ROTOLO
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 20 a 25 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Grande finale e bell’inizio con una batteria di aglianici irpini, sanniti e cilentani sul tema finale: paccheri di Gragnano con la ‘nduja e capretto al forno con patate da Vito Puglia immersi tra gli olivi millenari che sorvegliano la storica osteria Perbacco a Pisciotta vicino Palinuro, il primo punto, assieme a Dom Florigi sul porto di Acciaroli, ad aver creduto fermamente nei vini cilentani all’inizio degli anni ’90. Ottima prova del Taurasi 1999 della linea Terre Solaris di Antica Hirpinia, del Delius 2001 della Cantina del Taburno, stupefacente combattimento sui paccheri, molto forti, del Naima 2003 di Bruno e, infine, sulla carne di un animale vissuto e pasciuto tra questi olivi in riva al mare di Ulisse, il 2002 di Rotolo: credo che sia una bella soddisfazione ricevere un sms di risposta agli auguri la sera di Capodanno <Sto bevendo il tuo respiro!>. Così è stato per questo produttore di solida tradizione contadina al lavoro da almeno tre generazioni sulle colline di Rutino, qui siamo nel Cilento settentrionale alle porte di Agropoli. Del tridente De Conciliis-Maffini-Rotolo, purtroppo non rinforzato da altri produttori capaci di raggiungere le stesse performances a distanza di oltre dieci anni dalla loro affermazione, Alfono è sicuramente quello meno conosciuto e meno mediatico, i suoi vini mantengono un profilo classico, un po’ conservatore, e ci sono sempre piaciuti per questo: mentre il base rosso con le uva barbera nel blend, che andrebbero estirpate dal Cilento come il tabacco dal Sannio, non ci ha mai affascinato, il topwine aziendale Respiro è invece un vino di stoffa e potente, un Aglianico di notevole spessore sin dal colore, rosso rubino impenentrabile, dall’olfatto intenso e persistente, pulito con spiccate note di spezie dolci, note balsamiche e tabacco ben armonizzate con il frutto integro e primario nell’approccio. In bocca non ha l’irrequietezza minerale e fresca dell’Aglianico irpino, ma ha dalla sua una grande potenza, tannini ben risolti, alcol equilibrato, una beva lunga e il finale tipico del vitigno, pulito e asciutto. Un vino vero, insomma, di classe, da tenere sempre presente quando si affrontano piatti di carne, anche nella versione 2002, la prima annata un po’ difficile dopo un quinquennio d’oro, ma che nel Cilento vitivinicolo, abbarbicato a ridosso dei templi di Paestum su colline esposte al sole almeno 300 giorni l’anno, ha dato una mano ai produttori esuberanti regalando loro un po’ di quella eleganza che ha fatto grande il Taurasi.
Sede a Rutino, Via San Cesareo, 18. Tel. 0974 830050. www.alfonsorosotolo.it Enologo: Alfonso Rotolo. Ettari: 5 di proprietà e 2 in fitto. Bottiglie prodotte: 30.000. Vitigni: aglianico, fiano, piedirosso.
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