di Marina Betto
E’ un melange di giallo dorato che arriva al giallo paglierino e verdino quello che si vede nel bicchiere di “Le Grane” di BOCCADIGABBIA secondo l’annata. La Ribona è un vitigno tradizionale unico e dimenticato marchigiano che dà vita a questo vino intenso e raffinato assaggiato in cinque annate dalla 2007 alla 2015. Il vitigno Ribona era conosciuto nelle Marche come “verdicchio marino” ed era detto anche ” montecchiese” dalla città di Treia che prima si chiamava Montecchio. Quando la famiglia Alessandri acquista l’Az. BOCCADIGABBIA trova una vigna di Ribona che viene sistemata e vengono aggiunte nuove piante che oggi hanno 25 anni, per avere nel carnet produttivo oltre allo Chardonnay , il Sangiovese e il Cabernet Sauvignon anche un vino semplice che rispecchiasse la tradizione marchigiana. La tradizione in questo vino viene riflessa non solo dal vitigno ma anche dal modo in cui viene vinificato.
” Tu lo fai lo cappello?!” si sente chiedere un giorno da un contadino locale il propietario di BOCCADIGABBIA Elvidio Alessandri , a proposito del modo in cui vinifica ” Le Grane Ribona”; ” mettiamo un po’ di uva ad appassire che poi trasferiamo nel mosto” risponde ” aggiungendo queste grane, questi chicchi di uva densi di zucchero che vanno ad arricchire, dando corpo al vino”. Si fanno quindi due vendemmie di Ribona e questa pratica che è in effetti una macerazione carbonica è la particolarità di questo vino.
Cinque assaggi di Ribona serviti con pietanze alla marchigiana: crudité di funghi,piccoli bocconcini di foie gras, stracci di pasta con ragù di papera, coniglio croccante su salsa di pomodoro e un rinfrescane sorbetto di uva fragola preparati dal ristorante Il Ceppo a Roma hanno fatto da contraltare a questa sinfonia autunnale di sapori.
Il freschissimo 2015 Ribona Le Grane è un sorso minerale che ricorda la pesca bianca, il limone, i fiori e una pungenza verde di erbe campagnole, capace di rilasciare un filo di dolcezza.
Il 2014 dal colore chiaro e trasparente ha il profumo che sprigiona un paniere di mele autunnali dove trovano posto anche gli ultimi dolci agrumi della stagione.
Il 2011 evidenzia già una struttura completa dalla grande finezza gustativa, con ricordi di gomma pane, leggeri idrocarburi. Un vino sottile e minerale di estrema eleganza.
Il 2009 sembra quasi un altro vino sia per il colore giallo oro carico sia per i profumi più grassi di caramella mou,miele e vaniglia.
Il 2007 si presenta nel bicchiere di un bel colore oro antico e profumo di miele e sorbe, strutturato e integro in ogni suo aspetto.
Unico assaggio rosso l’ Akronte 2012 (Cabernet Sauvignon) un sorso ricco di ciliegie sottospirito, spezie, cannella e chiodi di garofano, erbe aromatiche e balsamiche, molta freschezza e tannino levigato e lunga persistenza.
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