Nicola il birraio di Pietrasanta ha tempi lunghi, anche più di Ciomei. Il suo primo pezzo è di due mesi e mezzo fa. Per chi ama leggere di birra consiglio di procurarsi un paio di casse di quella presentata qui sotto, stamparsi il tutto e leggerlo lentamente. Perché, se tutto va bene, il prossimo lo leggerete a Natale. 2016 :)) (gm)
di Nicola Bartolucci
Il leitmotiv del birrificio Brew Dog è la provocazione.
Andare a tutti i costi contro la tradizione è un vera e propria ossessione per i fondatori, che accecati dall’innovazione, sono riusciti a creare il mito, non sempre vero, del “NON TRADIZIONALE QUINDI MIGLIORE”
Da questo sentimento nasce Punk Ipa, una American Pale Ale (APA) che più che unica definirei “il miglior manufatto della tipologia”
Brew Dog viene fondato nel 2006 e partorisce Punk Ipa circa un anno dopo.
Per quanto innovativa questa birra non rappresenta la capostipite della razza, questo merito va infatti alla Anchor Liberty Ale prodotta dalla Anchor Brewing Company nel 1975.
Questa precorritrice, brassata con luppolo americano Cascade, ha dato il via ad uno stile il cui disciplinare di produzione è stato riconosciuto nel 1983.
Vi confesso che nel raccontarvi questa storia probabilmente ho commesso una imprecisione: la birra di cui parliamo oggi viene catalogata come American Indian Pale Ale (American IPA), uno stile che in teoria non coincide perfettamente col quello nato nel 83, ma dal quale sicuramente deriva.
A mio giudizio le differenze tra i due stili sono minime, e non sempre vanno nella stessa direzione; risulta veramente difficile, o impossibile, in un blind test, distinguere i due disciplinari soprattutto se i campioni provengono da birrifici diversi.
Andando a valutare questa opera post moderna ci troviamo di fronte all’evidenza che i “tradizionali” parametri di valutazione rischierebbero di offuscare le abilita dei produttori.
Pank Ipa risulterebbe infatti priva di finezze olfattive, tutt’altro che equilibrata al palato e con una luppolatura da non poter sicuramente definire elegante.
Eppure vi assicuro che ho passato molto tempo in compagnia di questa amica, e che nella sua modernità, in questo momento in europa, é una delle birre più popolari e imitate.
Non potendo comunque esimermi dal ruolo, riprendo l’ osservazione del campione che si presenta di color oro intenso e dall’aspetto velato a causa di lieviti in sospensione.
La schiuma non sembra essere particolarmente fine, mentre compattezza e persistenza risultano nella media.
Buona invece l’aderenza al bicchiere mentre la cremosa è inesistente.
Al naso l’aroma è pungente ed esotico, i luppoli usati in produzione (Chinook, Simcoe, Ahtanum e Nelson Sauvin) sono i responsabili dell’ inconfondibile aroma di mandarino e pompelmo rosa.
Questi toni riescono a conferirle una singolare freschezza, che arriverà al suo apice quando al naso sembra di percepire il profumo di resina di pino.
L’ intensità olfattiva è elevata, il corpo è leggero, l’ amaro in bocca è deciso, ricco, persistente, ma per niente bilanciato.
Le APA sono concepite per far risaltare al massimo le unicità dei luppoli “non europei”.
Come effetto collaterale, molto spesso in questi panorami, notiamo che la parte morbida conferita dai malti e la sensazione di rotondità che ne deriva vengono meno.
Nei casi peggiori, e non sono pochi, questo modo di fare birra produce un numero indefinito di cloni, variazioni sul tema prive di una propria anima ma che si posizionano sul mercato come se fossero tasselli di una coscienza collettiva.
Punk Ipa è una birra da bere con spensieratezza, una birra che ti dà tutto e subito, una birra che non va corteggiata e alla quale puoi non giurare fedeltà senza temere di essere tradito.
Questa scozzese dal passaporto americano va servita piuttosto fresca, personalmente vi consiglio una temperatura di servizio intorno ai 6 gradi.
Non commettete mai l’ errore di pensare che questi panorami reggano le temperature della cugine britanniche, altrimenti potreste avere della brutte sorprese.
Il miglior modo di consumare questa birra??? Sulla vostra spiaggia preferita, od immersi nel verde di un beer garden durante una giornata afosa!!!!!
Io personalmente no ho abusato più volte, in compagnia di una splendida Pin-up dall’ acconciatura retrò, mentre mi trovavo disperso nei meandri della mente, nei quali mi rifugio ogni qualvolta il mondo si rivela ostile.
Se mi posso permettere, per il pubblico femminile, la fantasia consigliata in accostamento alla birra prevede un Toy Boy tanto bello quanto stupido, del quale potrete abusare a vostro piacere, con la speranza, una volta offuscate completamente dall’ alcol, di ritrovarvi tra le braccia del vostro principe azzurro.
Buona bevuta e……….buona compagnia!!!
Dati tecnici
Nazione: Scozia
Birrificio: Brew Dog
Birra: Punk Ipa
Stile: American Pale Ale
Fermentazione: Alta
Colore: Ciara
Alcol: 5,6
Formato: 33cl
IBU: 35