AGRICOLE PIETRAVENTOSA
Uva: Primitivo
Fascia di prezzo: 25,00-28,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: Acciaio e legno
Vista 5/5 – Naso 26/30 – Palato 27/30 – Non omologazione 31/35
Chi è stato il migliore ciclista Coppi o Bartali? Chi è stato il più grande calciatore del mondo Pelé o Maradona? Qual è il migliore Primitivo quello di Manduria o quello di Gioia del Colle? E’ sempre difficile dare una risposta netta ed univoca quando si tratta di assegnare delle priorità o stilare delle classifiche, ci sono sempre dei pareri contrastanti, dei giudizi di parte, opinioni diverse, ecc. Per quanto riguarda il Primitivo, mettiamola così: la Puglia è una terra fortunata dal punto di vista vitivinicolo, perché nella fattispecie può contare su due areali, seppur con caratteristiche pedoclimatiche molto differenti e che danno vini organoletticamente diversi, di assoluta eccellenza. La verità, comunque, è che il Primitivo, da qualsiasi sponda provenga, è veramente un vitigno di ottima fattura e penso che in Italia ce ne siano pochi a questo livello. C’è da aggiungere soltanto che storicamente è accertato che il Primitivo sia nato nel territorio di Gioia del Colle e poi è emigrato nel Tarantino, di conseguenza la primogenitura spetta proprio al territorio murgiano.
La piccola azienda Pietraventosa, titolare di appena 5,5 ettari vitati, ha sede proprio a Gioia del Colle e, in attesa di fare uscire prossimamente sul mercato un rosato, produce solo tre etichette con il Primitivo, due in purezza (Riserva e Allegoria) ed una con piccola aggiunta di Aglianico (Ossimoro). Questa azienda è condotta con passione e perizia dalla vulcanica ed instancabile Marianna Annio, insieme col marito Raffaele Leo. Marianna è una donna minuta, dall’apparenza fragile ed indifesa ed invece è molto determinata e combattiva, che sa tirare fuori gli artigli al momento giusto quando è necessario.
Delle tre bottiglie proposte, ho scelto per la mia degustazione il Primitivo Riserva 2008 Gioia del Colle Doc, che è stato recentemente insignito della chiocciola di Slow Wine 2013. Il vitigno è allevato col classico sistema ad alberello con i grappoli pendenti che grattano il terreno e quasi lo baciano. La vendemmia manuale è stata effettuata a metà settembre e la susseguente fermentazione è durata 15 giorni. Dopodiché il vino ha trascorso 3 mesi in acciaio inox, 18 mesi in tonneaux di rovere francese di primo passaggio e poi l’elevazione in bottiglia si è protratta per ulteriori 12 mesi. La gradazione alcolica si è attestata a 14,5° C.
Rosso rubino scuro, con riflessi più chiari. Al naso predominano piacevoli ed avvolgenti profumi floreali e/o fruttati del sottobosco. In sottofondo emergono sfumature speziate che ricordano la noce moscata ed i chiodi di garofano, nuances minerali, tostate e vanigliate. L’ingresso in bocca è caldo e asciutto, ma anche morbido e pervasivo. I tannini sono già teneri e foderano delicatamente il palato, aiutati da una spalla acida che regala ottima freschezza. Il profilo gustativo è potente, ma anche elegante, raffinato, balsamico e dotato di un ottimo equilibrio. Il finale è sciolto, lungo e godibile, con ritorni persistenti di frutta rossa come le prugne e le ciliegie. In definitiva, un vino esemplare ed intrigante e che rispetta la territorialità. Lo vedo bene in abbinamento ai saporiti piatti tipici della terragna cucina pugliese: troccoli con cime di rapa e salsiccia, agnello con i cardi, brasciole e polpette di Altamura. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Gioia del Colle (BA) – Contrada Parco Largo – Tel. e Fax 080 5034436 – info@pietraventosa.it – www.pietraventosa.it – Enologo: Oronzo Alò – Ettari vitati: 5,5 – Bottiglie prodotte: 12.000 – Vitigni: Primitivo e Aglianico.