Tutto sommato, molto poco. In una domenica ecologica, con gran gusto, mi sono messa in cammino a piedi per raggiungere da casa mia piazza Dante dove si svolgeva “Le domeniche del Bio”, manifestazione promossa dal Ministero a livello nazionale cui Napoli ha aderito circa 30 aziende di tutte le province.
Il biologico in Campania, del resto, conta su numeri di tutto rispetto per qualità di prodotti, numero di operatori e superficie coltivata: circa 17.500 ettari coltivati a bio e più di 1700 aziende consentono a questa regione di attestarsi ad un livello di potenziale produttivo molto alto (dati sito Comune Napoli).
Con circa 27 euro ho portato a casa alcune cose interessanti che di certo non avrei trovato facilmente, se non in negozi molto specializzati, ma qualora lo avessi fatto, non avrei assaporato il piacere di vedere i produttori, alcuni, davvero, semplici contadini sbarcati in città per l’occasione con un sorriso che ha illuminato la piazza uggiosa e piena di ombrelli.
Facendo un po’ i conti – con l’intento di sfatare il mito dell’esosità di questi prodotti che sembrano appannaggio di una elite di fanatici disposti a tutto per aggiudicarseli: 2 conserve di filetti di pomodoro (3 euro) di Conserve Manfuso di Sant’Antonio Abate (NA) (che mi ha confermato la disponibilità ad inviarli fino a casa anche in piccoli quantitativi); 1 barattolo di pomodorini salsati e 1 di ottimi peperoncini ripieni leggermente piccanti di Borgo La Rocca di San Nicola Manfredi (BN) (un’azienda che è tra le più assidue nella partecipazione a questo genere di manifestazioni, durante le quali con rara disponibilità propone assaggi delle sue deliziose conserve); 2 croccanti incappucciate del Consorzio Aires (2 per 1,30 euro, è il prezzo anche di quelle che si trovano normalmente in giro) e, infine, 2 bottiglie del monovarietale Ravece di Hirpus (16 euro per 1 litro e mezzo totale), azienda di Carife (AV) tra le più apprezzate per questo extravergine dal carattere marcato che si presta in maniera egregia sulle zuppe. Tutte le conserve sono in vetro trasparente e di un invitante che non so dire.
Tanti i curiosi ma molti anche gli acquirenti, visti i prezzi. Curiosando, ho trovato un caffè 100% biologico (5 euro a lattina da 250 grammi) disponibile anche in cialde per ufficio a prezzi ragionevoli, una incredibile varietà di mieli artigianali a circa 3 euro a vasetto. E molto altro.
Quelle dei mercatini degli agricoltori come questi, ancora invero troppo rari, sono occasioni da non perdere per accostarsi a una produzione che fa della naturalezza il suo credo ma anche per capirci di più su cosa mettiamo in bocca, a volte con eccessiva nonchalance.
A consuntivo, dopo aver aperto questi prodotti, vi posso assicurare che non è davvero poi troppo caro mettere a tavola un piatto di maccheroni al sugo semplicissimi fatti con uno di questi pomodori che profumano la casa come quelle dei nonni. Lo ho fatto ieri sera con gli Ziti Spezzati Faella e ho benedetto i 5 euro totali che ho speso in due persone.
Così si può mangiare tutti i giorni senza fallire e si vive meglio.
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