di Marina Betto
Abelé 1757 è la quinta Maison più antica di Champagne, fondata a metà del XVIII secolo da Théodore Vanderveken trisavolo di Henry Habelé che nel 1884 adotterà un nuovo sistema di sboccatura noto come “a la glace” una tecnica di raffreddamento che rimuove i depositi presenti nella bottiglia. Prima infatti il nome sulle etichette era Henry Habelé ma come tutto si evolve e cambia oggi si è preferito lasciare solo Abelé 1757 primo segnale di ammodernamento di questa rinomata Maison che adotta dal tirage 2020 una nuova bottiglia per le tre cuvée non millesimate: il Brut, il Blanc de Blancs e il Rosé per mettere in risalto il valore dell’artigianato. Ancora oggi alcuni discendenti lavorano in azienda mantenendo vivo il legame con la storia di famiglia ma la direzione è sotto Marie Gicquel (direttore generale) ed Etienne Eteneau (chef de Caves) che vuole incarnare lo spirito più autentico di questa storica Maison che mira al prodotto eccezionale, fatto su misura con cura e dalla lunga maturazione. L’indirizzo storico della Maison è ubicato al 50 di rue de Sillery a Reims dal 1880 non molto lontano dalla cattedrale, il cuore pulsante di questa regione. Sotto la cantina si snodano chilometri di cave di gesso ricavate nella roccia calcarea grezza, uno dei segreti della riuscita di questo vino unico al mondo luogo ideale per la conservazione e l’invecchiamento delle bottiglie grazie all’umidità sempre stabile, alla temperatura costante e al buio. La Maison ha sempre tenuto a selezionare i terroirs che davano alle uve le caratteristiche migliori a ricercare sempre gli stessi standard qualitativi e per questo ancor oggi si affidano e raccolgono da una stretta cerchia di viticoltori artigiani, i cui contratti devono durare obbligatoriamente dai 15 ai 30 anni, per compiere poi gli assemblaggi più raffinati e in linea con lo stile di Abelé 1757. Negli Champagne prodotti lo Chardonnay è il protagonista, piccole quantità per annata fanno di queste bottiglie qualcosa di unico, una produzione volutamente concepita così per Champagne che sono opere artigianali, studiate per ottenere la massima raffinatezza nel prodotto finale. Lo stile da 250 anni è quello di Champagne fruttati e floreali con accenti delicati e una lunga persistenza gustativa che li fa ideali compagni del cibo.
La prima annata prodotta da Etienne Eteneau è la 2019 che è poi l’anno in cui è arrivato in azienda, questo chef de Cave è giovanissimo ma già con un’esperienza ampia sia in Francia chiamato dal Dipartimento Tecnico Ambientale del Comitato Champagne, sia in Australia nel Nuovo Galles del sud e in California per divenire poi responsabile di cantina della Tenuta Vranken-Pommery e infine aderire nel 2018 al modello cooperativo di champagne Nicolas Feuillatte.
I pilastri della Maison Abelé 1757 sono 5 Champagne tutti dalla lunga maturazione, prodotti in quantità limitate. Il primo è il Blanc de Blancs Extra Brut ode allo Chardonnay e nuovissima cuvée ideata da Etienne Eteneau per mettere in risalto questo vitigno che è la firma dello stile Abelé. Per questo vengono selezionati i terroir più promettenti la Cote des Blancs per le sue uve minerali, il Sezannais per ottenere sfumature fruttate e il Vitryat.
Il maestro di cantina ha poi scelto di vinificare lo Chardonnay a bassa temperatura e di utilizzare questo vitigno in tutti gli sciroppi (liqueur) di dosaggio. Inoltre per la realizzazione di questo Champagne si ricorre ad una lavorazione particolare detta in francese poignettage, si tratta di un passaggio tecnico manuale molto antico e raro. E’ un veloce movimento di inclinazione della bottiglia per rimettere i lieviti in sospensione. Sono 12 poignettage ogni 3 mesi all’inizio della presa di spuma fino alla crivellatura. Il dosaggio in questo Champagne è ridotto a 3 gr. per una verticalità e freschezza gradita e studiata appositamente per il mercato italiano e inglese che apprezzano questa qualità. La soleggiata vendemmia 2019 lo compone per la maggior parte, le sue sono bollicine vorticose e argentee, il profumo è di fiori e di aromi dolci e tostati. Teso ma avvolgente ricorda in bocca la polpa dell’albicocca fresca con un finale lungo e minerale.
Il Blanc de Blancs 2019 possiede una grande ricchezza aromatica. E’ fatto di solo Chardonnay e sfodera aromi maturi e suadenti di frutta. Qui il residuo zuccherino è di 6 g/l è un vino goloso che trova la sua esaltazione con il cibo, si vende quasi esclusivamente in Francia (89 euro circa) e rappresenta il 15% della produzione della Maison.
Abelé 1757 Brut è prodotto con 3 vitigni classici Chardonnay 40%, Pinot Nero 35% e Meunier 25% e il 25% del totale è vino di riserva, il dosaggio anche qui è di 6g/l. La maturazione vuole almeno quattro anni per uno Champagne molto versatile che si può gustare come aperitivo o accompagnare un pasto raffinato soprattutto di pesce.
Le Sòurire de Reims Brut Millésimé nasce nel 1918 ed è dal 1986 che la Maison usa questa bottiglia particolare ritratta anche in un quadro di De Troy intitolato “il pranzo a base di ostriche” del 1735; è una bottiglia originaria di Champagne del XVIII sec. Il titolo di questo Champagne si deve invece ad una statua dal sorriso enigmatico che adorna la facciata della cattedrale di Reims “Angelo del sorriso” che diventa simbolo della rinascita dopo la distruzione della grande guerra. Una cuvée misteriosa frutto dei migliori terroir fatta di Chardonnay e Pinot Nero con un dosaggio di 6g/l, questo è Le Sòurire de Reims uno Champagne che si può definire emblematico, raro e floreale.
Abelé 1757 Brut Rosé è composto da Pinot Nero dei vigneti storici Des Riceys e Chardonnay con 7g/l di residuo zuccherino, viene affinato 3/4 anni perché il tempo rimane l’ingrediente principale per ottenere finezza. Delicato ma capace di sostenere i piatti della cucina orientale anche piccanti fino all’abbinamento con i dolci con i frutti rossi.
Abelé 1757 Champagne
50 rue de Sillery 51100 Reims- France
www.abele1757.com
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