a Brolio la famiglia Ricasoli contribuiva alla diffusione della coltura della vite. Una storia dalle radici antiche, quella ha legato in mondo indissolubile la produzione di vino alla nobile famiglia Ricasoli ed il suo Castello, in un territorio antichissimo e denso di storiche battaglie tra Firenze e Siena. Nel 1722 il duca di Norfolk scriveva ad un rappresentante di Brolio a Londra per assicurarsi ogni mese la consegna “di cinquanta o più casse del vero Chianti” di Brolio.
Ma il vero impulso al vino di Brolio fu dato da Bettino Ricasoli il quale per tutta la vita alternò gli impegni politici ad approfonditi studi in viticoltura. Per primo pose particolare attenzione ai vitigni più rispondenti per quel vino ideale che voleva produrre sulle sue terre e per primo selezionò quei cloni di Sangiovese di Brolio, che ancora oggi è parte integrante dei vigneti della tenuta.
In tempi più recenti Francesco Ricasoli, ultimo discendente della famiglia riceve dal padre il 2% delle azioni dell’azienda vinicola. Ben presto ne intuisce le potenzialità e credendo nel rilancio di quei vini da sempre prodotti in quel magico territorio ricompra il marchio aziendale dopo che per molti anni era caduto in mano di amministrazioni di multinazionali, rischiando il fallimento. Una sfida vinta nel 1993 attraverso una ingente operazione finanziaria nella quale Francesco Ricasoli riesce a riprendere le redini aziendali. Negli ultimi anni molte innovazioni strutturali e murarie sono state effettuate su vari fronti che hanno compreso la ristrutturazione dell’antico castello, il reimpianto dei vecchi vigneti e la costruzione di una nuova cantina.
Ricasoli Raritas l’ultima sfida.
La sensibilità e la creatività sono doti strettamente necessarie quando si intende percorrere nuove strade, ecco perché Francesco Ricasoli volendo dare un’identità precisa ai vini di Brolio e notando le differenze tra le produzioni dei differenti appezzamenti, nel 2008 avvia un progetto di sperimentazione in collaborazione con il CRA – Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura. Lo studio ha evidenziato come una natura eclettica e variegata di diversi microclimi e conformazione dei terreni apportasse differenti caratteristiche nei vini, portando a determinare 19 suoli diversi. Da questi sono poi state selezionate 5 zone che per estensione e peculiarità manifestano nei vini i tratti distintivi di ciascun vigneto.
Nasce così l’idea dei Cru di Brolio a base di quei cloni di Sangiovese che da sempre sono l’anima dei vini del territorio, tre scelti fra i cinque suoli più rappresentativi. Un approccio di viticoltura mirata e tagliata su misura a seconda delle caratteristiche che ogni terreno esprime. Vinificazioni separate delle parcelle più dotate di una connotazione precisa, ed una metodologia produttiva stilisticamente costante, che rimane di alto livello qualitativo anche nella diversità delle annate. Uno stile Piemontese in Toscana che colloca la zonazione come primo parametro per la selezione.
Nel 2007 il primo Cru aziendale Colledilà che nasce dall’omonimo vigneto posto a 350 metri slm su di un suolo argilloso, calcareo, molto ricco di pietra ma povero di sostanza organica le cui rese produttive sono bassissime.
Roncicone nasce invece a 320metri slm su terreni ricchi di sedimenti marini di origine pliocenica e argilla in profondità.
Ceniprimo ottenuto dai vigneti posti a 300 metri slm in una valle di terreni frantumati di carattere alluvionale, denominata Terrazzo Fluviale Antico, formato dal fiume Arbia su terreni ricchi di sabbia e argilla.
Tasting Notes
Annata 2015
Colledilà
Eleganza forbita data da un olfatto complesso e composto che sembra alternare ai toni più morbidi delle espressive note di agrumi, viole ed una intensa profusione di erbe aromatiche, palato molto connotato polposo e snello ma pieno acidità ben integrata nel frutto.
Roncicone
Salmastro marino, spezie intessute con garbo e frutto contenuto, note mentolate e di sottobosco, fiori rossi. Palato dato da struttura in una combinazione tra avvolgenza ed austerità, progressione acida che chiude sapida sull’allungo finale.
Ceniprimo
Taglio verticale e quasi reticente, sasso pirite, gesso sottobosco, menta, frutti rossi e qualche livore speziato. Palato con struttura potente ma con spina acida importante, tannini modulati ben composti e lunga scia di sapidità finale.
Annata 2016
Colledilà
Olfatto carico di energia e personalità, lamponi, fiori viola, bergamotto, cedro per un insieme di raffinata eleganza. Palato reattivo che viaggia in scioltezza, corredato da succo e fiore ed una grana cesellata da tannini vellutati. Grandissimo vino che concretizza un salto qualitativo indiscutibile.
Roncicone
Intenso e sostenuto mostra un animo riservato dotato di un istinto tradizionale, ma ineffabilmente elegante, fiori menta, erbe aromatiche, frutto rosso, integrano soffuse sensazioni di corteccia e sale. Palato tonico che sprigiona energia verticale e salina, dotato di profondità e di tannini puntuali ma finissimi.
Ceniprimo
Tonalità fruttate e floreali, tocchi di resina, menta, a fronte di una bella dose di gessosità minerale. Palato in cui roccia e agrume si amalgamano in uno sviluppo teso da acidità denso di sfumature che riemerge in un corpo sostenuto e profondo dal finale lungo e sapido.
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