di Enrico Malgi
Il Prosecco viaggia a gonfie vele alla conquista del mondo ormai da molto tempo. Un vino che è diventato un’eccellenza italiana e che ha avuto un successo incredibile. In questi giorni abbiamo degustato tre etichette di Prosecco prodotte da un’azienda storica come quella di Bisol 1542 di Valdobbiadene, che dal 2014 fa parte del Gruppo Lunelli. Il metodo di vinificazione per tutte e tre le bottiglie è quello classico Martinotti in autoclave.
Crede Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut Docg 2021. Blend di Glera all’85% e saldo paritario di Pinot Bianco e Verdisio. Gradazione alcolica di undici e mezzo. Prezzo finale di 12,00 euro.
Appariscente ed intrigante il bel colore giallo paglierino brillante e striato di lampi verdolini. Coreograficamente perfetta la sinuosa e compatta spuma, che sovrasta un ottimo perlage così leggero, duraturo, divertente ed affascinante. Bouquet molto raffinato, dal quale il naso riesce ad annusare muliebri e sospirosi profumi di pera, ananas, agrumi, gelsomino, biancospino, mughetto, miele di acacia ed erbe aromatiche. In bocca fa il suo ingresso un sorso secco, vivace, fresco, dissetante, voluttuoso, immediato, autentico, sapido ed elegante. Palato pulito, delicato, agile, aggraziato, leggero, goliardico e ben equilibrato. Finale godurioso. Da abbinare a finger food e latticini freschi.
Molera Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Dry Docg 2021. Soltanto Glera. Gradazione alcolica sempre di undici e mezzo. Prezzo finale ancora di 12,00 euro.
Nel bicchiere risalta un ostentato colore giallo paglierino non molto carico ed attraversato da imberbi e luccicanti schizzi verdognoli. Spuma vaporosa. Bollicine fini e gradevoli. Spettro aromatico finemente affastellato da pervicaci credenziali di frutta fresca, evocanti la mela, la susina, il melone bianco, la banana ed il pompelmo. Sospiri floreali di gelsomino ed afflati vegetali di macchia mediterranea vanno a completare il sensitivo puzzle. In bocca penetra un sorso sicuramente fresco, ma certamente meno secco rispetto al Crede, perché qui il residuo zuccherino è più alto (circa venti grammi per litro). Percezioni tattili leggiadre, cristalline, affabulatrici, gioviali e citrine. Chiusura appagante. Da provare su un risotto ai funghi porcini e carne bianca.
Rive di Campea Valdobbiadene Prosecco Superiore Dry Docg 2021. Glera in purezza. Gradazione alcolica sempre di undici gradi e mezzo. Prezzo finale di 13,00 euro.
Cromatismo segnato da un vivace ed accattivante colore giallo paglierino. Spuma candida e sognatrice. Catena di bollicine fine e sottile. Al naso salgono in primis calibrati e delicati profumi fruttati di mela verde, pera, pesca bianca, clementina, kiwi e mango, sostenuti ed accompagnati poi da echi di fiori bianchi e da costumate effusioni vegetali di timo, menta e salvia. Sorso effervescente, scorrevole, tenero, teso, genuino, affusolato, permissivo, morbido ed anche piacevolmente dolce, perché qui il grado zuccherino arriva fino a ventiquattro grammi per litro. Gusto brioso, aromatico, suadente, carezzevole, elegante e fruttato. Retroaroma godibile. Da preferire su un risotto ai frutti di mare e tagliere di salumi.
Via Follo, 33 – Frazione Santo Stefano – Valdobbiadene (Tv)
Tel. 0423 900138 – Fax 0423 900577
Ettari di proprietà: 55 – Bottiglie prodotte: 4,1 milioni
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