Rapporto Montepaschi: nel 2009 in crescita solo vini da vitigni autoctoni. Qualcuno lo spieghi a quelli che vogliono il merlot nel Cirò

Pubblicato in: Curiosità

È boom per il vino del territorio: dal Prosecco al Vermentino, Morellino di Scansano e Bonarda dell’Oltrepò Pavese, va ai vini localizzati in aree circoscritte e prodotti da vitigni autoctoni la palma dei più venduti nel 2009.

Per tutti il tasso di crescita nel 2009 è stato a due cifre, con il Negroamaro di Puglia, come sottolinea il rapporto Montepaschi sul settore vitivinicolo, che ha fatto meglio di tutti registrando un incremento del 34,7%.
«L’apprezzamento del mercato per questi vini è determinato dal legame con il territorio – osserva Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi – Alcuni vitigni autoctoni in pochi anni hanno fatto il boom, e penso al pecorino, alla Falanghina, al Nero d’Avola. Quest’ultimo, per esempio, ora è molto ricercato, mentre fino a dieci anni fa era considerato un vitigno che dava uva da tavola. Il successo è determinato dal fatto che il consumatore non vuole avere solo un buon
prodotto, ma assaporare anche le emozioni e le sensazioni legate al territorio».
Negli ultimi cinque anni, secondo i dati di Assoenolgi, questi vini del territorio hanno incrementato la loro presenza sui mercati internazionali del 50%. «In generale l’incremento dell’export del vino italiano sui mercati esteri – osserva Martelli – in buona percentuale è dovuto alla particolarità di questi vitigni autoctoni, alcuni anche riscoperti di recente».

Ora chi lo spiega a quelli che vogliono cambiare il disciplinare di Cirò che l’unico modo per darsi la zappa sui piedi è esattamente fare quello che vogliono, cioé mettere merlot e cabernet con il Gaglioppo?


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