ALL’ENOLOGO ANGELO PIZZI L’EDIZIONE 2012 DEL PREMIO COLLEGATO ALLA RASSEGNA
di Pasquale Carlo
Calato il sipario sull’edizione 2012 di ‘Falanghina Felix’, rassegna regionale dei vini da uve falanghina, che durante lo scorso week-end ha richiamato nel centro storico di Sant’Agata dei Goti numerosissimi estimatori del vitigno autoctono maggiormente caratterizzante la “Campania Felix”.
Tra le note più interessanti dell’edizione si segnala il Premio Falanghina Felix, in questa edizione 2012 assegnato all’enologo Angelo Pizzi. Un verdetto espresso all’unanimità dai componenti della giuria riunitasi presso la Sala “ex Cinema” e presieduta da Francesco Massaro, dirigente settore agricoltura Regione Campania. Un riconoscimento per il trentennale impegno dell’enologo per la tutela e la promozione dei vitigni autoctoni sanniti e campani, in particolare del vitigno falanghina. Angelo Pizzi è stato tra i sicuri protagonisti della riscossa enologica campana. Agli inizi delgli Anni Ottanta, dopo il rientro dall’Inghilterra, inizia a guarda con sguardo particolarmente attento verso le caratteristiche del vitigno falanghina.
Qualche anno dopo, alla regia alla Cantina del Taburno, sarà sicuramente tra gli artefici dell’importante processo comunicativo-commerciale che porta le etichette falanghina ad oltrepassare il Garigliano: le bottiglie renane della cantina di Foglianise conquistano la tavola romana.
Da allora – come ha detto l’amico Luciano Pignataro, tra i componenti della giuria del premio – si “vino ne è scorto di vino sotto i ponti”, sottolineando il livello qualitativo raggiunto dai vini campani. Il premio a Pizzi rappresenta sicuramente una tappa fondamentale non solo di ‘Falanghina Felix’ e del Sannio, ma per l’intera viticoltura campana.
Forse non è un caso che lo scorso anno, lo stesso premio, venne assegnato all’indimenticabile Gennaro Martusciello, enologo che, come Angelo e altri protagonisti dell’avvio della produzione enologica campana di qualità, danno a noi, generazioni successive, ancora la possibilità di parlare e divulgare di una Campania altra, bella ed ancora piena di fascino, quella del vino.
Tornando a parlare di Falaghina Felix, da segnale il notevole interesse che hanno suscitato i due incontri che si sono svolti nella sala consiliare. Stimolante e ricca di spunti è stata la riflessione di sabato 7 luglio sul binomio vino-archeologia, una profonda visione sul mondo del vino insieme all’archeologo Flavio Castaldo e al giornalista-scrittore Giancristiano Desiderio, che con il loro ricco bagaglio di studi ed esperienze hanno guidato l’attenta platea lungo l’intrigante percorso millenario della viticoltura e dell’enologia campana.
Nella serata di domenica, un vulcanico Luciano, che nemmeno il caldo è riuscito a sfinire, insieme alla collega Federica De Vizia, ha condotto un insolito gioco che ha affidato il ruolo di “detective” ai partecipanti all’incontro per valutare le caratteristiche e le potenzialità tra quattro vini degustati alla cieca, con due vini falanghina (una del Sannio e l’altra dei Campi Flegrei) chiamati a raffrontarsi con due prodotti “competitor”, il vermentino e il verdicchio dei Castelli di Jesi.
Nel corso delle due serate si è a registrata una continua affluenza nella sala degustazione professionale curata dal personale dell’Associazione Italiana Sommelier, guidato dalla responsabile Maria Grazia De Luca. Tanti gli addetti ai lavori che hanno potuto apprezzare l’ampia gamma di sensazioni che suscitano i vini prodotti da questo poliedrico vitigno.
Notevole, poi, la presenza giovanile tra i numerosissimi degustatori che nel corso delle due serate hanno animato il suggestivo chiostro di Palazzo San Francesco che ospitava i banchi con i vini delle 43 aziende partecipanti alla rassegna.
L’evento, giunto quest’anno all’undicesima edizione, è stato organizzato dalla Camera di Commercio di Benevento, tramite le propria Azienda Speciale Valisannio, con la compartecipazione di Provincia di Benevento, Comune di Sant’Agata dei Goti, Unioncamere Campania e Regione Campania – Stapa Cepica Benevento.
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