Via Budetti, 28. Tel. 089.848001
Chiuso il lunedì.
Fondata nel 1928 dal grande ufficiale e commendatore Edoardo Negri, la pizzeria fu fin dalla sua inaugurazione meta abituale di Umberto di Savoia e Maria Josè. Per loro veniva riservata una saletta privata e con vista. La famiglia reale vi si recava durante la permanenza estiva nella residenza di caccia a Persano e al termine del soggiorno inviavano un telegramma di saluti e ringraziamenti. In una di queste occasioni nacque da una specifica richiesta la pizza con le olive. Con il regime fascista, gli ufficiali del duce ne fecero propria meta abituale nel periodo dell’occupazione tedesca. Sedettero a questi tavoli anche Pietro Badoglio e Achille Storace. Una tradizione militare che si confermò anche con il successivo sbarco degli alleati sulla spiaggia di Ponetcagnano.
E fu la volta dei soldati americani e inglesi in missione. Negli anni ‘60 nelle sale si poteva ballare ai tavoli mentre cameriere friulane con indosso abitini neri corti, grembiulino bianco e cuffietta nei capelli, servivano i piatti seguendo il ritmo di una marcia. Allora si accorse di Negri anche il mondo dei vip: Sofia Loren, Gina Lollobrigida, Totò, Vittorio De Sica, e tanti altri visitano la pizzeria ogni qual volta si trovano nella zona per piacere o per lavoro. Il riflesso della vita mondana lascia un segno tangibile nella storia del ristorante. Una discreta bacheca infatti raccoglie ancora oggi una serie di libri autografati da tutte gli artisti che hanno mangiato qui. Viene chiamata la “collezione d’oro” ed è consultabile dai clienti. I volumi più antichi sono esposti in vetrina.
Ma cosa ha dato a Negri il suo successo? La tradizione gastronomica si basa sulla segretissima ricetta della pizza. La stessa da oltre un secolo. I dipendenti non vengono mai a conoscenza delle dosi degli ingredienti che trovano già preparati in un reparto destinato alla lavorazione. Tra le specialità della casa anche il pollo alla Negri con cottura a forno. Vini regionali e nazionali, nell’antica cantina anche bottiglie del 1922. Il locale si compone di una grotta azzurra che ricorda quella famosa di Capri, di una sala in stile pompeiano, di un rigoglioso giardino, di una vecchia cantina.
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