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Praesentia – debutto alla Reggia di Portici: studiosi e chef “svelano” i Segreti della Dieta Mediterranea

Pubblicato in: Eventi da raccontare
Convegno sulla Dieta Mediterranea

di Laura Guerra

Le magnifiche sale della Reggia di Portici, ricche di regali segni artistici, prestigiosa sede della facoltà di Agraria dell’ateneo federiciano, sono state la scenografia perfetta per l’apertura di “Praesentia – Gusto di Campania. Divina”, ciclo di incontri dedicati alle eccellenze enogastronomiche organizzato dalla Regione Campania.

Dopo i saluti istituzionali del padrone di casa Danilo Ercolini, direttore del dipartimento di Agraria e di Alessandro Fimiani, Commissario straordinario dell’Agenzia Campania Turismo, ente attuativo regionale, focus su “I segreti della Dieta Mediterranea” simbolo dell’identità campana a tavola aperto dall’assessore al Turismo Felice Casucci che ha sottolineato: “la Dieta Mediterranea celebra una cultura popolare sedimentata da secoli, non è solo la matrice del modello alimentare italiano ma è un motore di turismo d’eccellenza su cui puntiamo con forte determinazione amministrativa”.

“Esaltare la qualità e la tradizione dei prodotti tipici locali, favorire gli incontri tra produttori e chef nelle cinque province campane sono gli obiettivi alla base delle azioni per attrarre e far innamorare turisti e viaggiatori di sapienze antiche diventate piatti e sapori unici – ha ribadito Casucci – che così ha concluso: “questo è Praesentia, un invito a scoprire e a preservare, anche a tavola, il turismo del valore persona  e del gusto come espressione di identità e qualità”.

Sul valore del lavoro di rete di tutti gli attori della filiera dei sapori si è soffermata Rosanna Romano, direttrice generale settore Turismo e Cultura che considera Praesentia un format che “mette insieme sui territori di riferimento gli stakeholders che già fanno attività di produzione, valorizzazione e promozione; il compito e obiettivo, come istituzione – ha concluso – è ri-conoscerle e farle emergere come buone prassi e farle diventare un motivo di viaggio, soggiorno, vacanza”.

Cuore del tavolo di confronto la relazione di Elisabetta Moro, tra le massime studiose della Dieta Mediterranea, ordinaria di Antropologia Culturale all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e curatrice ufficiale del programma.

“Fare ricerca su questo stile alimentare – raccontarlo – significa connettere un sapere circolare che indaga la memoria, la quotidianità, il legame con la terra e le stagioni, la condivisione a tavola, il tramandare usi e ricette. I primi a codificare queste informazioni e a correlarle con i dati che certificavano buona salute e lunga vita sono stati, negli anni Cinquanta, il biologo Ancel Keys e sua moglie Margaret Haney. Dalle loro ricerche è emerso che chi mangia mediterraneo ed ha l’abitudine di condividere il cibo dando allo stare a tavola un gran valore conviviale corre meno rischi cardiovascolari e vive più a lungo. “Cucinare insieme senza differenze di generi e generazioni – ha concluso – costruisce la nostra memoria alimentare che trasmettiamo nei gesti quotidiani”. Un punto di ricerca e di vista avvalorato dalla riflessione di Maarten von Aalderen, corrispondente in Italia del più diffuso quotidiano olandese The Telegraaf, che ha rimarcato quanto sia diverso e piacevole lo stare a tavola mediterraneo rispetto alle abitudini più ingessate del nord Europa.

E dopo la discussione storica un accurato approfondimento a tavola aperto con un autentico antipasto vesuviano: pancetta paesana, provola appassita di Sant’Anastasia, ricotta di fuscella, scarola in umido, biscotto di farina di grani antichi all’olio. Olio raccontato dalla degustatrice Maria Luisa Ambrosino.

Due i piatti protagonisti del confronto gastronomico: il primo firmato da Alfonso Iaccarino lo chef che per primo, negli anni Ottanta, a Sant’Agata sui due Golfi insegna Don Alfonso 1890, rispose con il suo lavoro, visionario per quei tempi, all’avanzare del gusto omologato dall’industria, proponendo piatti che puntavano tutto sulla freschezza di pomodoro, pasta, olio, pesce, verdure. Un’idea gastronomica che gli valse il primato di primo 3 stelle Michelin in Campania.  Una cifra che è la sua storia raccontata anche nel piatto presentato qui con la Ricciola affumicata, farina di scorzette di cedrangolo con frullato di fave, semi di finocchietto e maionese all’aglio e chips di zenzero.

La seconda portata tutta giocata sulla tradizione porta la firma di Angela Ceriello e Sofia D’Alessandro della storica osteria ‘E Curti di Sant’Anastasia che hanno servito la Zuppetta di fagioli cannellini e funghi pioppini, confortevole piatto da mangiare affondando il cucchiaio per sentire fra cremosità dei legumi cotti lentamente e tenacità delle fibre del bosco, tutto il profumo della terra vesuviana.

Gran finale con il cabaret di dolci mignon di Giuseppe Daddio: sfogliatelle ricce e frolle, migliaccio, babà e capresine.

La giornata, condotta da una brillante Arianna Ciampoli, è stata suggellata in musica dai maestri Antonio Siano – chitarra e voce e Salvatore Siano al mandolino con una coinvolgente carrellata di canzoni classiche napoletane.

Ecco i Prossimi appuntamenti di Praesentia: il 12 maggio al Museo Campano di Capua con “La Regina Bianca”, il 9 giugno al Museo Diocesano di Salerno con “Alici nel paese delle meraviglie”, il 30 giugno ai Campi Flegrei con “Dove si coltiva il mare”, e il 28 luglio al Palazzo Abbaziale Loreto di Montevergine con “Il nettare di Bacco”. A seguire, l’8 settembre alla Certosa di San Lorenzo a Padula con “I cibi dell’anima“, il 27 ottobre a Sant’Agata de’ Goti con “Il pomo della concordia”, per concludere il 7 dicembre a Napoli con “Maestri e margherite”, omaggio all’arte del pizzaiuolo napoletano.

 


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