di Enrico Malgi
Oggi parliamo del Pinot Grigio, un vitigno di origine borgognone che fa parte della nutrita famiglia dei Pinot e che nel nome evoca la forma a pigna del grappolo d’uva. Bizzarro il destino di questa specie transalpina, perché in Francia non è poi così diffusa, a parte l’antica e storica presenza in Alsazia dove in loco viene chiamata Tokay Pinot Gris. Per questo motivo in America, dove il vino ha avuto un ottimo successo commerciale, è considerata una varietà prettamente italiana, perché essa viene intensamente coltivata in tutto il Triveneto e da lì poi viene esportata negli Usa ed in tutto il mondo. Altra anomalia che contraddistingue questo vitigno è che le sue uve hanno un colore grigio-ramato, per cui in fase di vinificazione in bianco se si lasciano macerare le bucce a contatto col mosto per più tempo il vino assume un colore dalla tipica tonalità aranciata, così come succede ad un’altra varietà alsaziana, il Gewurztraminer.
Ed è proprio quello che mi è capitato quando ho aperto la bottiglia di Ramato Pinot Grigio Umbria Igt 2018, prodotta dall’azienda orvietana Lapone di Piero e Ramona Cantarelli seguita da qualche da qualche tempo dall’enologo Vincenzo Mercurio.
Macerazione a freddo sulle bucce diraspate e successiva pressatura soffice. Maturazione in fermentini di acciaio e poi elevazione in vetro per due mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 18,00 euro.
Nel bicchiere scruto un delicato colore rosato buccia di cipolla. Al naso lo spettro olfattivo sviluppa ottimi profumi di piccoli frutti del sottobosco, innescati su una complessa aromaticità che elargisce nuances di albicocca, pesca gialla, melone, pera, pompelmo, ananas, miele, muschio, fiori di zagara, margherita e glicine. Evolute percezioni di dolce pasticceria. In boccasorso morbido, croccante e compatto. Nelle pieghe il vino si dimostra poi fresco, raffinato, carezzevole, vellutato, e sapido. Impronta gustativa leggermente tannica, per via del contatto del mosto con le bucce e poi anche equilibrata, avvincente, affascinante, rotonda e gradevolmente libidinosa. Palette espressiva, ricca di un bonus fragrantemente fruttato. Il finale è disegnato su toni gentili e sospirosi. Su aperitivi, piatti di mare e latticini.
Sede a Orvieto (Tr) – Strada del Lapone, 8
Cell. 347 5472898 – 331 2058368
cantinalapone@gmail.com – www.lapone.it
Enologo: Vincenzo Mercurio
Ettari di proprietà: 35, di cui 20 vitati
Vitigni: Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot, Chardonnay, Verdicchio, Trebbiano, Grechetto, Procanico, TocaI, Malvasia Bianca, Riesling, Pinot Grigio, Sauvignon Blanc e Viognier.
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