PIRRO VARONE SOCIETA’ AGRICOLA
Uva: primitivo
Fascia di prezzo: 16,00 – 18,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista 5/5 – Naso 26/30 – Palato 27/30 – Non omologazione 30/35
In un’ipotetica classificazione degli areali pugliesi più vocati alla viticoltura, quello di Manduria, in provincia di Taranto, risulterebbe probabilmente al primo posto, non fosse altro perché proprio qui si coltiva il più pregiato vitigno regionale: il Primitivo. Naturalmente in tutto il fertile comprensorio si allevano anche altri importanti vitigni, ma quello che simboleggia maggiormente l’eccellenza territoriale è sicuramente il Primitivo, che forma un’inscindibile e incontestabile dicotomia col comune di Manduria.
La Società Agricola Pirro Varone, di proprietà della sig.ra Occhinero e di suo marito Pietro Ribezzo, ha sede proprio a Manduria e non viene certo meno a questa regola. Produce ben nove etichette di alto profilo, oltre ad un buonissimo olio extravergine di oliva, ma il suo fiore all’occhiello è rappresentato dall’eccellente e rinomato Primitivo che porta il nome dell’azienda stessa. Negli ultimi anni quest’azienda ha mietuto copiosi successi e ricevuto infiniti riconoscimenti anche a livello internazionale. Basti rammentare, in proposito, due esempi significativi: i vini Pirro Varone sono stati selezionati dalla prestigiosa Scuola Internazionale di Alta Cucina Italiana di Colorno; e poi vengono serviti a bordo delle compagnie aeree Alitalia e Airone. Inoltre, essi sono esportati in molti Paesi del mondo. Qui si pratica un’agricoltura che s’ispira a concetti prettamente biologici e, come accade sovente in tutto il territorio pugliese, può vantare un background di antica memoria che affonda le sue radici addirittura nel Cinquecento. In alcuni vecchi documenti datati, infatti, si fa espresso riferimento al nobiluomo Pirro Varone, un generoso benefattore vissuto a Manduria in quell’epoca. E da qui l’odierna connotazione aziendale, che si rifà proprio a questo importante personaggio.
Il Primitivo di Manduria Dop Pirro Varone 2009, allevato col tipico sistema di alberello appoggiato,
dopo la canonica fermentazione è transitato soltanto in contenitori di acciaio per nove mesi senza passare per il legno e poi è stato elevato per sei mesi in bottiglia. La gradazione alcolica è di 15° C, un parametro classico che rispecchia alla perfezione il territorio e la tipologia. Nel bicchiere il vino evidenzia un colore brillante rosso rubino, illuminato da riflessi violacei, segno che è ancora in piena fase di spinta. Al naso i profumi si espandono all’infinito e ricordano accattivanti nuances fruttate del sottobosco, come mirtilli, ribes, lamponi e more, intrecciate a lievi sentori speziati e balsamici che esaltano le narici. Appena il sorso arriva sulla lingua, la bocca viene subito assalita da un’intensa vampata di calore per l’alta alcolicità, ma fortunatamente viene subito smorzata dalla buona e compensativa acidità, che regala freschezza a tutto il palato. Il vino si dona poi alle papille con una fittezza materica godibilissima e con un frutto piacevolissimo. E’ corposo, potente e polposo, ma per par condicio è anche elegante, vellutato, armonico e piacevole. Chiude con un lungo retrogusto mentolato, di confettura di ciliegie e di prugna. Ottimo vino senz’altro, da servire insieme a piatti di pasta elaborata, cacciagione, carni rosse ai ferri e formaggi stagionati. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Manduria (TA) – Via Senatore Lacaita, 90
Cell. 339 7429098 – Fax 099 2209939
info@pirrovarone.com – www.pirrovarone.eu
Enologo: Cosimo Spina
Ettari vitati: 22
Bottiglie prodotte: 100.000
Vitigni: Primitivo, Negroamaro, Grisola, Malvasia bianca e Fiano Minutolo
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