di Francesca Faratro
Rada Restaurant a Positano è una piacevole scoperta, le nozze della bellezza e dei sapori in una cornice al dir poco mozzafiato, dove vi si può sostare in sicurezza, al riparo dalle correnti e dai venti proprio come suggerisce l’etimologia del nome.
Una sorta di luogo incantato, pervaso di magia ed eleganza, nato dall’idea di Peppe Russo, imprenditore ed esperto dell’accoglienza positanese.
Figlio d’arte, ma specialmente figlio di ristorazione, suo padre è Black, noto ristoratore che gestisce da tempo uno dei locali più affollati sulla spiaggia di Positano.
Un posto questo caratterizzato dalla singolarità dei sapori autentici rivisitati e studiati dall’estro in cucina di Emilio Desiderio, il quale fa della sua cucina, una proposta nuova, tutta in chiave mediterranea, nel rispetto dei prodotti locali.
Classe ’80, cresciuto a Vico Equense (pare che questo luogo porti davvero bene!), Emilio è un giovane chef che trascorrere la sua intera giornata ai fornelli, cercando sempre la differenza che soddisfi appieno i proprio clienti. Nei suoi piatti c’è tecnica, quella che riesce palesemente a venire fuori solo alla vista di una pietanza portata in tavola. La sua è una visuale completa, che segue scrupolosamente e a 360° la cucina, dalla panificazione, alla piccola pasticceria servita a fine pasto.
E la sua passione cresce negli anni grazie alla grande amicizia nata con il titolare, un legame che difficilmente si crea fra patron e dipendente e ai loro caratteri, simili per la grande umiltà che li caratterizza entrambi.
Rada Restaurant sostituisce il vecchio ristorante “Le Terrazze”, sempre gestito dalla famiglia Russo, che dopo tredici anni di attività decide di cambiare veste con uno stile tutto nuovo, destinato ai numerosi turisti che negli anni necessitano di un luogo di pace come questo.
Peppe Russo, gestore e padre dell’intera struttura, mette a disposizione del cliente la sua proprietà divisa in tre piani: al primo la discoteca Music On The Rocks, patria della movida costiera; al secondo piano il Rada Restaurant; al terzo il Fly, sushi bar capace di coccolare il cliente prima o dopo cena, il luogo perfetto per ricaricarsi mentre si passa da un piano all’altro.
Tre piani sospesi fra cielo e mare, racchiusi in una roccia, una delle poche esistenti, da dove è possibile ammirare la Positano che offre i colori del tramonto e poi si riaccende con lampade e luci, facendola somigliare ad un presepe napoletano.
Rada è un posto che sorprende, fatto di spazi open air, candele e ceramiche dove prevale il bianco, lo stesso bianco che si oppone al blu del mare e della notte, risaltando i colori ancor di più l’ambiente naturale circostante. Qui cibo e panorama si compensano, in un vero e proprio luogo delle meraviglie.
Ed eccoci ai piatti, partendo dal pane.
Il pane, lievitato naturalmente per 24 ore, viene servito ancora caldo in un apposito cassettino bianco che racchiude una vasta selezione di lievitati. Leggeri, fatti a mano e dalle fragranze diverse ma particolarmente sfiziosi, capaci di stuzzicare l’appetito.
Nella parte superiore, i tarallucci napoletani con mandorle tostate, sale e pepe; grissino torinese e grissino al pomodoro con erbe mediterranee; schiacciatina al nero di seppia. Nel cassettino: baguette, spirale al sale, pane al limone, pane alla rapa rossa, panino alle noci, pane alle olive nere, pane integrale.
Il biglietto da visita del Rada è bello da vedere e buono da mangiare. Lascia immaginare al cliente che ciò che seguirà, sarà un viaggio che vale la pena di essere intrapreso. Piccole portate che preparano il palato, la giusta presentazione della filosofia della cucina di Desiderio, con un entree che lo chef ha voluto chiamare “Passeggiata sulla spiaggia” con sapori che man mano diventano più intensi e che sono predominati dal profumo del mare.
- Finta pietra con sauro, pomodoro secco ed origano
- Nasello mantecato con spuma di patate (servito nel riccio di ceramica)
- Spugna di alghe e spinaci con mousse di salmone
- Pane, burro e alici salate
- Mozzarellina in carrozza
- Rivisitazione della frittella di alghe (sul corallo)
Ed ecco la sequenza degli antipasti:
Gambero scottato solo su un lato, cotto-crudo, con salsa teriyaki al mandarino in plancton marino, emulsione del crostaceo e amaranto soffiato su salsa wakame allo zenzero affumicato
Qui le papille gustative ricevono una spinta dal mix di sapori che si concentrano alla fine su un equilibrio delicato ma intenso. L’amaranto dona al gambero la giusta consistenza che manca al crostaceo, con un pizzico di sapidità che ne completa il boccone. La prevalenza delle salse e dello zenzero riportano i sapori all’Estremo Oriente..ma siamo a Positano!
Vino in abbinamento: Trebbiano d’Abruzzo, Vigna del Convento – Valle Reale
Parmigiana di melanzane scomposta con crema di melanzane, aria di provola, fonduta di parmigiano e pesto di basilico. Triglia in crosta di pane aromatizzata al timo limonato.
Pesce sfilettato alla perfezione, panatura compatta e consistente per una frittura asciutta che lascia intatti i profumi dello scoglio. Le cremosità di spuma, fonduta e pesto, accompagnano il tutto delicatamente.
Vino in abbinamento: Franciacorta Montenisa 2002
Questi invece i primi piatti:
Risotto con bisque di gamberi, salsa alla pannocchia e frutti di mare.
La Costa d’Amalfi racchiusa in un solo piatto, cottura del riso giusta con un’ampia selezione di molluschi, crostacei e tranci di pesce.
Fettucce al nero di seppia, aria di zenzero, spuma di riccio, il riccio stesso e colatura di alici.
Pasta ben eseguita, profuma di mare e lo zenzero rinfresca l’intensità del riccio. Evidente è la cremosità del piatto data dalla mescolanza dei diversi elementi che compongono il piatto.
Bottoni ripieni di cacio e pepe con salsa alla Nerano con zucchine fritte e provolone del monaco di Vico.
Rimandi alla vicina località nota per la pasta con le zucchine. Stavolta il concetto è lo stesso ma è racchiuso nel piccolo formato di pasta che rilascia “un’esplosione” in bocca, sfoglia fuori, morbido dentro, sostenuto dalle zucchine e dal provolone.
Vino in abbinamento: Fiano di Avellino EXULTET di QUINTODECIMO
I secondi piatti:
Branzino scottato, ottima esecuzione nella cottura, materie prime eccellenti. Il pesce è accompagnato da mini pomodori, olive verdi ed erbe, elementi giusti che esaltano il sapore del trancio. Le verdure di accompagnamento rinfrescano e puliscono il palato.
Guancia di vitello cotta per 12 ore a bassa temperatura, millefoglie di patate ed insalatina di misticanza, ananas e cetriolo.
La carne colpisce, ha una morbidezza che, come dice un noto spot televisivo, si taglia con un grissino! Il fondo dona la giusta sapidità alla guancia che non vorresti mai smettere di mangiare. L’insalata equipara i sapori con un tocco di freschezza.
Vino in abbinamento: Barolo Oddero 2012
E passiamo al capitolo dolci.
Il pre dessert è una ricostruzione dolce del pomodoro, preparato con lamponi fuori e frutto della passione dentro. Il boccone è un piacevole mix di dolcezza e acidità. La terra è ottenuta con cacao, amaro al punto giusto per preparare il palato alle portate dolci successive.
Essenzialità ed esaltazione dei sapori tipici in una sfera croccante e caramellata che racchiude una spuma di ricotta di bufala e pere. Delicata, gustosa e fresca. Il sorbetto alla camomilla su crumble, accompagna il piatto e pulisce la bocca dalla grassezza della ricotta bufalina.
Piatto che abbiamo voluto assaggiare per poterlo confrontare alle altre versioni che stanno spopolando negli ultimi tempi. L’interno della pastiera è riproposto liquido, con il grano tostato che dona consistenza al piatto, caratterizzato dal profumo intenso dei fiori di arancio. La frolla superiore che completa il dolce è friabile e non delude le aspettative visive.
Una sequenza di piccoli pasticcini, termina in dolcezza una cena sensazionale. Anche qui c’e’ molta tecnica con una forte ispirazione alla pasticceria napoletana.
Spazio al macaron “finta pizza” con marmellata di pomodoro e spuma di mozzarella; frolla napoletana; tartelletta ai ribes; rivisitazione in cioccolatino della melanzana al cioccolato; babà; zeppolina di S.Giuseppe.
Vino in abbinamento: Tal Lùc di Lis Neris
Conclusioni
Il Rada Restaurant a Positano è luogo magico, quasi sospeso nel tempo e nello spazio, in uno dei posti più belli del mondo.
Pur essendo agli inizi, la cucina si caratterizza per una buona tecnica, ricerca di materie prime eccellenti, con piatti che sapientemente preparano il palato in maniera equilibrata e soddisfacente.
Basta guardare anche solo alla cura e all’attenzione con cui si segue la panificazione: il pane, servito originalmente in un piccolo mobiletto di legno, custodisce la fragranza delle cose buone, fatte a mano, trasmettendo l’aria di famiglia e del pane appena sfornato.
In tutte le portate si ritrovano l’estro e la la personalità dello chef Emilio, professionista umile e semplice.
Il tutto in un’atmosfera praticamente perfetta, con un servizio che lavora molto bene e assiste il cliente in maniera minuziosa e professionale.
Last but not least una meravigliosa cantina incastonata nella roccia, seguita con cura dal sommelier con circa 300 etichette, in prevalenza nazionali.
RADA RESTAURANT
Via Grotte dell’Incanto, 51 – Positano
Tel. 089875874 – Fax. 0898122807
Aperti solo la sera
www.radarestaurant.it
info@radarestaurant.it
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