Produttori Vini Manduria
Uva: primitivo
Fascia di prezzo: 30,00 – 35,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5 – Naso 27/30 – Palato 27/30 – Non omologazione 31/35
Uno dei modelli di riferimento della viticoltura pugliese, e tra i primi esempi di cooperativa agricola del settore vitivinicolo nel Mezzogiorno, è rappresentato dal Consorzio Produttori Vini di Manduria che è nato nel 1932 e che può contare su 400 soci, 900 ettari vitati e 700.000 bottiglie prodotte all’anno, in massima parte col vitigno principe locale, il primitivo. Il Consorzio, come presenza viva nel tessuto sociale territoriale e sempre attento allo sviluppo ed alla valorizzazione dei beni locali, si è fatto promotore di innumerevoli iniziative: la collaborazione alla nascita del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria; la fondazione del marchio Puglia Best Wine; il sostegno alla Biblioteca comunale; e la pubblicazione di un periodico aziendale di cultura enoica. Inoltre, propone e promuove eventi folkloristici, gastronomici e turistici e/o concerti, presentazione di libri e mostre. Il Consorzio, poi, ha dato luogo alla creazione del Museo della Civiltà del vino Primitivo, allestito nelle antiche cisterne ipogee della propria Cantina.
Per la mia degustazione ho scelto il cru aziendale: il Sonetto Primitivo di Manduria Doc Riserva 2010, le cui selezionate uve sono allevate su alberelli vecchi di ottanta anni. Dopo la fermentazione, il vino, non filtrato e non chiarificato, viene affinato in barriques di rovere francese per venti mesi e poi trascorre altri sei mesi in bottiglia prima di essere messo in commercio. Il tasso alcolometrico alla fine raggiunge i 15 gradi
Il vino ha un luminoso color rubino caric. L’intenso bouquet che si sprigiona al naso è segnato da profumi balsamici, mentolati, sapidi, tabaccosi, tostati, speziati e fruttati. Riesco a percepire tra le pieghe odorose sensazioni di marasche, prugne, mirtilli e cassis, che si fondono e si amalgano con nuances di vaniglia, erbe mediterranee, goudron, liquirizia, pepe nero, noce moscata, cannella e grafite. L’impatto in bocca del sorso reitera subito i caldi estratti alcolici, parzialmente smorzati da serrati seppur infiltranti tannini e da una pervasiva freschezza. Il vino pare voglia mostrare muscoli e potenza, ma la sua esuberanza è ridimensionata subito da espressivi toni morbidi e da un frutto maturo e fragrante. L’impalcatura è sorretta da un’ottima struttura, da un perfetto equilibrio, da un intenso tocco vegetale e fruttato e da una persistente armonicità. Finale lungo e godibile. Gran bel vino davvero da abbinare a paste elaborate, cacciagione e pecorino stagionato.
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Manduria (Ta) – Via F. Massimo, 19
Tel. 099 9735332 – 099 9738840 – Fax 099 9701021
info@cpvini.com – www.cpvini.com
Enologo: Leonardo Pinto
Ettari vitati: 900
Bottiglie prodotte: 700.000
Vitigni: primitivo, negroamaro, malvasia nera e bianca, fiano e verdeca
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