Positano, il ristorante dell’Hotel San Pietro

Statale Amalfitana, Località San Pietro. Via Laurito 2
Tel.089.875455
www.ilsanpietro.it
Aperto la sera, a pranzo la domenica
Ferie da novembre a marzo

Tre generazioni, Carlino, Salvatore e Virgina, Carlo e Vito, per rendere materico, visibile, didattico, il concetto di eleganza.

Ossia quando il lusso è uno stile di vita per vivere meglio, al massimo, le possibilità dell’ambiente e non per ostentare qualcosa a qualcuno. Una leggenda di ospitalità costruita a partire dal 1970.

La tentatazione di parlare dell’albergo, della meravigliosa terrazza voluta da Carlino pensando al Chiostro di Santa Chiara, della hall confortevole, dei saliscendi dove esplodo i colori, della Spa, è naturalmente forte, fortissima. Perché queste emozioni finiscono nel piatto inevitabilmente.

Ma nel piatto entrano soprattutto le verdure dell’orto coltivato a terrazzamenti.

Se l’ospitalità è sempre stata al massimo dal primo giorno, per la cucina è storia più recente: precisamente otto anni fa quando arriva Alois Vanlangenaeker

ora affiancato dal sous chef Antonio Villani

Una svolta, la decisione di adeguare la cucina alla fama dell’albergo, Vito Cinque ha così la possibilità di coltivare una sua passione vera, che lo ha portato negli anni passati a mettersi la giacca da lavoro per cucinare in prima persona nella Festa a Vico di Gennaro Esposito. Il risultato arriva con il riconoscimento della stella Michelin.

La cucina di Alois esprime la sensibilità nordica verso il sole, le verdure a foglia, il pesce sapido del mediterraneo. Questo equilibrio perfetto riflette in qualche modo lo stile del San Pietro, non c’è voglia di stupire, semplicemente di esprimere al meglio le qualità del luogo.

Il backstage è costituito da una cucina ampia e ben organizzata, la panificazione e i dolci a parte. Solo così è possibile soddisfare le esigenze della clientela nel corso di tutta la giornata, a cominciare dalla prima colazione curata nei dettagli con conserve, tanto per dire, fatte in proprio.

Il menu è organizzato per la clientela internazionale in modo molto chiaro: c’è la tradizione napoletana ( tortino rustico, mozzarella di Rivabianca, salame; gnocchi al pomodoro e provola, conigli in caseruola, frittura di calamari) con il quale si viaggia sui 120 euro a testa.

Abbiamo dunque proseguito in questo modo

Antipasti (il primo è il benvenuto) molto semplici ed essenziali, esecuzione perfetta. Gioca la materia prima in una cucina che ha soprattutto il problema di centrare gli accostamenti

Tripudio goloso dell’orto

Tra le altre scelte: astice, insalata di fagiolini e salsa di agrumi; inslata di mare con verdure, battuto di manzo con mozzarella di Paestum Rivabianca e tartufo campano; pesto di piselli con uovo paesano e pancetta; tortino di alici. Siamo dai 24 ai 31 euro.

Mare pieno e tosto, ancestrale gusto povero campano

Grandissima freschezza e sapori didattici

Tra gli altri primi: spaghetti Positano (al pomodo); brodo di carni bianche profumato alla verbena, tagliatelle alle vongole, fave e borraggine di muggine; tortelli farciti con ricotta di bufala e maggiorana con pappa al pomodoro, maccheroncelli con astice; pennone Gragnanese, salsiccia, tartufi e cime di rapa; pasta e piselli con scarola e caciotta secca; spaghettoni fatti in casa su zuppadi ricotta, baccalà e olive di Gaeta. Tutti golosi, dai 21 ai 24 euro.

Abbiamo poi provato il trancio di spigola

Scegliendo tra le altre proposte (San Pietro arrosto, cime di rapa e cipollotti; carciofi e calamari com pomodori secchi; filetto di sogliola con sedano rapa e tartufo; triglie spadellate, tartare di finocchi , pomodoro e basilico.

Tra le carni:petto di pollo con piselli, carote glassate e duxelle di funghi; agnello picchettato alle olive, millefoglie di verdure; doppia lombata di vitello, bietola con arance amare e polenta fritta; filetto di maiale locale con fave, carciofi e gnocchi; filetto di manzo con patate agli aromi e scalogno. Sui 29/30 euro.

Completano l’offerta i formaggi e un’ampia e profonda carte dei vini.

Oltre, naturalmente, la pizza con forno a legno

Per il capitolo dolce

In conclusione, ottima cucina di territorio costierano, ben presentata ed eseguita. Grande attenzione alla leggerezza e una esperienza appagante sia per il gourmet che qui trova molte sfizioserie che per il semplice appassionato o per il cliente straniero che ha un approggio guidato alla grande tradizione gastronomica campana.

La scelta dei grandi alberghi di fare cucina d’autore è stata decisiva per il bazo in avanti fatto in questi anni dalla Penisola e dalla regione tutta.

Nello slide show tutte le foto


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