di Monica Bianciardi
“L’unico modo per fare un ottimo lavoro è amare quello che fate. Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare.”
STEVE JOBS
Per spiegare la nascita del Podere Marcampo occorre obbligatoriamente passare attraverso il racconto della sua nascita per opera di Genuino Del Duca, patron e fondatore dell’azienda. Personaggio brillante dallo spiccato spirito imprenditoriale Genuino dopo essersi congedato dall’Arma, decide insieme alla famiglia di trasferirisi in Toscana dall’Abruzzo sua terra di origine, per trovare un proprio spazio nell’ambito della ristorazione.
Insieme alla moglie apre il primo ristorante “Il Vecchio Mulino”, a Saline di Volterra, seguito nel 2001 da un’altro locale, presso Palazzo Inghiarmi nel centro storico della città. L’attività di ristorazione coinvolge tutta la famiglia e ben presto porta Genuino ad estendere le proprie conoscenze anche in ambito enoico di cui diventa un grande appassionato portandolo a frequentare corsi da sommelier sia Fisar che AIS. Dalla passione per il cibo ed il vino all’idea di avere una produzione vinicola propria il passo è breve. Nel 2003 la famiglia decide di cedere il primo ristorante e rilevare una proprietà a Volterra. Una vallata con un panorama mozzafiato, circondata da colline che aprono la visuale a 360 gradi nell’Alta Val di Cecina su cui erano presenti resti di un vecchio edificio rurale dei primi anni del Settecento. Nonostante quest’area abbia tradizioni vitivinicole molto antiche risalenti agli Etruschi il terreno della valle è composto da balze argillose ostiche ad ogni tipo di cotivazione. Terreni di origine marina con grandi percentuali di sali minerali, parti fossili ed argille blu di origine pliocenica dove le piogge scorrono senza entrare in profondità e dove il caldo estivo provoca una compattezza di superfice che originano spaccature anche molto profonde ed in grado di recidere l’apparato radicale delle piante.
Fare vino qui risulta una vera sfida che Genuino non ha intenzione di perdere. Inizia quindi una stretta collaborazione con l’agronomo Stefano Bartolomei il quale dopo un primo impatto pieno di perplessità, decide di accettare comunque l’ardua impresa. Per poter coltivare quei terreni è necessario un grande sforzo attraverso la movimentazione del terrreno e la preparazione di un substrato in grado di ricevere le prime barbatelle. Per il primo vigneto la scelta ricade su un vitigno internazionale dalla facile adattabilità, il Merlot, che viene impiantato nel 2003 e a cui segue la ristrutturazione dell’edificio trasfomato in un resort dal grande charme. L’azienda attualmente ha 5 ettari vitati ai quali in seguito si sono uniti vitigni autoctoni quali Sangiovese, Vermentino, Pugnitello e Ciliegiolo a conduzione biologica certificata. Un risultato ottenuto con un impegno che si rinnova da una vita tramandato anche alla figlia Claudia Del Duca che dal 2012 conduce l’azienda portando idee innovative e creando nuovi scenari con i mercati internazionali. Un rinnovamento della cantina è fortemente voluto da Claudia che inizia il progetto nel pre pandemia e portato avanti durante le chiusure, sfruttando il periodo di stasi dai visitatori che solitamente soggiornano a Marcampo. Un progetto che ha coinvolto l’architetto Marco Giampellegrini il quale attraverso l’utilizzo di materiali naturali ha forgiato nuovi ambienti dal designe accogliente e inusuale. L’insieme risulta innovativo e contemporaneo, insinuando l’idea di trovarsi all’interno di una botte. Sulla parete di fondo un’opera di alabastro come simbolo di riconoscimento di questo elemento duttile e decorativo emblematico della città di Volterra, realizzata dal Maestro Giorgio Pecchioni. Sulla lastra di alabastro il marchio di Marcampo spicca contrassegnato da due D che si legano, segno iconico e rappresentativo aziendale che si trova anche sulle etichette di tutti i loro vini.
Tra i vini prodotti un ottimo Vermentino Terrablu IGT degustato in due diverse annate 2020 teso sferzante di acidità buon appeal e tonalità agrumate ed una 2019 vino dalle morbide sensazioni gliceriche e con un intenso bouquet di ginestra e richiami salmastri. Il Sangiovese è nel Severus Igt Toscana degustato in tre annate diverse tra cui spiccava una 2016 intrisa di profumi definiti e floreali dal corpo bilanciato e snello.
Tasting Notes
“Giusto alle Balze ” Verticale dal 2006 al 2017 -Merlot 100%
Raccolte manuali viene prodotto a 247m slm in vigneti con esposizione Nord Ovest /Sud Est. I terreni sono composti da argille plioceniche ricche di sali e di minerali. La vinificazione avviene in acciaio inox a temperatura controllata per circa 25 giorni a cui seguono un affinamento per 12 mesi in tonneaux nuovi e di secondo passaggio, circa 2.500 le bottiglie prodotte
Giusto alle Balze 2006
Classificao come vino da tavola, vinificato in acciaio; ha un olfatto senza cedimenti ed un colore vivido, palato conservato dove si evidenzia una grande spina acida. Vino che nonostante manchi di profondità, sorprende per l’ottima tenuta nel tempo.
Giusto alle Balze 2007
Una maggior complessità data dal passaggio in legno, somma alle note del frutto rosso note di fiori essiccati ed un velo di spezie dolci, foglie di tè, tabacco, caffè. Palato ben proporzionato tra parti morbide e freschezza in cui tannini scorrevoli reggono il sorso in gradevole equilibrio.
Giusto alle Balze 2008
Frutto nero in composta con note boisè, cacao, tabacco essiccato, torrefazione. Il palato somma le sensazioni avvertite all’olfatto con morbidezze e acidità, trama tannica fitta ed un finale con ritorno chinato.
Giusto alle Balze 2010
Profilo olfattivo austero con tratti scuri di erbe aromatiche, fiori selvatici di macchia, frutti rossi piccoli e carnosi, resina di pino e menta, spezie, pepe. Palato incuneato tra materia e acidità, bella stoffa tannica, tono slanciato, un gusto che rimane integro e persistente.
Giusto alle Balze 2011
Colore cupo con parte di fondo, sentori di prugna, tabacco, cacao amaro, molti terziari in cui si ritrovano la china, il rabarbaro, la carruba, la resina. In bocca l’equilibrio è animato da morbidezze con parte acida conservata la trama tannica fitta, la persistenza rimane frenata sul finale da polvere di caffè.
Giusto alle Balze 2012
Frutto succoso e cenni balsamici con un variegato insieme di spezie dolci, piccanti e soffi fumè. In bocca avvolgente e morbido ha struttura attenuata da livori salini con tannini rotondi ed acidità che esalta la dolcezza del frutto.
Dal 2013 la gestione dei vigneti e della cantina si avvale della guida dell’enologo Enrico Bortolini, il quale dall’annata 2014 introduce un cambio nell’affinamento usando tonneux al posto delle barrique.
Giusto alle Balze 2013
Le caratteristiche olfattive si rivelano con rigore e personalità. Il frutto nero maturo si mescola a sottobosco, humus ed evidendi tracce mentolate di resina di pino, sottile terrosità ed erbe spontanee, offrono scorci di territorio. Aprendosi la parte più dolce si mostra nelle note di cardamomo, spezie, cenni floreli di geranio. Palato con struttura e molta tensione, data da acidità e tannini esuberanti ma dove la polpa sostiene fondendosi in finale lungo e sapido.
Giusto alle Balze 2014
L’annata fresca si riflette in un calice luminoso e trasparente. Il profilo olfattivo piuttosto nordico rimanda a tonalità fiorite, rose selvatiche; ribes rosso, cedro, lampone sono diluiti nei profumi di erbe aromatiche e in una speziatura leggiadra. La vivida leggerezza della beva è data da una naturalezza succosa che si inserisce con tannini dolcili e scorrevoli in un corpo aggraziato, sfumando su una chiusura pulita e lieve.
Giusto alle Balze 2015
Carnoso e pieno, grande complessità data da ciliegia matura , seguita da fiori rossi di peonia, geranio, menta ed erbaceo fresco. Nella morbidezza della struttura si ritrovano avvolgenza materia, densità e freschezza equilibrio, tannini rotondi ben integrati, scia sapida con finale stratificato e vellutato.
Giusto alle Balze 2016
Un olfatto inizialmente determinato da peperone verde che con l’ossigenazione sprigiona spunti floreali di lavanda geranio, verbena, pepe rosa, una fitta serie di toni mentolati, aromatici e speziati; il palato ha sapore ricco e definito, dalla energizzante purezza agrumata ed raffinata trama tannica, il finale lungo propone rimandi floreali.
Giusto alle Balze 2017
Una iniziale chiusura che presto sprigiona nuance calde di frutti neri, sottobosco, fieno tagliato, resina, cioccolato. In bocca avvolgente, morbido, strutturato, sapore inserito in una texure tannica granitica e giovanile, finale sapido ed in evoluzione.
Dai un'occhiata anche a:
- Il Brunello secondo Collemattoni: la 2020 in anteprima e una Riserva straordinaria
- Cirò Revolution in dieci etichette in vetrina a La Botte di Caserta
- Masterclass Champagne presso la Champagneria Popolare di Napoli: Storia, Servizio, Selezione e Abbinamenti
- Putea a Santi Quaranta celebra i dieci anni con “Brunello al Borgo”
- Verticale Storica di Bue Apis: la storia dell’Aglianico del Taburno in sei annate
- Viaggio attraverso la storia di Villa Dora: verticale di 10 annate di Vigna del Vulcano Lacryma Christi Vesuvio Bianco
- Etna e Barolo a confronto: eleganza e potenza da Nord a Sud
- Casavecchia: degustazione di un vitigno antico a Pontelatone