Nanni Arbellini è stato amministratore delegato di Pizzium fino allo scorso 31 maggio, quando ha poi deciso di vendere le sue quote a Stefano Saturnino che sale a quasi il 60% (il resto è tenuto dal Fondo Equinox al 40% e in piccolissima parte da Davide Zaccagnino.
Un divorzio consensuale come rende noto il comunicato diffuso dall’agenzia di stampa di Véronique Enderlin in cui il primo ringrazia il secondo e viceversa.
La svolta di Pizzium alla vigilia di una nuova crescita
La decisione di rendere pubblico il cambio delle quote si è resa necessaria per non generare equivoci vista anche la dimensione pubblica di Arbellini che era di fatto l’uomo immagine della catena. “Nanni è stato un compagno di viaggio fondamentale e con lui abbiamo costruito un progetto unico. Ora guardiamo al futuro con rinnovata energia, pronti a scrivere un nuovo capitolo per Pizzium” ha dichiarato Saturnino.
Dal canto suo Arbellini dice: “Pizzium è stato per me molto più di un progetto, è stato un percorso di vita. Abbiamo creato qualcosa di straordinario, fondendo tradizione e innovazione, e sono certo che Stefano continuerà a guidare l’azienda verso traguardi ancora più ambiziosi. La mia decisione nasce dalla voglia di esplorare nuove opportunità, ma porto con me l’orgoglio di aver contribuito a costruire un marchio che oggi rappresenta qualità e passione”.
Il comunicato, condiviso dai due soci fondatori della catena (settima lo scorso anno nella classifica di 50 Top Pizza) che oggi ha 60 punti vendita, circa 800 dipendenti e un fatturato che si aggira sui 60 milioni, conferma un divorzio consensuale e senza strascichi di una avventura incredibile, partita appena nel 2017.
Come spiegare allora questo divorzio? Probabilmente semplicemente nel fatto che ciascuno di noi ha una sua linea rossa “di presa di beneficio” e per Arbellini era venuto il momento di scendere da questo bel treno che conferma qualità di tipo best of nei suoi locali da Milano a Napoli.
Sia Saturnino che il fondo Equinoz ritngono che ci siano ancora molti margini per dare valore al marchio considerando il fatto che lo sviluppo sinora è rimasto circoscritto alla sola Italia. Il modello è sicuramente Big Mama.
La crescita di Pizzium ha dimostrato come il modello tradizionale della pizza napoletana non solo sia quello più ricco di motivazione identitaria sul mercato, ma anche che sia possibile replicare il modello artigianale su vasta scala senza scadere nei compromessi qualitativi e omologanti che sembravano gli unici possibili in un mondo dalle papille unificate e dalla memoria algoritmizzata.
Nel frattempo non possiamo che fare i complimenti a questi ragazzi per quello che hanno saputo creare e la signorilità con cui hanno annunciato l’ennesimo “exit” nel mondo della ristorazione. Non si diventa grandi senza educazione e cura dei sentimenti: e l’amicizia è un asset fondamentale per un successo non effimero e circoscritto ai social
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