Uva: primitivo
Fascia di prezzo: Nd
Fermentazione e maturazione: cemento
In occasione di Radici del Sud 2011, festival dei vitigni autoctoni del sud Italia, ho avuto il grande piacere di incontrare questo splendido millesimo di primitivo, prodotto nel Salento dal Duca Carlo Guarini. In verità ho partecipato insieme al gruppo di degustatori ad una verticale, ma delle altre annate ricordo ben poco in quanto l’esuberanza del millesimo ’85 ha oscurato totalmente ciò che era negli altri bicchieri. Ci è sembrato strano che questa azienda salentina avesse puntato su un rosso non padrone del territorio, dominato invece da negroamaro e malvasia nera.
L’enologo dell’azienda, Giuseppe Pezzolante Leuzzi, ci ha spiegato che i Guarini hanno una grande passione per il primitivo e lo producono da sempre. Andando avanti nella presentazione del vino e delle annate, apprendiamo la singolare storia di questo millesimo, dimenticato nella vasca di cemento nella quale ha fermentato, poi una parte è stata messa ad affinare in un cisternino da 20 ettolitri, mobile, di cemento e posto nell’antico frantoio ipogeo, risalente al 1500, oggi riservato alle bottiglie d’annata. Il primitivo ha maturato nel costernino per 12 anni, ogni qualvolta veniva assaggiato risultava ancora duro e scontroso e quasi rassegnati i Guarini lo hanno praticamente abbandonato.
Nel ’97 torna alla memoria la scontrosa presenza del primitivo in cemento e, spinti dalla curiosità, si riapre il cisternino che presentava uno strano fenomeno, mai riscontrato prima di allora: sulla superficie della massa vinosa si era formato una strato durissimo, praticamente un tappo di tartaro cristallizzato. Con forza si è proceduti a romperlo e sotto la scorza dura il bisbetico primitivo era stato domato dal tempo. Con sommo gaudio lo staff dell’azienda Guarini ha degustato più volte il primitivo, riscontrando un prodotto dalle qualità straordinarie.
Si è deciso così di imbottigliarlo nel 1997 con l’etichetta Primitivo Vigne Vecchie. Durante il Vinitaly del ’98 il vino viene offerto in degustazione ai vari ospiti dello stand, sia italiani che stranieri,riscuotendo grande successo, tanto da essere venduto ad un prezzo esorbitante per un primitivo a quei tempi, ovvero 50.000 lire. Oggi questo millesimo non è in vendita, viene donato ad ospiti speciali in occasioni straordinarie. Nel baloon è vestito di color granato con nuance aranciate, ed è vivace, al naso dichiara grande complessità e notevole capacità espressiva che lentamente si racconta, avido com’è di quell’ossigeno per troppo tempo negato. Il racconto di se è sussurrato timidamente, i toni appena accennati di smalto sottolineano il tempo impietoso, poi le note balsamiche di menta secca, la frutta è sottospirito, prugna ed amarene, dolci ed eleganti le spezie di tabacco di pipa, cuoio ed anice stellato. In bocca è avvolgente nelle note calde, sorprendente per la freschezza ancora in piena forma, i tannini sono compatti, hanno però perso l’esuberanza invadente ed accompagnano con grande armonia il complesso equilibrio.
Non è proprio semplice descrivere le caratteristiche sensoriali di un vino di questo spessore,ma ancor meno facile è raccontare l’emozione suscitata ogni volta che si è immerso il naso nel bicchiere, sorprendendosi per i tanti e continui cambiamenti e l’estrema piacevolezza ad ogni sorso dal sapore volitivo e deciso. Fatto sta che finché è stato concesso, ognuno ha chiesto di assaggiarlo più volte, lasciando il bicchiere vuoto.
Questa scheda è di Marina Alaimo
Azienda Agraria Duca Carlo Guarini, largo Frisari 1, Scorrano ( LE ). Tel. 0836 460288. www.ducacarloguarini.it info@ducacarloguarini.it Ettari: 700 di cui un decimo vitati. Bottiglie prodotte: 200.000. Enologo: Giuseppe Pizzolante Liuzzi. Vitigni: primitivo, negroamaro, malvasia nera