di Alfonso Del Forno
Il piccolo comune di Castelvenere, in provincia di Benevento, si è recentemente distinto per l’emozionante presentazione del libro “Orme contadine – Storia di resilienza castelvenerese” del giornalista Pasquale Carlo, tenutasi sabato 13 gennaio nell’Enoteca Comunale.
L’evento ha attirato numerosi partecipanti, intervenuti per ascoltare le parole dell’autore e dei suoi ospiti, tra cui figure di spicco come Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere, Errico Formichella, CEO & Founder di Sef Consulting, la società di consulenza direzionale che ha sostenuto la pubblicazione del libro, Emilio Bove, Presidente Istituto Storico Sannio Telesino, Paolo Speranza, Critico letterario e cinematografico, Antonio Conte, docente e già Senatore della Repubblica, e Michelangelo Fetto, attore e regista teatrale.
Il volume, presentato in modo coinvolgente in un incontro moderato dal giornalista Gianrocco Rossetti, si distingue per il suo approccio unico alla narrazione storica. Venti storie, accuratamente descritte da Pasquale Carlo, catturano l’immenso patrimonio emotivo e biografico della comunità castelvenerese. Il protagonista indiscusso è la gente comune che ha animato il Novecento castelvenerese, preservando la sua identità contadina fino agli anni ’80, quando le profonde trasformazioni sociali in Italia hanno iniziato a farsi sentire.
Oggi, a oltre mezzo secolo da quei cambiamenti, il libro riflette sulla fine del mito dell’industrializzazione e della ricchezza come soluzione a tutti i problemi. Attraverso la lente delle storie di Castelvenere, emerge una critica sottolineata da una consapevolezza del valore intrinseco della vita contadina. Le conseguenze della corsa sfrenata verso il progresso, che ha spesso richiesto il sacrificio dei valori equilibrati della comunità agricola, sono ora chiare agli occhi di tutti.
Il libro, lontano da una visione nostalgica, rappresenta una riscoperta di antichi legami con la terra, testimoniati da persone umili, sagge e intrinsecamente umane. Questi valori, oggi più che mai, sono un faro di speranza in un mondo che spesso sembra smarrire il senso della connessione con la propria storia e identità.
Durante l’incontro, Pasquale Carlo ha condiviso un video con immagini storiche di Castelvenere e dei personaggi rievocati nel libro. Questa emozionante proiezione ha suscitato l’atmosfera del passato, evitando intenzionalmente l’uso di fotografie nel libro. L’autore ha poi fatto un suggestivo parallelo tra le immagini e due celebri film italiani, “Nuovo Cinema Paradiso” e “Mediterraneo”, trasmettendo la suggestione cinematografica che permea la sua opera.
Gianrocco Rossetti ha definito più volte il libro come “cinematografico”, nonostante la mancanza di immagini, poiché stimola vividamente la fantasia del lettore, trasportandolo nella Castelvenere di un tempo, ricordando che negli anni ’60, la Valle Telesina, di cui Castelvenere fa parte, è stata più volte un set cinematografico, e questo libro, per certi versi, ne rievoca il ricordo.
Il professore Antonio Conte, nel suo intervento, ha esaltato la musicalità percepita nel libro, aggiungendo un tocco di colore alla presentazione con il ricordo di due barbieri del paese, caratterizzati da differenze evidenti ma accomunati dalla passione per il banjo, strumento musicale inaspettatamente lontano dalla tradizione di Castelvenere.
Intenso anche l’intervento di Michelangelo Fetto, per il quale il libro di Pasquale Carlo è uno specchio dei valori, delle tradizioni, delle sfide e dei trionfi che caratterizzano la vita di una comunità, ma anche un riflesso dei cambiamenti più ampi che attraversano il mondo.
“Orme contadine” di Pasquale Carlo si configura non solo come un libro che rievoca il passato di una comunità, ma anche come un invito a riscoprire e preservare le radici che sono la linfa vitale delle comunità stesse. In un mondo in cui il progresso spesso dimentica i valori fondamentali, questa opera si presenta come un ponte verso un passato ricco di saggezza e umanità, offrendo al lettore una preziosa opportunità di riflessione sulla propria storia e sul futuro.
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