di Vittoria Dell’Anna
Cosa succederebbe se il fine dining abbracciasse un cibo così democratico e popolare come la pizza? È quello che accade tutti i giorni a pranzo e a cena in uno dei posti più lussuosi di Tokyo, precisamente in un angolo di quell’angolo di Italia che è il ristorante italiano K’Shiki, al 38° piano dell’hotel. Il Mandarin Oriental della metropoli giapponese vanta, tra i suoi numerosi outlet, ristoranti di cucina cantonese (Sense), francese (Signature), sushi (Sushi Shin by Miyakawa, primo e unico branch del ristorante Sushi Miyakawa, 3* Michelin ad Hokkaido) e molecolare (Tapas Molecular bar, premiato con 1* Michelin). Ma se scegliete di mangiare italiano e avete voglia di un’esperienza che riguarda la pizza e che non ha eguali nel mondo, dovete accomodarvi su una delle 8 sedute di The Pizza Bar on 38th, premiato da 50 Top Pizza con il titolo di Top Ten Japan 2021 – Prosecco DOC Award.
Richiamando il concetto giapponese del corner restaurant (un ristorante dove gli ospiti si siedono al bancone e sono serviti direttamente dallo chef) da pochi coperti, questo concept esclusivo nasce nel 2013 da un’idea dell’executive chef Daniele Cason. La finitura e il servizio delle pizze diventano parte integrante dell’esperienza, così come la possibilità di osservare in prima fila le mani sapienti di chi cucina. Oltre a Daniele, tre pizzaioli di nazionalità diverse (giapponese, thailandese e filippina) sfornano e decorano le pizze con un’attenzione estrema al raggiungimento della perfezione.
La selezione degli ingredienti è molto varia: se la mozzarella e quasi tutti i formaggi vengono dall’Italia, le verdure e i pomodori sono locali, mentre il tartufo, a seconda della stagione, viene fatto arrivare da Italia, Francia, Cina e Australia (il tartufo nero australiano è infatti di altissima qualità e somiglia al nero invernale). La salsa di pomodoro, che viene dal tavoliere pugliese, viene integrata con una base concentrata di pomodorini pachino freschi spellati provenienti dal Giappone, così da giocare con consistenze e sapori.
Nel menu, oltre a 6 pizze classiche sempre presenti, ci sono un paio di proposte stagionali, come la primaverile Pizza verde con verdure di montagna giapponesi (delle varietà spontanee raccolte in quantità limitata) o la Pizza zucchine e salsiccia, con zucchine gialle e verdi locali, semi disidratati, salsiccia fatta in casa, fiori di zucchine e diverse altre qualità di fiori per decorarla. Il preferito dei clienti rimane però il Pizzino, ovvero una pizza con doppia cottura in forno, farcita con mascarpone, crema di olive, tartufo, parmigiano, mozzarella fior di latte e provolone, croccantissima fuori e morbida all’interno. Sempre disponibile, poi, il menu degustazione, che include un antipasto di stagione, una pizza di stagione e la pizza dolce, che cambia spessissimo.
La proposta per la primavera 2022 è una Pizza alle fragole: base bianca, cioccolato Domori 65%, crema di ricotta ai canditi e le pregiate fragole Amaou (coltivate nella regione di Fukuoka, nel sud del Giappone) lavorate a crudo e leggermente ripassate col Grand Marnier. Altri ingredienti utilizzati per le pizze dolci sono, a seconda della stagione, il mango, il frutto della passione (in estate) e i fichi (in autunno). Di un livello successivo il percorso Omakase, consigliato per gruppi di 6-8 persone: un’esperienza a tutto tondo, dove ci si affida completamente allo chef e, ad ogni pizza in degustazione, sono abbinati diversi tipi di bevande, dal vino alla birra, dal sake ai distillati.
Per quanto riguarda il beverage, la carta propone una selezione di birre artigianali giapponesi che cambiano ogni mese, vini giapponesi e diversi distillati italiani. Ça va sans dire, se avete voglia di qualcosa di diverso o, perché no, di una bollicina, la cantina dell’hotel dispone sicuramente di ciò che cercate.
Dai un'occhiata anche a:
- Chi vincerà il premio Pizza of the Year – Latteria Sorrentina Award per 50 Top Pizza World 2024?
- Modifica dei disciplinari Barolo e Barbaresco: il verdetto dei produttori
- Piero Mastroberardino: ripensare il sistema Fiere del vino
- Tutte le 324 chiocciole Slow Food delle migliori trattorie d’Italia 2025 regione per regione
- Roberto Adduono nuovo sommelier al Tre Olivi di Paestum con Oliver Glowig
- Coldiretti Campania ad agricoltori: nessuno stop a coltivazione grano nel 2024
- Terremoto giudiziario a Salerno: misure cautelari per 10 persone e sequestrati 11 locali tra bar e ristoranti
- Napoli, Carlo Spina lascia il Veritas dal primo marzo