Via G. Marconi, 80
Tel. 0823.493188
www.pizzeriacapatosta.it
Chiuso lunedì
Marinara 3,50 euro, Margherita 4,00, Margherita Bufala 6,50, Speciali dai 7,00 in su
di Tommaso Esposito
C’è una bella torre che domina sul borgo.
Appartiene al Real Castello Borbonico costruito sul finire del 1700 lungo l’Appia Antica per dare ristoro campestre alla famiglia sovrana.
Perciò il nome Recale dato al paese.
Da queste parti vent’anni or sono Enzo e Lello Giustiniani, i Capatosta per soprannome, piantarono nuova dimora.
Via da Napoli, dove stavano nella pizzeria Spaccanapoli aperta dal papà Gennaro nel 1940 dalle parti di San Domenico Maggiore, son giunti qua con tutta la loro sapienza di pizzaioli figli d’arte.
Pochi coperti, un angoletto privè, banco, forno, pale, attrezzi, prodotti, tecnica e pizza secondo il disciplinare STG.
Soltanto farina, acqua, sale e lievito di birra.
Otto dodici ore di lievitazione. Riposo e maturazione nel legno.
Cosicché umidità e porosità dei panetti son ridotte al minimo.
Cinque palme e mezzo il forno.
Fratelli davvero.
L’uno, Lello, stende, condisce e l’altro, Enzo, inforna.
Gesti sapienti, rapidi, precisi, eppure lievi e delicati.
Antichi. Da maestri.
Le dita danzano.
Il cornicione emerge e si intreccia per magia.
Mozzarella di bufala e San Marzano Dop per la Margherita di Recale.
Al palato si sentono lievitazione e cottura perfette.
Sapida nel complesso per l’equilibrio incantevole tra la pasta e il condimento.
Soffice e leggera.
Giunge in compagnia della Pizza alla Sorrentina con pesto di noci, provola e pomodorini.
Gustosa e tonda.
Tosta ‘e capa è la Pizza con Zucca provola e pancetta.
C’è il forte di spatella sulla cocozza, secondo tradizione.
Adatta per le papille soporose.
Stimolante.
E apripista per la Pizza alla Messicana.
Con i fagioli rossi, il cacio, la mozzarella e un nonsoche di amarcord anni settanta.
Quando noi eravamo davanti alla tivvu con il cuore all’Atzeco in visibilio per i goal di Riva, Boninsegna e Rivera.
Bei tempi e pizza piaciona.
Dal forno esce una marinara.
Profumatissima d’aglio e origano.
Un trancio di tortano. Per sfizio.
Fatto con quel poco di pasta che raramente avanza.
Provolone, salame, prosciutto, uova, cacio e pepe.
E’ saporito.
Eddai, mi avverte che Natale è appena passato e che Pasqua ora non è più tanto lontana.
Mannaggia a Capatosta.
Che mi costringerà a ritornare per il ripieno, la pizza fritta e l’anticipo, a questo punto, dell’estate.
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