Rareche il mercato naturale a Vallo della Lucania
Rareche si tiene ogni sabato e domenica nell’ex convento dei Domenicani nel cuore di Vallo della Lucania, proprio a fianco alla Chiesa di San Giorgio. Ha resistito nel corso dei mesi e alla fine è una esplosione di una rete che si è creata naturalmente nel Cilento nel corso degli anni che vede protagonisti tanti giovani ritornati al lavoro della terra e alla manualità e anziani che continuano a tramandare le tradizioni con maggiore consapevolezza.
E’ come dicono nell’autodefinirsi i protagonisti, si tratta di un mercato di “agricoltura locale, sostenibile e naturale; un Mercato di idee, del tempo lento e dell’arte. E’ identità, creatività, etica, cultura, convivialità. Rareche è comprendere le proprie radici per essere consapevoli del proprio futuro”.
Cosa comprare a Rareche
Non troverete quello che cercate ma cercate quelo che offrono le stagioni, i tempi giusti della coltivazione, il variare dei mesi e degli anni. Una iniziativa unica nel suo genere in Campania.
Rareche, in dialetto napoletano e cilentano, vuol dire radici.
Chi sono i protagonisti di Rareche
di Nicola Nicoletti
Assieme a tanti altri giovani della provincia salernitana, si ritrovano alle 9 ogni sabato a Vallo della Lucania per promuovere i loro prodotti, parlare con la gente, raccontare le loro storie. La cosa più interessante è l’età, ragazzi dai 20 anni in su hanno organizzato “Rareche”, un incontro per i protagonisti dell’agricoltura locale, sostenibile e naturale, “un mercato di idee, del tempo lento e dell’arte”, recita la locandina. In un tempo in cui i Neet (i giovani famosi per né lavorare né studiare) riempiono le pagine i libri di sociologia, qui si riuniscono persone che con i loro “sì sì”, sì allo studio e al lavoro, dicono ben altro.
Partito il 26 settembre Vallo della Lucania (Sa) nell’ex Convento dei Domenicani oggi trasformato nel Palazzo della Cultura, Rareche (parola dialettale usata per indicare le radici) sta diventando un appuntamento da non perdere per chi vuole conoscere le eccellenze nel territorio del parco del Cilento, Diano, Alburni a km 0. Pensato da Andrea Rinaldi (Happy People pubbliche relazioni), Mario Di Bartolomeo (azienda agricola Le Starze) ed Edmondo Soffritti (azienda La Petrosa) richiama circa 20 realtà che da San Mauro Cilento a Rofrano, da Camerota a Cicerale, espongono prodotti di qualità.
I giovani non mancano.
Salvatore Cavaliere arriva da Roccagloriosa e a soli 22 anni, invece di perdersi tra videogiochi e influencer vari, continua l’opera iniziata dal nonno coltivando farro e miele. Ci sono le donne come Francesca Romano e Sara Cammarosano. La prima è una determinata promotrice finanziaria e si annuncia con un magnifico poster del Cervati. “Ho sviluppato la coltivazione senz’acqua di patate, mais, fagioli, origano e timo nell’azienda Monterberry a Monte San Giacomo. Il timo e le erbe di montagna sono la base del mio lavoro. Organizzo giornate di escursione e degustazione: tutti rimangono soddisfatti”, racconta solare. Sara, gentile e professionale, ha studiato con passione arte orafa e qui espone raffinati gioielli, ma si impegna anche come ricercatrice sui preziosi del museo di Roccagloriosa. L’oro rosso del Cilento, lo zafferano montanese di Luca, illustra un progetto originale di grande respiro. La storia delle cooperative la scrive San Mauro Cilento come la celebre coop Nuovo Cilento. Oltre a produrre superbo olio e olive ammaccate, dà spazio a fichi, farine, pasta e sottolio dei vari soci.
Non è assente la cultura grazie alla Libreria Pagina 5 di Vallo dove Sofia Fusco promuove testi che parlano di agricoltura. Mario Di Bartolomeo, giovane e coinvolgente, è ben inserito nella lavorazione dei prodotti caseari ovini e caprini guidando l’azienda agricola Le Starze di Pattano che con il bianco delle mozzarelle e il verde del mirto colora un ricco stand.I meno giovani, Angelo di Novi Velia e Aniello di Omugnano, a fine e inizio del percorso, impagliano cestini: solo legando i fili, le radici possono far crescere frutti nuovi in questo mercato giovane e antico in cui i colori, i profumi e le chiacchiere animano un antico chiostro domenicano, finalmente rianimato, nonostante il covid.
Rareche mercato rurale naturale
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