C’è chi sorride e chi fa la smorfia di fronte a un piatto di lumache, eppure chi non le ha mai assaggiate dovrebbe provarle almeno una volta nella vita. La lumaca, o chiocciola, che già rientrava nell’alimentazione degli antichi romani, è un mollusco dotato di carni tenere, con pochi grassi saturi e molti grassi polinsaturi benefici per il cuore, con un livello proteico analogo a quello del pesce e difficilmente contiene tracce di farmaci.
Le lumache sono un’ottima fonte di vitamina B12, ne contengono più delle carni rosse. La sua carne contiene una grande varietà di sali minerali soprattutto calcio e ferro. Una volta cotte, risultano morbide e delicate, inoltre, sono estremamente versatili, sposandosi bene a diversi ingredienti. L’idea che le lumache siano difficili da digerire è legata in realtà alle salse e ai condimenti che vengono utilizzati abitualmente per prepararle, di per sé, infatti, la loro carne non presenta problemi di digestione.
Le lumache da terra commestibili apportano un valore energetico molto basso, basti sapere che una dozzina di lumache fornisce poco più di 80 calorie e, se lessate senza l’aggiunta di grassi da condimento come olio e burro, possono rientrare tranquillamente in una dieta ipocalorica, magari al posto della carne rossa o bianca, per combattere sovrappeso e obesità. Le donne in gravidanza o in allattamento le posso consumare senza problema. Infine, sono indicate nel trattamento di alcune malattie come l’ipertrigliceridemia e ipercolesterolemia. Mi raccomando, prima di preparare una pietanza a base di lumache lavatele bene con acqua e aceto (20% di aceto bianco) e bollitele, una volta pronte le potete conservare in congelatore. Pensate che 40 anni fa si raccoglievano e si cucinavano a casa, erano un piatto per cene sontuose, ora invece sono quasi del tutto assenti dalle nostre case e solo raramente si trovano nei ristoranti. Altra nota positiva, gli allevamenti di lumache non producono emissioni inquinanti, infatti il contributo all’effetto serra è molto basso, così come l’impatto ambientale.
*Dott.ssa Sara Cordara nutrizionista specialista in scienza dell’alimentazione