Retrobanco Pizza&Bistrot a Torre del Greco
Corso Vittorio Emanuele 168
Tel. 081 376 1158
Sempre aperto a pranzo e a cena
Antonio Ifigenia e Salvatore Mennella sono due cognati che hanno maturato esperienze parallele: il primo come pizzaiolo da Starita, il secondo in cucina in diversi posti tra cui anche con Domenico Iavarone qui a Torre del Greco con il Don Josè.
Diciamo subito che questo localino, aperto a novembre, ci è piaciuto tantissimo: una sorta di bistronomie in salsa vesuviana a cominciare dall’ambientazione e dall’arredo oltre che dalla essenzialità della mise en place con tovagliolini di carta che vengono cambiati ad ogni portata.
Il menu delle pizze è molto ampio, la linea è assolutamente tradizionale con impasto diretto e un giorno e mezzo di lievitazione. Oltre alle tradizionali anche qualche gourmet, un termine però che non va frainteso perché non arriva a spicchi, l’ìmpasto per fortuna è lo stesso, c’è solo un ragionamento sugli ingredienti da mettere come ad esempio le due dop di pomodoro sulla Marinara. Decisamente eccellente.
Anche la cucina è ben organizzata a partire dai prodotti freschi di mercato e di mare con un food cost assolutamente sotto controllo che difficilmente fa lievitare il conto sopra i 15 euro per chi prende la pizza o sopra i 30 se si sceglie di provare la cucina.
I punti deboli sono due: le difficoltà di parcheggio visto che siamo proprio al centro della città e l’inesistenza di una carta dei vini. Peccato perché in questi locali la giusta impostazione è l’altra gamba su cui camminare. Basterebbe inserire i vini di territorio vesuviani per stare a posto con la proposta e soprattutto mantenere i prezzi bassi. Oppure, visto il taglio della cucina, virare verso una carta di vini cosiddetti naturali che stanno facendo furore ovunque tranne che in Campania. E qualche birra artigianale pure ci starebbe bene.
A pranzo funziona come trattoria di servizio, la sera è più frequentata da giovani. E’ questo tipo di trattorie gestite da giovani, per intenderci, di cui sentiamo la mancanza a Napoli dove l’osteria è ancora a gestione familiare. Probabilmente sono i costi proibitivi degli affitti che allontanano i giovani da fare quello che stiamo vedendo nascere a Roma, Milano, e Torino e che da tempo troviamo a Parigi: ossia locali di tradizione giovanili dove la novità sono proprio i piatti che non si cucinano più in casa ma presentati con buona tecnica.
Se c’è un treno che sta perdendo Napoli città è proprio questo.
Retrobanco invece si iscrive sulla scia di Gerani a Santa Maria La Carità, Pensando a Te di Baronissi, la Fescina a Quarto: giovani ai fornelli, ottimo rapporto qualitàprezzo, nessuna voglia di stupire ma solo di far mangiare il cliente e farlo tornare più volte alla settimana.
Notevole la genovese, molto ricca. Ottima la cottura della pasta.
Provatelo, vi divertirete e ci tornerete.
Retrobanco a Torre del Greco
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